Eh si. Si dice così.
O meglio, Audrey Hepburn diceva così, ma grazie a graziella, lei si rintanava al Ritz, e passava le sue giornate tra shopping da Givenchy e Chanel e cene da caviar kaspia.
Ieri sera ero troppo stanca e scorata per fare la valigia, e allora l'ho fatta 3 ore fa.
Questa mattina sono in piedi dalle 6.30am, e mi sembra di aver fatto mille, no di più, miliardi di cose.
Bagno caldo, valigia per l'appunto ( contando gli outfit che mi servono per non sbagliare e eccedere in abiti, peccato che poi mi sia portata 8 paia di scarpe), svuotato lavapiatti e fatto partire nuova lavapiatti, parrucco (welcome brunette!) dove mi sono fatta rifilare pure lo shampoo secco, che non è più quel vecchiume che avevano le nostre nonne, nossiggnore: adesso è puro amido di mais da usare tra uno shampo e l'altro che ti da pure un glossy finish e nutre il capello.Poi mi hanno anche spacciato una polverina bianca in tubo che se agiti si eccita volumizzandosi, che è da spolverare sui capelli come zucchero a velo e ti fa un bob pazzesco.
Ottolina almost Brunette...sempre però biondiccia ma non troppo
Poi sono corsa a casa, recuperata valigia ed ora in ufficio: affamata.
In questi giorni ho una fame pazzesca.
Credo sia la primavera.
Mi sono buttata su wok di pollo+patatine Pipers Crisp al black pepper e sea salt, succo di mela e ancora una volta: donut al cioccolato...tanto questa sera non mangio, sarò in volo...
Comunque:
I put some new shoes on and everybody's smiling part duex: finally ho inaugurato le mie Valentino, giusto per togliermi la soddisfazione e sventolarle sotto il nasino di Lady Tramaine.
Sulla strada verso God Save The Food, alla ricerca famelica del mio lunch, sono stata fermata da un gruppo di muratori che hanno ammirato le mie scarpine. Come dire, Valentino conquista tutti.
Lady Tremaine ovvero la mia capa
Ottolina wearing Summer 12 Valentino studded shoes
Per il resto posso solo dire che non vedo l'ora di giovedì sera per una cenetta con le mie copines, e ovviamente looking forward lunedì, giorno della sfilata e poi della festa, ma soprattutto sarà che mancherà poco al mio rientro.
Mi aspetto da questi 8 giorni un paio di Alaia, i soliti macarones al lampone, i miei falafel del marais, qualche creme brulè sicuramente.
Partire...è l'idea di partire che mi stropiccia sempre un po' il cuoricino.
Poi si arriva in hotel, che sarà la propria home sweet home per i prossimi giorni, si apre la valigia ed esce subito il profumo di casa, ed è li che sento un nodo alla gola, che penso e avverto la mancanza tangibile di Lui e della routine quotidiana: treno, chiamata a mammà, chiamata a papà, ufficio, annalisa la cara, pranzo, passeggiata, treno, casa.
Insomma, i piaceri della quotidianità.
All'inizio della mia storia con Lui viaggiavo parecchio per lavoro ( ero da Jil sander, ndr), anzi ero sempre in giro clienti: Spagna, Andorra, Francia, Italia, Belgio e mi rendo conto di aver visitato posti meravigliosi che altrimenti mai mai mai avrei visto ( tipo Caen: chi avrebbe mai detto che c'era un meraviglioso relais chateau lì con tanto di ristorante 2 stelle michelin?).
Tuttavia, non riuscivo a godermi appieno quei viaggi, perchè nulla, nulla aveva senso se non potevo condividerlo con Lui, con coloro che amo,con la mia famiglia.
Eh, io sono fatta così.
Sarò fatta male, però penso che la gioia condivisa, che sia un pranzo, un viaggio, un abito, whatever, sia molto più completa quando, appunto, condivisa.
Quando poi, una volta a casa, puoi dire "ehy ti ricordi quando..."
Quindi si, per carità: sono stra felice di andare a Paris Paris, ma io sono una missbiscottina dal cuore di panna, e appena c'è il decollo, so cosa mi aspetto dal mio stomaco: una piccola stretta.