Cucinare è come amare.
O ci si abbandona completamente o si rinuncia.
Harriett Van Horne
Oh si. Taste Mi!
Ovvero la manifestazione culinaria più milanese della storia.
Ovvero come trascorrere un piacevole sabato piovoso tra un ippodromo, la mia mamma, e meraviglioso, delizioso, succulento cibo e pregiati vini.
Ovvero come scegliere l'outfit perfetto: felpa larga di Adidas di Stella McCartney per poter mangiare quello che si preferisce, senza avere costrizioni di aderenze che rivelerebbero una pancetta notevole, leggings a righe, per evitare il famoso bottone dei jeans che a fine pasto viene regolarmente slacciato, ballerine sparkling, perché suvvia, mademoiselles, siamo pur sempre in giro con la mamma, e bisogna essere un petit peu eleganti, falabella in lino, capiente per infilarci ogni bigliettino da visita e depliant.
Ovvero come imparare a usare l'affettatrice professionale in 4 minuti e mangiare un prosciutto cotto eccezionale.
Si è vero: forse il biglietto di ingresso costa un po' troppo ( 20 euro il base, 55 euro il premium), considerato il fatto che poi per accedere alle creazioni degli chef comunque bisogna comprare i ducati e come minimo ne spendi 6 a ogni assaggio.
Però:
- i piatti culinari sono incredibilmente sani, ricercati e nello stesso tempo semplici.
- tutto cucinato con ottime materie prime.
- ci sono gli chef più importanti: da Oldani a Knam, una libidine di nomi blasonati e stellati. e a portata di forchetta.
Giunto alla terza edizione, questo festival è una tappa del tour mondiale che tocca Londra, Dublino, Sidney, Cape Town, Dubai, Melbourne e Amsterdam.
E poi: showcooking, la scuola di cucina e il teatro degli chef: 180 mini eventi per 4 giorni di rassegna.
Dunque, io ho assaggiato le seguenti leccornie:
Da Finger's la saudade do brasil, ovvero un tortino di tartare di salmone su letto di riso di sushi, guacamole, cream cheese e uova di salmone.
Da Alice: pastiera napoletana rivisitata.
Da D'O: zafferano, uvetta nera, limone e corallini mantecati.
Alla trattoria del nuovo macello: gnocchi al pomodoro, ricotta e salsa di olive
Da Wu- Park Hyatt: crudo di gambero rosso, fave, pancetta e agrodolce di eucalipto
la mia meravigliosa mamma alle prese con una carbonara croccante
Il bello, oltre al buono, è che qui nessuno se la tira, sono tutti sorridenti, felici e vanno in estasi per un nuovo attrezzo da cucina.
E poi: ho incontrato una delle mie food blogger preferite, ho abbracciato Vanessa di Cavoli a Merenda ( dove avevo fatto lezione di cucina natalizia).
La mia mamma mi ha regalato un meraviglioso miele al tartufo, ho trovato il mio prossimo oggetto feticcio e ho provato un favoloso Perrier Jouet rosato.
Oh essiccatore delle mie brame!
Oggetto feticcio: l'essiccatore Biosec della Tauroessiccatori. A parte che è una azienda a conduzione famigliare, piccola, ben organizzata e formata da persone gentilissime. Ma poi, adoro adoro adoro tutto quello che si può fare...fragole, basilico, salvia, arance ( per l'albero di natale!) tutte essiccate e super sane. Avete presente le chips alla frutta?Ecco. E i funghi per fare il risotto?Ecco, bis. E per fortuna tra poco arriva il mio compleanno!
Otta's outfit
Mami e Otta
Uscite da questo Paese delle Meraviglie, siamo andate da Kitchen, in via de Amicis: mi sono regalata, per combattere un po' di tristezza, ben tre libri nuovi di ricette - uno persino sui macarones, spinta dalla mia mamma - e una teglia perfetta per fare la tarte tatin, con la ricetta che mi ha mandato Giorgia.
Poi, ho incontrato il mio papà e Patrizia da Nobile, in porta Venezia al 45:il nuovo bistrot di Sadler.
Ed ora?
Divano, coperta, camomilla e canestrelli.
Next?
Otta in showcooking, l'anno prossimo, a Taste!
Magari con le Madeleines!...ricordiamoci che sono o non sono vostra Signora delle Madeleines?E con il nuovo libro ne saprò fare di favolose!
Next bis?
Andare a cena da: Alice (Via Adige 9, Milano), da D'O ( Via Magenta 18, Cornaredo), da La Maniera di Carlo ( Via Pietro Calvi 2), da Benares a Londra ( una ottima scusa per finalmente andare a trovare la mia adorabile auntie), e da Vun, al Park Hyatt di Milano.
Ecco, quello che io chiamo una giornata con i fiocchi...e la glassa!