Oh wow.
Wowowowowowowowowowowowow.
Lo show che ha sfilato oggi per Jil Sander è stato incantevole.
La summa di ciò che si definisce meravigliositudine.
I look hanno voluto ricreare la quotidianità della donna, ripercorrendo i suoi possibili looks giornalieri, dalla lingerie dei momenti intimistici, fino alla sera, elegante e sofisticata.
Anche Anna (Wintour), alla fine, si è alzata facendo standing ovation.
Raf, ultimo atto.
Cronaca di una fine di un amore annunciato.
Dopo sei mesi di chiacchere, gossip, di si dice che, Raf ha salutato Jil Sander.
Che purtroppo Jil Sander non sia mai stata un'azienda pronta a riconoscere ed esaltare i talenti, si sapeva.
Così è stato perfino con la Signora Jil, poi c'è stato il periodo nero in gestione Bertelli e infine Raf.
Raf che all'inizio nessuno capiva.
Raf il freddo, gelido belga sfuggente.
Raf che però quando ti incontrava in corridoio - eh si perché Ottolina ha lavorato da Jil per 3 anni- e tu eri bagnata come un pulcino bagnato dalle piogge di marzo, con gli hunter ai piedi e i calzettoni di pile in pandan che uscivano dal bordo, si fermava , e ti diceva che eri cool.
Raf che ha saputo ricreare con una magicità maniacale il tocco della signora Sander dei tempi d'oro.
Raf che con i suoi cappotti di cachemire double pennellati addosso ti fa sperare che sia inverno tutto l'anno.
Raf che questa sfilata era perfettamente perfetta, con i suoi degradè di rosa, dal pink sparato fino al lampone.
Raf che ora, forse, andrà da Dior.
Raf che mi obbligherà il 28 febbraio a preordinare il cappotto rosa del look 1, no matter what.
Raf, esaltato da tutta la stampa e da tutti i buyers internazionali, che ha mostrato il suo lato da tenerone, commuovendosi, e facendoci commuovere.
Raf, che quando alla fine è uscito per il saluto, avrei voluto correre ad abbracciarlo, avrei voluto essere la sua sorella maggiore, per dirgli: ehy, hai dato tanto, e il tuo lavoro è riconosciuto a livello mondiale. Ehy, quando si chiude una porta, si apre un portone.
Raf, che ha sdoganato il glitter in un'azienda come Jil Sander, maestra del rigore e del minimalismo.
Raf che non ha sbagliato un colpo.
Raf.
Che ci emoziona.
Perché le emozioni devono riguardare tutti gli aspetti della vita.
Le emozioni sono il profumo del pane, sono la cannella sul cappuccino, sono un abbraccio inatteso, è stringersi a Lui, è vedere gli occhi dei propri genitori sorridere.
Ma è anche uno stilista che ha dato tanto a un'azienda camminare per l'ultima volta su quella passerella.
E' un abito inaspettatamente incredibile.
E' compiacersi di una standing ovation.
E' fare il proprio lavoro con passione, e vederlo riconosciuto.
La moda è, deve essere emozione; ci deve regalare il sogno.
Emozione è tutto ciò che riscalda il nostro cuore e ci ricorda quanto sia bello vivere.
E se questa volta arriva da strati di cachemire e chiffon, non vuol dire che sia meno intensa o di serie B.
Quindi grazie Raf.
Per aver dato un senso a questa settimana della moda.