Il sogno di ogni bambina: sfido chiunque a dire il contrario.
Chi da piccola non si è immaginata quello che nella fantasia comune è chiamato Il Grande Giorno.
The big day: un po' come il Louvre è IL museo per eccellenza.
Come se questo giorno segnasse una svolta epocale, un cambiamento radicale di vita, una netta distinzione tra ciò che era prima e ciò che avviene dopo.
Per me è semplicemente IL sogno, visto però come l'ampliamento di un progetto di vita e non come un evento sovrannaturale: il sogno da sognare quando si ha voglia di rincuorarsi, mentre si cammina per strada, mentre si aspetta un treno, mentre si impasta una frolla.
Il sogno, punto. E non importa quando, e se succederà.
C'è da dire che molte sposine si trasformano in bridezillas e fanno uscire il peggio di loro stesse, durante questi preparativi: spillatrici che volano in testa a mal capitate wedding planner o damigelle o testimoni.
Stress, stress ,stress e ogni decisione la riescono a trasformare in un summit impegnatissimo di sproloqui su quanto la tovaglia verde rispetto alla tovaglia gialla sia più azzeccata con il centro tavola di peonie bianche.
Dilemmi esistenziali, insomma.
La qui presente Ottolina, è inutile negarlo,è un'esperta in materia, tanto che ormai anche tutte le mie amiche lo sanno e mi chiamano persino per chiedermi indirizzi e consigli per il loro wedding day.
E sono un'esperta perchè io amo amo e stra amo visualizzare quindi immaginatevi: se questo sogno si è incominciato a sognare nei miei pensieri all'età di quattro anni, ho avuto ben 28 anni per sottolineare, precisare e arricchire ogni dettaglio.
Sono passata da momenti di grande opulenza, abiti meringosi che se solo ora ci ripenso mi si rompono i tacchi delle mie Louboutin, a momenti di stra minimalismo acuto ( vedi matrimonio kennedy -bessette).
Ho persino scaricato Canone di Pachebell, e non nascondo che ogni tanto, nelle mie camminate mattutine, la faccio partire nelle orecchie, come visualizzazione number # 2, appena dopo a quella visualizzazione dove vinco l'Oscar. Subito dopo c'è quella dove io ho la voce di Adele e vinco i Grammy, ndr.
(sognare non costa nulla, no, non chiamate la neurodeliri, grazie, è tutto sotto controllo)
Ora sono nella fase boho chic, del tipo picnic brunch open air, very hippie e un po' chic.
Strawberry frozen margarita per tutti i pochi invitati ( 60 persone, forse 80, ma sicuro non oltre i 100: gli amici più cari, e se Stella si vuole imbucare, magari con daddy Paul che mi canta l'Ave Maria o All you need is love, ben venga, ecco), candele, candele ovunque, coperte a scacchi per sedersi sull'erba, a piedi nudi nel prato, un gruppo indie-jazz che canta, carretti che fanno candy cotton e gelati, e come bomboniere vasetti di miele.
Comunque.
Tutto questo prologo per introdurre alcuni matrimoni avvenuti ieri sera, che sono eccome se ben riusciti...almeno fino a che il prossimo MJ** o GBV* non li separi.
Come ogni anno, la creme de la creme newyorkese si ritrova al MET per celebrare qualche mostro sacro della moda: questa volta è toccata alla nostra Miuccia.
Orgoglio Italiano.
Miuccia è l'unica designer, dopo Versace, che veramente crea qualcosa di magico, ogni volta. E questa mostra al MET se l'è tutta stra guadagnata. E io prenderei un air france così, come prendere le Nord al mattino a Como, giusto per fare un salto a vederla.
Schiapparelli and Prada: an impossible conversation. Due mostri sacri, che, riprendendo una rubrica apparsa per la prima volta su Vanity Fair negli anni 30, svolgono un'intervista impossibile, in uno scambio argomentato su temi politici, concettuali, fashion.
Un omaggio a queste due piccole grandi donne e ai loro lavori, fin dall'origine.
I miei fave looks di quest'anno.
Jessica Biel con l'accessorio più giusto ( emhemhem...Justin Timberlake al braccio), e un tubino Prada semplicemente meraviglioso: non banale, pennellato al suo perfetto corpicino e adatto per quello che è lei: ovvero la futura MRS Timberlake.
Adoro come il tessuto gioca con i ricami.Adoro la lunghezza che farebbe zitella chiunque, e invece rende lei divina.
D'altronde, che cosa ci si poteva aspettare?
Prada più Jessica Bombshell. Excuse me.Pardon moi.
Non so se le invidio di più il tubino, gli orecchini oppure Justin. Credo comunque il tubino, ecco.
E poi Emma Stone, in Lanvin.
Amo questo piccolo abito costellato di nonsoche ma che lo rende così luccicante e così a palloncino.Amo e stra amo.Poi il rosso è un colore così uao.E poi il palloncino è la mia nuova moda mania.Vorrei trasformare tutti i miei abiti e le mie gonne a palloncino.
Anzi, a breve è pure il mio happy bday, mi regalate una gonna a palloncino?Anche un abito a palloncino va bene, ne ho visto uno così carino di Ba-sh, tutto in crochet bianco.
Non divaghiamo.
Embè scusate,lei è veramente una delizia in Lanvin...non a caso si è presentata sotto braccio di Alber (Elbaz) che secondo me ormai l'ha eletta a sua musa. Com'è che è così carina anche quando circola a Soho sotto braccio al suo vero fidanzato, il sabato con borsa Lanvin,che fa sembrare ancora più cool il reggere la cup di Starbucks.
Anyway.
Ora devo correre a casa: ho l'articolo per Marie Claire da preparare e una nuova ricetta da provare.
Quindi, corro.
Unica visualizzazione permessa in questo tragitto: le mini apricot pie che farò-
Prima però, per concludere degnamente questo post, come non nominare SJP in Valentino, ieri sera?
ecco, questo completerebbe la mia visualizzazione number #2 di cui sopra.
Non starei benissimo in un abito esattamente così per quel Grande Giorno di cui si parlava poc'anzi?
Lei, top sempre. Io con questo abito sarei super top di più.
Keep on dream dream dream....
**MJ=Marc Jacobs
**GBV= Giambattista Valli