Come ogni design week: piove e fa freddo.
Come ogni design week: Milano viene letteralmente invasa. Immaginatevi una Milano fashion week. E quadruplicatela. Ehssisisignori miei. Perchè adesso è di moda la moda durante il design. Non c'è uno stilista che non riempia le sue vetrine di installazioni strane provenienti da qualche design nostrano o di Timbuktù.
Come ogni design week: l'iphone si imballa, Porta Genova è impraticabile e i taxi si auto proclamano dispersi piuttosto che affrontare Via Tortona.
Come ogni Design week: la città è invasa di chiccosissimi ambulanti di cibo, da california bakery a lattughino, fino ad arrivare per focaccina.it, veuve cliquot e algida.#non vogliamo far deperire gli architetti. per la serie, i modaioli non mangiano, i designers scofano.
Tuttavia, questa sera ci diamo alla pazza gioia insieme alla mia amica Martina, detta Kit, in quanto abbiamo scoperto di essere separate alla nascita, quindi come Kit Kat ( io Kat, ndr).
Le aspirazioni sono alte: dal pop up store di Aesop che fa tanto Gwyneth Paltrow in trasferta italiana, fino a quello di Cos, dove ormai tutte hanno fatto shopping, tranne me tranne me tranne me.
Ovviamente sono ai poli opposti della città.
Ma noi come due brave Mary Poppins ci rifugeremo under my umbrella-ella-ella ella-ohoh e voleremo leggiadre tra una tappa e l'altra.
C'è Vionnet, questa sera con CraneWalk by Kristopher Kautz e il suo wood made to measure: ho googolato, perchè sinceramente fino a poco fa io proprio non avevo idea di chi potesse essere Mister Kautz.C'è Marni. C'è un atelier dedicato al tè. Ci sono i mitici materassi Hastens, che io sono per "l'andare ai materassi" philosophy. E poi adoro questi comodi letti svedesi, sono da sempre nella mia wish list. quelli si che potrebbero risollevare il problema della mia cervicale.
C'è persino un progetto per promuovere le biciclette.
Io vorrei tanto la nuova bici animalier di Dolce&Gabbana, per la cronaca.
close up outfit di oggi in onore del salone
ok: il clou di questo ensamble è il maglione rubato alla mia Dolce Metà.J'aime.
Posso solo dire: per fortuna c'è Wikipedia, che in un due secondi di googolata mi istruisce su questo e quel designer/scultura/installazione.
E poi, come ogni fashion week, ogni designer week che si rispetti ha il proprio circo: outfit improbabili, abbinamenti astrusi e scarpe bizzarre. Evviva il people watching.
Io intanto continuo a mangiare il mio pranzo vegetariano: farinata di ceci, tortino di miglio, centrifuga di mela e miso soup.
Una preghiera: design week ti prego non diventare snob come la fashion week milanese!
A noi ci piaci, oh cara design week, perchè sei ruspante, perchè una salsiccia e una birra in centro a Milano fa tanto vacanza e soprattutto perchè gli eventi sono open&free&wild.
Intanto fuori piove piove piove, grandina persino: tra poco berrò il mio british tea delle 5 di pomeriggio, e ascolterò gli scrosci d'acqua sulla finestra. Ah, io Amo la Pioggia. Mi piace l'odore che lascia nell'aria, mi piace camminare nelle pozzanghere, mi piace il rumore che fa. Insomma. amo.
Salvo ovviamente quando abbiamo una seratina around Milan programmata.
Ce ne faremo una ragione. Rifugiandoci e foraggiandoci in qualche ristorantino della Milano da bere, e sostituendo gli stivali scamosciati di Jil Sander con i mitici hunter lasciati provvidenzialmente sotto la scrivania.
Hip hip urrà.