Otta ama mangiare.
Amo scoprire di un posto la sua cultura e tradizione culinaria, amo lasciar cullare le mie papille gustative da sapori nuovi, inusitati.
Il mio canale preferito su Sky sono tutti quelli che vanno dal 400 al 420, e includono Discovery ( con il cuoco Ramsey, le avventure culinarie di Jamie Oliver, Nigella e Csaba), il Gambero Rosso e Alice. Persino mi affascina Andrew Zimmem.
Adoro tutti i blog che parlano di cibo, amo le fotografie che ritraggono i colori più suggestivi di frutta e verdura.
Lo ammetto: sono un po' una food pornographer.
In Giappone a Natale non vedevamo l'ora di fermarci per provare qualche specialità: i ramen caldi sono la nostra passione.
Anche lì, non ci siamo fatti mancare, come in Grecia, una full immersion nella cultura culinaria locale: a Miyajima abbiamo dormito in un onsen, dove la sera quando la piccola geisha a noi affidata è venuta a prepararci tutto il letto, ci ha anche allestito una tavola con cibi gustosissimi, dal pesce palla al sakè caldo.
In Grecia in questa vacanza Otta e Principe Fidanzato non si sono fatti mancare nulla: dalle dosi massicce di tzaziki, fino alla quantità inusitata di cipolla.
Abbiamo provato tutti i piatti tipici delle tre isole: dalla mousse di limone fino agli involtini di foglie di vite.
Un pane inzuppato in un olio profumato e particolare mi da la gioia più sincera, così come una buona zucca preparata con cannella e tortelli.
Amo le polpettine di Folegandros servite con cannella e sugo di pomodoro e cardamomo. Quando ho individuato questa essenza, il mio fidanzato è rimasto di stucco:"il cardamomo?come fai a conoscerlo?".
Ebbene si.
Se devo risalire a quando, collocherei la mia iniziazione ai sapori, in età adolescenziale, quando china sul tavolo della cucina di casa studiavo latino e greco. La perdita di attenzione è sempre stata un mio punto debole: tutt'ora quando la gente mi parla, dopo tre minuti, ebbene si, la mia mente fa molta fatica a seguire i discorsi ( amiche che mi leggete, vi giuro che quando mi raccontate qualcosa voi sono sempre attentissima, facendo un sforzo sovrumano metto in campo ogni singolo neurone, anche il più silente e lento). Così è facile immaginare che dopo trenta minuti di versione di Seneca, mi trovassi con lo sguardo a vagare sulle mensole, dove mia mamma riponeva libri, La Cucina Italiana e spezie.
Mi alzavo, e iniziavo a odorare, sfogliare La Cucina ed ero veramente rapita da quei trionfi di fotografie di budini e arrosti, per non parlare dei profumi di cannella, curry e chiodi di garofano. Era la migliore delle pause.
A Otta piace anche tanto cucinare, e mi si aggrovigliano i nervi se penso che in effetti ho veramente poco tempo per farlo, con il lavoro e la frenesia quotidiana, il che mi rattrista, perché la cucina impone pratica e tempo.
Comunque, per la cronaca, ho ritrovato un libro regalatoci a Natale da mia mamma, sulle uova: ieri sera ho fatto una meravigliosa omelette al formaggio fresco. Il sapore delle uova, mischiato al caprino, a sua volta ammorbidito con il patè di olive nere taggiasche...ah, che bontà.
E che soddisfazione quando il mio amore, che è il giudice più severo, mi sorride e mi dice " ma che bella cenetta".
Il cuoricino di Otta si riempie di stelle, e la felicità che ne deriva non ha prezzo.