Stubborn Love.

E ci risiamo.


Questa mattina, cara la mia bella città, mentre camminavo ti osservavo.
Coriandoli per terra, un po' pigra ti risvegliavi come una bella ragazza che la sera prima ha ballato troppo.
Come una bella ragazza dall'aria attorcigliata e scompigliata che si risveglia stropicciandosi gli occhi, nel suo pigiama caldo di cachemire rubato in showroom, quel pigiama che fa sentire confortate in queste notti di Monsieur Inverno, quando il lusso vero è avere il piumone sopra l'orecchio destro, alla sera.
Ed ecco la luce timida delle prime giornate che fanno un po' scampolo di primavera, ecco quella luce che inonda le finestre al mattino, un po' fioca, ma luce, luminosa, che ti fa dire, eccoci, ci siamo, respiriamo l'aria e viviamo aspettando primavera, per dirla canzonando.

Sei pronta, Milano?
Il circo della moda si sta trasferendo di nuovo qui, e tu rassegnata, stai per accoglierlo, come ogni sei mesi.
Rassegnata, come qualcosa da cui non si può scampare, tipo l'influenza stagionale che sai che bisogna fare perché i nostri anticorpi così si esercitano un po' in battaglie interne dalle quali uscire rafforzati.
Rassegnata perché alla fine fa parte del tuo DNA: Milano, la città della moda.

Tutti corrono, di solito piove persino, giusto per intasare ancora di più le tue vie di comunicazione.
Questa volta è data neve, addirittura.
Chissà che magari la neve plachi le voglie fashioniste e riporti tutto a una dimensione più sana, più pura, più umana.

Io per questa stagione aspetto con ansia kili di chiffon e macramè per sognare e immaginare. Volare in pizzi e dentelle.
Bramo Mamma Miuccia, che ho già detto: è una fede e poi fa passare ogni paturnia e il tempo del Saffiano è ormai dietro l'angolo.
Ma mi aspetto anche un po' più di moralità, di consapevolezza che la crisi che stiamo attraversando porti a qualcosa di buono. Che la crisi che stiamo attraversando lasci il posto a aria nuova, aria sana, aria che profuma di rispetto, di consapevolezza, di chiffon e di sorrisi.
Suvvia, non stiamo salvando il mondo!
La moda è leggera, la moda deve essere leggera. La moda deve portare il bene, il sogno.
basta riempirci di sgambetti e chiacchiere e pettegolezzi inutili.
Diventiamo più limpidi, facciamo della sincerità, del volersi bene, una moda. Chè alla fine lavoriamo tutti con un unico scopo.
Rendiamo la vita lieve.
Abbasso le superficialità, evviva la dolcezza.

#insweetwetrust.

Così come confido in cene amorevoli, in delicatezze di gesti e in premure affettuose.
Tutto il resto è noia.


E poi Milano: non vediamo l'ora che ritorni solo nostra, con le tue luci soffuse alla sera, con i marciapiedi che brillano di piccoli glitter, con i concerti al Magnolia, con quel vento caldo che all'arrivo di marzo ti scuote tutta, con i bar aperti fino a notte fonda, che noi con aprile ci si sveglia tutti e si esce dal letargo e siamo ninfa che scorre lungo la circonvallazione interna.
Con il profumo di focaccia calda quando arrivi in Porta Genova.
Con i piccoli fiori di pesco ai bordi delle strade, in via degli Scipioni e in regina Giovanna, che mi ricordano la mia nonna.
Con i pomeriggi pigri in Palestro.
Con tutti i profumi appena passi davanti alla Rinascente, che ti fanno sembrare una vecchia signora stanca.
Con la musica che esce dalle finestre, musica antica, a volte puoi far resuscitare un Cocciante, durante l'estate, che strimpella con tutta l'energia dai balconi aperti.
Con gli aperitivi nelle strade.
Con i camioncini di fiori accanto a Cucchi.
Con gli involtini da passeggio in Chinatown.

Con l'energia di persone come noi che credono che un nuovo corso, un nuovo percorso, un nuovo modo di vivere sia creabile e a portata di mano, una nuova democrazia di noi milanesi, tutta basata sulla gentilezza e l'accoglienza, la voglia di vivere bene.

Basta volerlo.

#sweetfebruary



a gipsy in the kitchen | love, food, fashion.: Stubborn Love.

lunedì 18 febbraio 2013

Stubborn Love.

E ci risiamo.


Questa mattina, cara la mia bella città, mentre camminavo ti osservavo.
Coriandoli per terra, un po' pigra ti risvegliavi come una bella ragazza che la sera prima ha ballato troppo.
Come una bella ragazza dall'aria attorcigliata e scompigliata che si risveglia stropicciandosi gli occhi, nel suo pigiama caldo di cachemire rubato in showroom, quel pigiama che fa sentire confortate in queste notti di Monsieur Inverno, quando il lusso vero è avere il piumone sopra l'orecchio destro, alla sera.
Ed ecco la luce timida delle prime giornate che fanno un po' scampolo di primavera, ecco quella luce che inonda le finestre al mattino, un po' fioca, ma luce, luminosa, che ti fa dire, eccoci, ci siamo, respiriamo l'aria e viviamo aspettando primavera, per dirla canzonando.

Sei pronta, Milano?
Il circo della moda si sta trasferendo di nuovo qui, e tu rassegnata, stai per accoglierlo, come ogni sei mesi.
Rassegnata, come qualcosa da cui non si può scampare, tipo l'influenza stagionale che sai che bisogna fare perché i nostri anticorpi così si esercitano un po' in battaglie interne dalle quali uscire rafforzati.
Rassegnata perché alla fine fa parte del tuo DNA: Milano, la città della moda.

Tutti corrono, di solito piove persino, giusto per intasare ancora di più le tue vie di comunicazione.
Questa volta è data neve, addirittura.
Chissà che magari la neve plachi le voglie fashioniste e riporti tutto a una dimensione più sana, più pura, più umana.

Io per questa stagione aspetto con ansia kili di chiffon e macramè per sognare e immaginare. Volare in pizzi e dentelle.
Bramo Mamma Miuccia, che ho già detto: è una fede e poi fa passare ogni paturnia e il tempo del Saffiano è ormai dietro l'angolo.
Ma mi aspetto anche un po' più di moralità, di consapevolezza che la crisi che stiamo attraversando porti a qualcosa di buono. Che la crisi che stiamo attraversando lasci il posto a aria nuova, aria sana, aria che profuma di rispetto, di consapevolezza, di chiffon e di sorrisi.
Suvvia, non stiamo salvando il mondo!
La moda è leggera, la moda deve essere leggera. La moda deve portare il bene, il sogno.
basta riempirci di sgambetti e chiacchiere e pettegolezzi inutili.
Diventiamo più limpidi, facciamo della sincerità, del volersi bene, una moda. Chè alla fine lavoriamo tutti con un unico scopo.
Rendiamo la vita lieve.
Abbasso le superficialità, evviva la dolcezza.

#insweetwetrust.

Così come confido in cene amorevoli, in delicatezze di gesti e in premure affettuose.
Tutto il resto è noia.


E poi Milano: non vediamo l'ora che ritorni solo nostra, con le tue luci soffuse alla sera, con i marciapiedi che brillano di piccoli glitter, con i concerti al Magnolia, con quel vento caldo che all'arrivo di marzo ti scuote tutta, con i bar aperti fino a notte fonda, che noi con aprile ci si sveglia tutti e si esce dal letargo e siamo ninfa che scorre lungo la circonvallazione interna.
Con il profumo di focaccia calda quando arrivi in Porta Genova.
Con i piccoli fiori di pesco ai bordi delle strade, in via degli Scipioni e in regina Giovanna, che mi ricordano la mia nonna.
Con i pomeriggi pigri in Palestro.
Con tutti i profumi appena passi davanti alla Rinascente, che ti fanno sembrare una vecchia signora stanca.
Con la musica che esce dalle finestre, musica antica, a volte puoi far resuscitare un Cocciante, durante l'estate, che strimpella con tutta l'energia dai balconi aperti.
Con gli aperitivi nelle strade.
Con i camioncini di fiori accanto a Cucchi.
Con gli involtini da passeggio in Chinatown.

Con l'energia di persone come noi che credono che un nuovo corso, un nuovo percorso, un nuovo modo di vivere sia creabile e a portata di mano, una nuova democrazia di noi milanesi, tutta basata sulla gentilezza e l'accoglienza, la voglia di vivere bene.

Basta volerlo.

#sweetfebruary



1 Commenti:

Alle 18 febbraio 2013 alle ore 14:34 , Anonymous A...lessandra ha detto...

...come se fossimo lì, grazie alle tue bellissime sfumature verbali.
chissà che emozione sarebbe per noi outsider affacciarci anche solo una volta a tutto quello che hai appena descritto.

<3

 

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page