2.0 - It's a family affair - From marieclaire.it with love

Cosa rende una famiglia, una famiglia? 
Cosa ci fa restare uniti, cosa scatta tra un drink e una stretta di mano che trasforma due conoscenti, due amici, in famiglia? 
Basta forse un aperitivo condiviso? 
O un favore fatto e poi restituito? 
O una canzone cantata a squarciagola insieme nel fresco della notte fonda, in una macchina? O ancora: una cena cucinata con amore e divisa in uno stesso tavolo? 

Cosa scatta tra un nucleo di persone che intessa un fil rouge sottilissimo  fatto della stessa materia con cui sono fatti i sogni, eppure che diventa miracolosamente indissolubile e stringe e trattiene e soprattutto sostiene e unisce?

Mai come nell'ultimo anno mi è capitato di capire così bene, così fino in fondo, l’importanza di questo gruppo di persone, all'apparenza così diverse e con poco in comune l’uno con l’altra eppure che sono diventate la mia famiglia proprio dopo magari un semplice abbraccio, o un semplice aperitivo, o altri dopo una lettera, o una stretta di mano. 

Così si prende e si parte in vacanza insieme: tutti insieme appassionatamente sotto lo stesso tetto, dividendo la spesa e facendola andare bene sia per chi è in regime gluten free, sia per chi invece mangia carboidrati da mane a sera. 



Così si prende e si va insieme alla ricerca di mercati agricoli nel mezzo di Milano, con nane che diventato nipoti adorate e che basta un loro sorriso per capire che la vita alla fine, non è poi così tanto complicata. 

Oppure si passano trasferte parigine a scambiare bacche di Goji e mandorle perlate per non avere crolli psicofisici da stanchezza da sfilate, outfit che ci fanno sembrare meglio di Blair Waldorf, confidenze e decaloghi su uomini, per poi scoprirci tutte eterne innamorate, eterne romantiche a fantasticare su quando ci sposeremo in una chiesetta di montagna piena di neve, o forse a San Francisco a Formentera, l’importante comunque è essere tutte in Valentino vestite. 

Ancora: dichiari che sei sulla strada della celiachia e arrivano pacchi di spesa su misura per te, perché noi crediamo che la condivisione sia sempre amore. 

Ancora: chi conosce le tue stranezze, quelle che tu odi tanto, i tuoi difetti e li sminuiscono, facendo leva su parole come < sei adorabile, basta così, i conti li sistemiamo> e da lì parte una forza e un coraggio che mai si credeva possibile. 

E poi: biglietti di concerti e fughe in Toscana quando il cuore pesa troppo e allora si va ad alleggerirlo ascoltando upupe in vallate solitarie dove l’unico segnale e il respiro che riprende la sua marcia tranquilla. 

Di nuovo: favori scambiati, bene lanciato in aria, che comunque il bene genera sempre bene e quando meno te lo aspetti, quando proprio ne hai più bisogno, ecco che torna indietro, con anche gli interessi e allora ti accorgi che non sei fucking naive a fidarti delle persone. 
Che c’è ancora chi si ricorda del bene ed è pronto a regalartene altro, indietro, come moneta di scambio. 

Amici, famiglia, che dedicano il loro tempo libero a costruirti una grafica del blog che spacca. 

Amici, famiglia che ti prendono e ti portano al Plastic. Che ti preparano la colazione. Che scovano ristorantini cinesi dove spendi 15€ a testa, compreso tutto il vino, chè qui siamo tutti in spending review. 

Amici, famiglia che vai in ufficio nervosa e ne esci saltellando che nel mezzo ti portano a mangiare il bollito all’Aurora oppure ordinano una delivery della nostra pizza preferita: salame piccante e brie. E non puoi non riderci sopra. 

Amici, famiglia che da Amsterdam non smettono di farti sentire quanto tu sia speciale per loro.

Cugine, poi, che sono sorelle. Ne parliamo?

Amici, famiglia che il mattino capiscono che non sei una persona che ama i risvegli e allora colazioni silenziose e cuori a profusione che tanto poi per tutte le comunicazioni di servizio c’è whatzup. 

Amici, famiglia, che ti ricordano il percorso che hai fatto, che ti sostengono in ogni progetto, che credono in te anche quando tu proprio non ci riesci. 

Amici, famiglia, che fanno con te il countdown natalizio, appena si torna dalle vacanze estive perché sanno quanto ami Babbo Natale. 

Amici, famiglia che hanno sempre un letto caldo e un bicchiere di bollicine per te in frigorifero, che ti ascoltano quando sei in preda a logorrea chiacchiericcia e poi ti sorridono e ti dicono < ho capito>, un abbraccio, occhi che si parlano e le lacrime che vengono raccolte e asciugate nella maniera più naturale del mondo. 

Due sere fa è successo che ancora una volta si è svelato il concetto di "we are family" nella forma più eccezionale del termine. 
Due sere fa due persone che amo tantissimo hanno dimostrato quanto sono meravigliosamente uniche e pronte a regalare a tutti ciò che di meglio hanno: la loro essenza. 

Chi tramite la cucina, chi tramite le fotografie.




Quindi ecco: Pietro Baroni. Ve lo ricordate? Aveva fatto a Gipsy questa foto, circa 8/9 mesi fa. E oggi è con Radio Deejay con #deejaynellarmadio. Lo trovate in mostra fino al 15 novembre a Milano, al progetto Calabiana a Milano.

E quella sera il catering lo faceva quella fatina bionda della mia Carla Maria. Lei che mi consiglia fiori di ciliegio per stabilizzare l’umore. Lei che mi regala alzatine di vetro e libri di cucina.
Lei che crede sempre in me. Lei a cui ho imparato a volere così bene. 

E gipsy ha mangiato il miglior risotto della sua vita. 

E non lo dico perché devo fare sviolinate. Ma perché è così. 
Lo zafferano perfetto, che lo chef Marco Sacco mi ha spiegato con un amorosità negli occhi da far commuovere una foodie geek come me, che è lo zafferano di Mun, in Svizzera, vicino a casa sua. 

Un soffritto fatto con la stessa base della bouillabaisse. 
Un burro chiarificato con aglio e alloro e cipolla bionda. 
Un cotechino speciale, così buono da sembrare briciole di pane, talmente morbido.




Ecco la ricetta. Enjoy. 

RISO 3 C: 
CARNAROLI, COTECHINO, CHINOTTO.

Ingredienti per 6 porzioni 

40 gr burro allo scalogno 
480 gr riso carnaroli
60 gr vino bianco
1,8 kg brodo vegetale 
60 gr parmigiano reggiano
30 gr butto
3 gr zafferano 
200 gr cotechino
150 gr salsa al chinotto per il burro allo scalogno
70gr burro 
1 scalogno
1 spicchio d'aglio
1 foglia d'alloro

Per il burro:
Lasciare in infusione su una fiammella per 20 min filtrare

Per la salsa al Chinotto
400 gr porto rosso 
20 gr creme de cassis
100 gr chinotto 
1 gr cardamomo 
1 gr cannella intera

1) Unire tutti gli ingredienti e ridurre sul fuoco fin che raggiungerà una consistenza sciropposa. 
2) Filtrare e usare fredda 

Per il Brodo Vegetale
2 kg acqua 
80 gr carote
80 gr cipolla bianca novella
100 gr porri
50 gr Sedano verde
20 gr aglio 
2 pz foglie d'alloro
2 gr pepe nero 

Mondare le verdure e metterle in una pentola con l’acqua, portare a bollore a fiamma lenta e lasciare bollire per 30 min, lasciar riposare 30 min Finitura Tostare il riso col burro allo scalogno, sfumare col vino e aggiungere lo zafferano. Portare a cottura col brodo vegetale e correggere con sale e pepe, e mantecare con burro e parmigiano Disporre il riso al centro del piatto e stenderlo, fare una spirale con la salsa al chinotto, disporre una quenelle di cotechino al centro. 

oggi mi trovate qui: 
http://www.marieclaire.it/Cucina/Il-blog-di-Alice-Agnelli
a gipsy in the kitchen | love, food, fashion.: 2.0 - It's a family affair - From marieclaire.it with love

giovedì 31 ottobre 2013

2.0 - It's a family affair - From marieclaire.it with love

Cosa rende una famiglia, una famiglia? 
Cosa ci fa restare uniti, cosa scatta tra un drink e una stretta di mano che trasforma due conoscenti, due amici, in famiglia? 
Basta forse un aperitivo condiviso? 
O un favore fatto e poi restituito? 
O una canzone cantata a squarciagola insieme nel fresco della notte fonda, in una macchina? O ancora: una cena cucinata con amore e divisa in uno stesso tavolo? 

Cosa scatta tra un nucleo di persone che intessa un fil rouge sottilissimo  fatto della stessa materia con cui sono fatti i sogni, eppure che diventa miracolosamente indissolubile e stringe e trattiene e soprattutto sostiene e unisce?

Mai come nell'ultimo anno mi è capitato di capire così bene, così fino in fondo, l’importanza di questo gruppo di persone, all'apparenza così diverse e con poco in comune l’uno con l’altra eppure che sono diventate la mia famiglia proprio dopo magari un semplice abbraccio, o un semplice aperitivo, o altri dopo una lettera, o una stretta di mano. 

Così si prende e si parte in vacanza insieme: tutti insieme appassionatamente sotto lo stesso tetto, dividendo la spesa e facendola andare bene sia per chi è in regime gluten free, sia per chi invece mangia carboidrati da mane a sera. 



Così si prende e si va insieme alla ricerca di mercati agricoli nel mezzo di Milano, con nane che diventato nipoti adorate e che basta un loro sorriso per capire che la vita alla fine, non è poi così tanto complicata. 

Oppure si passano trasferte parigine a scambiare bacche di Goji e mandorle perlate per non avere crolli psicofisici da stanchezza da sfilate, outfit che ci fanno sembrare meglio di Blair Waldorf, confidenze e decaloghi su uomini, per poi scoprirci tutte eterne innamorate, eterne romantiche a fantasticare su quando ci sposeremo in una chiesetta di montagna piena di neve, o forse a San Francisco a Formentera, l’importante comunque è essere tutte in Valentino vestite. 

Ancora: dichiari che sei sulla strada della celiachia e arrivano pacchi di spesa su misura per te, perché noi crediamo che la condivisione sia sempre amore. 

Ancora: chi conosce le tue stranezze, quelle che tu odi tanto, i tuoi difetti e li sminuiscono, facendo leva su parole come < sei adorabile, basta così, i conti li sistemiamo> e da lì parte una forza e un coraggio che mai si credeva possibile. 

E poi: biglietti di concerti e fughe in Toscana quando il cuore pesa troppo e allora si va ad alleggerirlo ascoltando upupe in vallate solitarie dove l’unico segnale e il respiro che riprende la sua marcia tranquilla. 

Di nuovo: favori scambiati, bene lanciato in aria, che comunque il bene genera sempre bene e quando meno te lo aspetti, quando proprio ne hai più bisogno, ecco che torna indietro, con anche gli interessi e allora ti accorgi che non sei fucking naive a fidarti delle persone. 
Che c’è ancora chi si ricorda del bene ed è pronto a regalartene altro, indietro, come moneta di scambio. 

Amici, famiglia, che dedicano il loro tempo libero a costruirti una grafica del blog che spacca. 

Amici, famiglia che ti prendono e ti portano al Plastic. Che ti preparano la colazione. Che scovano ristorantini cinesi dove spendi 15€ a testa, compreso tutto il vino, chè qui siamo tutti in spending review. 

Amici, famiglia che vai in ufficio nervosa e ne esci saltellando che nel mezzo ti portano a mangiare il bollito all’Aurora oppure ordinano una delivery della nostra pizza preferita: salame piccante e brie. E non puoi non riderci sopra. 

Amici, famiglia che da Amsterdam non smettono di farti sentire quanto tu sia speciale per loro.

Cugine, poi, che sono sorelle. Ne parliamo?

Amici, famiglia che il mattino capiscono che non sei una persona che ama i risvegli e allora colazioni silenziose e cuori a profusione che tanto poi per tutte le comunicazioni di servizio c’è whatzup. 

Amici, famiglia, che ti ricordano il percorso che hai fatto, che ti sostengono in ogni progetto, che credono in te anche quando tu proprio non ci riesci. 

Amici, famiglia, che fanno con te il countdown natalizio, appena si torna dalle vacanze estive perché sanno quanto ami Babbo Natale. 

Amici, famiglia che hanno sempre un letto caldo e un bicchiere di bollicine per te in frigorifero, che ti ascoltano quando sei in preda a logorrea chiacchiericcia e poi ti sorridono e ti dicono < ho capito>, un abbraccio, occhi che si parlano e le lacrime che vengono raccolte e asciugate nella maniera più naturale del mondo. 

Due sere fa è successo che ancora una volta si è svelato il concetto di "we are family" nella forma più eccezionale del termine. 
Due sere fa due persone che amo tantissimo hanno dimostrato quanto sono meravigliosamente uniche e pronte a regalare a tutti ciò che di meglio hanno: la loro essenza. 

Chi tramite la cucina, chi tramite le fotografie.




Quindi ecco: Pietro Baroni. Ve lo ricordate? Aveva fatto a Gipsy questa foto, circa 8/9 mesi fa. E oggi è con Radio Deejay con #deejaynellarmadio. Lo trovate in mostra fino al 15 novembre a Milano, al progetto Calabiana a Milano.

E quella sera il catering lo faceva quella fatina bionda della mia Carla Maria. Lei che mi consiglia fiori di ciliegio per stabilizzare l’umore. Lei che mi regala alzatine di vetro e libri di cucina.
Lei che crede sempre in me. Lei a cui ho imparato a volere così bene. 

E gipsy ha mangiato il miglior risotto della sua vita. 

E non lo dico perché devo fare sviolinate. Ma perché è così. 
Lo zafferano perfetto, che lo chef Marco Sacco mi ha spiegato con un amorosità negli occhi da far commuovere una foodie geek come me, che è lo zafferano di Mun, in Svizzera, vicino a casa sua. 

Un soffritto fatto con la stessa base della bouillabaisse. 
Un burro chiarificato con aglio e alloro e cipolla bionda. 
Un cotechino speciale, così buono da sembrare briciole di pane, talmente morbido.




Ecco la ricetta. Enjoy. 

RISO 3 C: 
CARNAROLI, COTECHINO, CHINOTTO.

Ingredienti per 6 porzioni 

40 gr burro allo scalogno 
480 gr riso carnaroli
60 gr vino bianco
1,8 kg brodo vegetale 
60 gr parmigiano reggiano
30 gr butto
3 gr zafferano 
200 gr cotechino
150 gr salsa al chinotto per il burro allo scalogno
70gr burro 
1 scalogno
1 spicchio d'aglio
1 foglia d'alloro

Per il burro:
Lasciare in infusione su una fiammella per 20 min filtrare

Per la salsa al Chinotto
400 gr porto rosso 
20 gr creme de cassis
100 gr chinotto 
1 gr cardamomo 
1 gr cannella intera

1) Unire tutti gli ingredienti e ridurre sul fuoco fin che raggiungerà una consistenza sciropposa. 
2) Filtrare e usare fredda 

Per il Brodo Vegetale
2 kg acqua 
80 gr carote
80 gr cipolla bianca novella
100 gr porri
50 gr Sedano verde
20 gr aglio 
2 pz foglie d'alloro
2 gr pepe nero 

Mondare le verdure e metterle in una pentola con l’acqua, portare a bollore a fiamma lenta e lasciare bollire per 30 min, lasciar riposare 30 min Finitura Tostare il riso col burro allo scalogno, sfumare col vino e aggiungere lo zafferano. Portare a cottura col brodo vegetale e correggere con sale e pepe, e mantecare con burro e parmigiano Disporre il riso al centro del piatto e stenderlo, fare una spirale con la salsa al chinotto, disporre una quenelle di cotechino al centro. 

oggi mi trovate qui: 
http://www.marieclaire.it/Cucina/Il-blog-di-Alice-Agnelli

12 Commenti:

Alle 31 ottobre 2013 alle ore 12:18 , Anonymous A...lessandra ha detto...

è strano...in amicizia non si dedica un giorno come nel matrimonio, in cui ci si promette affetto nella buona e nella cattiva sorte, nella salute e nella celiachia, in ricchezza o in conto in rosso...ma per le persone con i cuori puri, queste promesse valgono lo stesso!e se in amore c'è il colpo di fulmine, in amicizia c'è il colpo di raggio di sole...che illumina subito 2 cuori buoni e li fa riconoscere!anche se sono lontani un'intera autostrada!è così, ci si riconosce e ci si vuole bene!e ci si fa favori, ma solo perchè così siamo davvero Felici, perchè condividere, impacchettare un regalo, dedicarsi un gesto come un "buona giornata" su whazzap non costa fatica, e sappiamo che potrebbe solo far felice l'altro.
....quella foto mi riempie gli occhi di gioia!mi ricorda una giornata splendida, una delle 4 passate con te, in cui sei diventata Speciale!#Family!
e il bouquet, il mio bouquet, di cui ogni fiore è stato scelto accuratamente e con Amore, è andato proprio a te!la tradizione vuole che l'Amore adesso arrivi al tuo cuore!ed è questo il mio augurio per te...<3 che arrivi proprio come quel bouquet: inaspettato, all'improvviso, di botto, addosso!ti investa di cuori e stelle a profusione!
#wearefamily
<3 u

 
Alle 31 ottobre 2013 alle ore 14:47 , Anonymous Anonimo ha detto...

L’amicizia è bella proprio nel suo essere così varia, nel riuscire a mettere insieme persone così diverse ma allo stesso tempo così simili, ma tutte importanti.
L’amica con cui si condivide tutto da sempre e che ogni volta capisce esattamente come stiamo, quella così diversa da noi ma che riesce sempre a spronarci perché crede in noi, gli amici maschi che ci fanno vedere tutto da un altro punto di vista, gli amici con cui ci si frequenta meno ma che ogni volta che si rivedono sembra che non sia passato neanche un giorno dall’ ultima chiacchierata fiume, gli amici che adesso vivono un po’ lontano ma che appena possono non si perdono neanche una cena di gruppo e che in fin dei conti sembra sempre di averli così vicino, gli amici appena scoperti e quelli con cui si sono divisi i banchi di scuola…gli amici sono i fratelli e le sorelle che ci scegliamo, è questo che li fa diventare una grande e meravigliosa famiglia che dimezza le lacrime e moltiplica le risate, e che ci fa sentire così fortunati ad averli con noi e orgogliosi di averli, in qualche modo, “scelti”!
Un grosso bacio Alice!

Fede

 
Alle 31 ottobre 2013 alle ore 17:12 , Anonymous Paola ha detto...

Ciao Alice! Pian pianino mi sto leggento tutto il tuo blogghino, lo trovo frizzante! Alla fine ti farò un summary:) Senti ma come ti sei accorta di essere celiaca? Ho dei dubbi anche io...tanti abbracci. Paola

 
Alle 1 novembre 2013 alle ore 13:50 , Blogger LiV ha detto...

Parole e immagini così belle da lasciare ammutoliti!
<3

 
Alle 2 novembre 2013 alle ore 05:31 , Anonymous Carla @ Gluten Free Recipe Box ha detto...

Che bel blog. Siete come appassionato scrittore. DEVO provare questo ricette a base di riso, e naturalmente senza glutine che mi si adatta perfettamente. (Scusa ma ho dovuto usare un traduttore online per lasciare questo commento.)

 
Alle 2 novembre 2013 alle ore 13:22 , Blogger Unknown ha detto...

amica tu!!che bello conoscerti e che bella questa amicizia nata così.
mille baci pulcina.
#wearefamily

 
Alle 2 novembre 2013 alle ore 13:22 , Blogger Unknown ha detto...

è proprio vero fede.
sono la nostra ricchezza più grande.
un abbraccio

 
Alle 2 novembre 2013 alle ore 13:23 , Blogger Unknown ha detto...

ciao Paola!
in realtà mi ha parlato epr ora di una grave intolleranza...vediamo che succede.
brutte coliche renali, mal di testa, debolezza, pelle spenta...et voilà. fatto esamid el sangue e scoperto.
prova a toglierlo per un po' e vedere come va.
un bacio

 
Alle 2 novembre 2013 alle ore 13:24 , Blogger Unknown ha detto...

<3

 
Alle 2 novembre 2013 alle ore 13:24 , Blogger Unknown ha detto...

grazie carla!
anche io gluten free!
scambiamoci ricette!!

 
Alle 4 novembre 2013 alle ore 14:38 , Anonymous Paola ha detto...

viva l'amicizia e viva i risotti, che a me piacciono tanto. Per la tua intolleranza al glutine ti segnalo i prodotti della Nutrifree, che secondo me sono molto buoni, li conosco perchè mia figlia fino ai quattro anni era allergica al latte e all'uovo, quindi per evitare prodotti 'contaminati' dovevamo darle pasta e biscotti per celiaci, perchè spesso sono egg e milk free. Un abbraccio da Torino, cara Gipsy!

 
Alle 4 novembre 2013 alle ore 16:38 , Anonymous Elena ha detto...

Cara Alice,
sono stata testimone fin dall'inizio della tua amicizia con A...lessandra, prima solo virtuale, poi addirittura al suo matrimonio!!! ed anch'io nonostante la mia età forse non adatta ad un blog di una ragazza giovane come te, mi sono sempre sentita vicina a te ed alle tue parole delle quali ora non posso farne a meno!
Chissà per quale mistero ci si sente attratti ed affini con delle persone che non si conoscono ma solo attraverso le parole lette ad un computer.
E' bellissimo che tu tramite i tuoi pensieri, le tue riflessioni, insomma la tua vita, sei riuscita a raggiungere i nostri cuori, e non penso sia cosa facile.
Io probabilmente non ti conoscerò mai di persona (certo che se ti incrocerò in quel di Lanzo stai sicura che troverai il mio sguardo amorevole) ma continuerò a sentirmi vicina a te finchè tu condividerai le tue emozioni con noi e a chi le sa recepire.
Io comunque sento che tu sei veramente una ragazza preziosa, dolce, sensibile e sempre disponibile dove trova AMORE...
bacioni Elena

 

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