Questa mattina siamo state da Di Viole e di Liquirizia, in Brera.
L'occasione era ghiotta: l'ultimo giorno della Annalisamana.
Oh wow,che meraviglia.
Un minuscolo bonbon di pasticceria, nato da una mamma e da una figlia amanti dei macarones e delle torte.
Piante di rosmarino, salvia, piccoli pini, qualche tavolino ma soprattutto tante dolcezze. Cupcakes, mini cupcakes, scones, torte e cheese cake: e poi tè Mariage Freres, succhi di frutta bio e un cocker color miele, ça va sans dire, di nome Camilla.
Che stupenderia e che chiccheria!
Sembra di essere sospesi nel tempo, in un angolo incantato tra Parigi e New York.
Io nell'ordine ho mangiato: una mini cupcake alla vaniglia, uno scones ai lamponi e abbiamo bevuto un tè al gelsomino e un succo di mela bio.
Il burro c'è ma si fonde con le papille gustative lasciando spazio a un'esplosione di sapori e vaniglia, miracolosamente coniugati e senza una traccia di pesantezza.
Il lampone è vero lampone, la vaniglia è vera vaniglia.
Ci sono anche poesie appese ai muri, e una mi ha particolarmente colpito: parla del tempo, di come sia prezioso, questo Signor Tempo che a volte diamo per scontato, senza renderci conto che intanto passa e non torna più.
Motivo per il quale che senso hanno le battaglie di odio e di ripicca?
Nessuno.
Perchè il tempo è un gran dottore, ma non è clemente.
Arriva il momento, e poi passa, perchè questa è la sua missione.
Non si sofferma, ti regala tuttavia istanti magici, è benevolo nel dispensare il ricordo, ma è uno e unico. E va veloce. Eh si perchè deve guarire ferite, Monsieur Tempo. E che strano. Se si cerca la traduzione in francese e in inglese si parla di voyage o journey. Ma comunque, è sempre lui, a ricordarci di non soffermarci sui dettagli tristi, perchè quando questo presente sarà passato, e ci guarderemo indietro, ricorderemo la grande fotografia che è ora, con i colori vivividi, forse qualche lacrima, ma sarà una bella fotografia. Quindi perchè fermarsi su sciocchi dettagli?
Non ha più senso rimandare.
Mai più frase mi ha toccato il cuoricino, in questo esatto minuto in cui è stata letta.
Ovviamente se poi in fotografia si indossa un Valentino, si viene meglio.
Faccina che ride.
Il mio augurio per tutte voi, per tutte noi...
Sempre questa mattina, camminando verso l'ufficio e fermandomi ad ammirare la vetrina di Ravazzoli, in Corso Genova, sono rimasta abbagliata, affascinata e conquistata dalla Begonghi Bag di Roberta di Camerino.
Le finiture, la storia che ha dietro: lei, Roberta che dalla natìa e meravigliosa Venezia, per sfuggire alle leggi razziali durante la seconda guerra mondiale, si trasferì in Svizzera. Lei che tornata in patria, aprì un piccolo laboratorio nell'Istituto della Rieducazione alle Zitelle, re inserendo ragazze emarginate nel mondo del lavoro sartoriale. Lei che vinse nel '56 il Neiman Marcus Award. Lei che con le sue creazioni ha un'area dedicata a Palazzo Pitti, a Firenze. Lei, che ha lasciato archivi storici fornitissimi e talmente forniti che ora hanno creato la borsa che vorrei assolutamentissimamente vorrei.
La Begonghi Bag è come il Parmareggio: da veri intenditori.
E non solo per la leggenda che porta con sè e per il prezzo alquanto elevato.
E',semplicemente è, come direbbe il buon Lorenzo Jovanotti.
E' chic senza essere pretenziosa.
E' abbastanza snob da essere esclusiva.
E' riconoscibile solo appunto, dagli intenditori.
E', nonostante i colori sgargianti, adattabile ad ogni outfit ed a ogni stagione.
Poi, cosa che non guasta mai, da quel sapore vintage nostalgico che ci piace assai.
Quindi, Shopping 1, Otta zero.Quanto manca al mio compleanno?Mumble mumble...2 mesi e passa...devo aspettare, risparmiare e in quattro e quattr'otto sarà sotto il mio braccio. Almeno spero.
Altri pensieri, in ordine sparso:
Crochet+camelia di St Tropez marchè, più tweed: I like very much.Avevo anche i sandali di Alaia, ma non si vedono.
La mia Alessia è sempre più cool: bracciali di Angela Caputi, maglione verde, all star arancioni e la piccola Mia di Marni baby vestita. We like.
Lavori in corso: giardinieri e fiorellini all'entrata dell'ufficio: come dare il buongiorno.
Piccoli tesori smarriti nel pavè: mi immagino una bimba che con le sue mani grassocce sorride alla sua mamma offrendole questi delicati fiori bianchi. Oppure un innamorato che li regala alla sua innamorata, che poi persa nelle sue braccia se li lascia cadere. O ancora due amiche che per vezzo e vanità li usano per abbellirsi i capelli.E ancora una folata di vento li lascia abbandonati lì.
I grissini più buoni dell'universo: croccanti al posto giusto, con quel sapore di casereccio salutare che rincuora. Da Boccino, a Milano, in Via Tortona.
E finally the weekend: le braccia si sono scoperte, si indossano di nuovo occhiali da sole, i fiori sono in fiore e così pure la mia allergia al polline ( God save who invented Reactine!), la Polizia Postale è veramente cool.
Catalogare sotto: # cose che funzionano perfettamente in Italia.
Quindi: 2 giorni di puro sonno, cene con amici a base di Ruinart, passaggiate in questa aria tiepida e relax.
E come direbbe Gossip Girl, xoxo.