Oggi sono un po' depressa.
Si è vero, lo ammetto.
Ma non triste tristerrima , una tristezza nuova, quasi rassegnata.
Mi convinco che forse è solo perchè fuori c'è il sole, che il mio umore non sprofonda in lacrime senza fine. Forse.
Altrimenti è quasi grave, perchè riesco a fare dell'autoironia che non mi appartiene, io drama queen, regina dei drammi.
Perchè?
Tante cose.
Forse troppe.
O forse nessun motivo serio in realtà.
O forse perchè ci si aspettava un altro approccio da questo 2012, che invece è partito stranito, da subito, pieno di notizie preoccupanti che no, non riguardano me direttamente, ma riguardano persone che amo, amici, parenti. E quindi alla fine riguarda me.
O forse perchè il motto " fai dell'inimmaginabile, l'immaginabile, e dell'impossibile il possibile" a volte è troppo faticoso. Perchè io lo faccio, e lo faccio tutti i giorni. Ma poi arriva l'imprevisto, e allora ti fermi e chiedi: e ora?Ora cosa succede/cosa manca/dove manco?
O forse perchè la gente non smette mai di stupirmi. E facendo il lavoro che faccio ne vedi di cose particolari.
Forse anche perchè pure Capitani dice che nella prossima settimana per le gemelline sarà come camminare con tacco 12 nella neve.
Giochiamo con le regole che conosciamo, durante il tragitto ce ne insegnano di nuove, ne impariamo di nuove, ne inventiamo di nuove.
Giochiamo come una lunga corsa a ostacoli, come al monopoli, dove ogni tanto ti fermi, salti un giro, rilanci i dadi.
A volte trovi la penalità, altre volte raddoppi il lancio.
Giochiamo con le carte che ci troviamo in mano, che magari non sono quelle che avremmo scelto, ma cerchiamo di trarne i migliori vantaggi, speranzosi che prima o poi arriverà la mano giusta, quella che ti fa fare tombola.
A volte soffriamo, ma poi si fa spallucce e si dice che è il gioco.
Che visto che siamo in ballo, balliamo.
Che magari non vedremo mai un Asso Pigliatutto, ma avremo copie più autentiche e vincenti dell'originale.
Altre volte il gioco si fa duro, e scaviamo in noi stessi per trovare gli strumenti per farcela, per continuare a giocare, rischiare, cercare di vincere la partita.
Ma comunque sia, è il nostro gioco, e ci dobbiamo fare i conti, attenti e partecipi.
Attenti di non ferire e di non essere feriti.
Di avere alleati accanto pronti ad aiutarci in caso di disfatta.
Di essere sicuri che la meta non è l'arrivo, ma la felicità.
E come dice Sharon Stone, il vero lusso è la vita.
Detto questo, cose che succedono a febbraio:
- Chiudono l'autostrada alle 10pm, saltata quindi la cenetta con Agatina e Caterina.
- Per il motivo di cui sopra e aggiungendo che Lui mi pacca causa stanchezza, salta quindi la festa di Rolling Stone.
- Oggi mi faranno una foto per un progetto dei jeans True Religion. Mi sento un po', non tanto, però un pochino si, cool.
- Questa mattina alle 7.15am c'era già la luce. Sono uscita in balcone a vedere le mie piante, e non faceva freddo, c'erano 6°C e il cielo aveva un nonsoche di rosa. Nessun inverno dura per sempre. Nessuna primavera salta il turno.
- Nell'arco di due ore mi sono piovuti tra capo e collo tarsu e spese condominiali. Che bella giornata che è oggi.E gli oroscopi fino a marzo danno nubi sparse.
- Ho trovato altri due libri che Sandra Mahut ha scritto sui cartocci - è la stessa che ha scritto il libro da cui ho tratto le mie ricette per le madeleines. Evviva lei quindi. Feltrinelli.it mi aspetta a braccia aperte.
- Grazie alla tecnologia, oggi ho camminato da cadorna all'ufficio con il mio migliore amico Andrea, che in realtà abita a Lussemburgo. Ma complice l'iphone - e la mano ghiacciata dopo 20 minuti al freddo per reggere il telefono- ci siamo raccontati vita morte e miracoli delle ultime settimane. Ma come si faceva prima senza cellulare?
La mia amica Ale che è sempre fonte inesauribile di saggezza, mi ha appena regalato la edible paper tutta rosa. E allora si che la giornata riprende il ritmo giusto.