Don't let the sun be the one to change you baby I wanna learn how to love, if I'm to know Cause I wanna go where the people go Cause I'm forever lost


Pioggia.
La pioggia a Parigi circumnaviga le strade e le rende riflessi di specchi e di umori.
La pioggia a Parigi non bagna, ma profuma di vetiver e ti piace camminare senza ombrello, che va bene così, che due gocce a noi ragazze latine non hanno mai fatto paura.





Rossetto rosso.
Si, quello che mi ha regalato la Gea a Natale, quello rosso perfetto di Tom Ford, che così il verde dei nostri occhi esce meglio e poi catalizziamo l'attenzione sulle nostre meravigliose labbra, e le occhiaie che ci velano lo sguardo di stanchezza divento perfino sensuali.

Calze nere.
"La mia logica delle calze nere".
Le collant un po' lavorate, e chissenefrega se sono bucate, che ci rendono un po' grunge, ma chic, che siamo tutte un po' ragazze Saint Laurent by Hedi Slimane, rock ma dal cuore morbido e un po' croccanti, che quando ci assapori siamo un po' come un vizio che non si vuole perdere.






Le cene, cene belle, con amici belli, con anime belle, con cui si ride e si sta bene e si dimentica delle brutture che a volte la Vita un po' arrabbiata ci offre come antipasto a quello che però poi alla fine si rivelerà essere le parfait diner.
La cena di rito da Coulisse Vintage.
La cena al nuovo giapponese, Le cene con i giornalisti, la cena al messicano con i margarita che ce ne meritiamo tanti, dopo il gennaio e il febbraio appena passati.
E poi le feste in casa di perfetti sconosciuti che diventano i perfetti interlocutori, in notti parigine che sono un interludio alla primavera, calde, stranamente calde, da passare su un balcone mentre si sorseggia una bevanda blu puffo fatto di menta e vodka, suppongo.

Nostalgia.
La nostalgia che in una serata, dopo tanto lavoro e tanta soddisfazione, dopo qualche nervosismo e qualche moto di indipendenza, ti parte dallo stomaco e ti avvolge il cuore, dopo che senti la voce confortante del tuo papà all'altro capo del telefono che ti dice di stare calma che tu vai bene così, che lui sa che hai fatto tutto al meglio e che quindi non c'è alcun motivo di preoccupazione e tu ti chiedi se effettivamente non c'è un modo per poter stare di più con la tua famiglia, per avere più tempo al mattino, con calma e pazienza, per poter parlare con la mamma, per sentire come stanno tutti, a casa. The kids are allright?

Le strade di Parigi.
Oh, queste strade, oh questa aria che respiriamo e ci fa così bene, sempre, comunque.
Le strade di Parigi con i fiori sopra le macchine e papaveri bianchi dimenticati sopra carrelli.





Quei momenti in cui ti sembra che si stia lavorando troppissimo e la causa a volte non si è sicuri se si sia già persa oppure no e la stanchezza abbia il sopravvento e che ci si ferma e si è un poco disorientati , che magari non si sa più che fare, ed è allora che la danza comincia, ed è allora che magari si alza lo sguardo e inaspettatamente, come ogni volta, si sbatte contro la scritta sul muro che ti ricorda di guardare il cielo. Regarde le ciel.

La sfilata.
O come dice zia Anita, ma ci rendiamo conto che non abbiamo nè un Papa nè un governo e continuiamo a sfilare abiti e look, obbligando la gente a comprare?
Di quanti abiti abbiamo bisogno epr finalmente dire, abbiamo tutto ciò che desideriamo?
Noi vendiamo sogni.
Noi in realtà potremmo vivere con un abito di lino bianco e i capelli rosa e pesare 87 kili, ma decidiamo di pesarne 48, di kili, di cui uno e mezzo è costituito dallo chiffon che con disinvoltura ci buttiamo addosso ad ogni nuova stagione, vendendo, creando, alimentando e comprando il sogno, rinunciando a accumulare soldi per la nostra pensione e senza pensare a un futuro impellente che forse richiederebbe un po' di responsabilità in più..ma no, niente, noi continuiamo a danzare nella vita e con la vita, che non si sa mai, con leggerezza e leggiadria, che tutti gli altri kili di cui siamo composte sono fatti di un'anima macramè, soffice e generosa.



E allora parliamone di questa moda:

Celine con quell'eleganza sussurrata, con i cappotti che vorresti solo buttartici dentro subito e avvolgerti senza uscirne più, e quegli stivali e quei bracciali e allora ti immagini di essere una donna Celine che con poesia e un po' in punta di piedi arriva in aereo porto, pronta per partire per un nuovo viaggio, in sordina, ma in fondo sa che nella sala di attesa, accanto al gate, tutti guarderanno solo lei.


Giambattista Valli, o GBV, o Giamba, e in un attimo sei con la tua migliore amica a Formentera nel ciringuito che ogni volta che la stanchezza o lo scoramento c assale immaginiamo di aprire, ecco, noi due in pelliccia rosa d'inverno a Formentera a servire mojiti ai naviganti dispersi e malinconici, alla gente di ventura e ai locali che non lasciano l'isola ma anzi iniziano a godersela ancora di più in inverno quando il mare è arrabbiato e il vento annoda i capelli.


Saint Laurent e sei sul palco con Courtney Love e canti a squarciagola con lei crash and burns, all the stars explode tonite, how to get so desperate, how you stay alive e le dici che è una gran giusta e che siamo dalla sua parte e che è la regina incontrastata dell'indie grunge e siamo tutte un po' così dentro, che quando ami forte poi ricominciare a fidarsi è quasi più arduo che credere all'asino che vola.


C'è mamma Miuccia che ha capito che abbiamo bisogno di righe per essere felici, e allora le mixa con i pois e regala sempre grandi soddisfazioni con gli accessori, che lei sa come infornare il saffiano perfetto, quasi meglio di un soufflè ben riuscito.


Dries Van Noten. Poesia portami via. Partiamo insieme e non torniamo mai più.


Stella, Stella, Stella e ancora e sempre Stella. Le luci che calano, e che si riaccendono e poi la musica e in venti minuti l'adrenalina che ha il picchio massimo e allora quella certezza di essere esattamente dove devi essere e come una bambina dalle gote paffute che a settembre comincia a pensare alla letterina di Babbo Natale, ecco , proprio così, si incomincia a elencare tutti i vestiti che si vogliono comprare e ordinare per la prossima stagione e ti rendi conto che non esiste alcun budget sufficiente a coprire i tuoi desideri perchè è tutto perfetto, è tutto così quotidiano, è per noi che usciamo alle 8 del mattino e torniamo dopo cena, con il trucco un po' colato ma chic e super chic, eguarda un po', anche confortate dalla comodità di questi abiti che solo lei, lei sola, sa disegnare così magistralmente bene.

E poi ci sono loro: i Valentini.
La sfilata è secondo me la più bella che ci sia stata.
Mi ha tolto il respiro.
Mi ha commossa.
Adoro le trecce nei capelli.

Adoro che avete disegnato il perfetto abito da sposa per me, e allora manca solo di trovare un principe meritevole di tale bellezza e soprattutto di un azzurro che si intoni a questi colori.


Le colazioni da starbucks, caffè nero, spremuta e zucchero.
Zucchero con caffè, direbbe mia sorella.
E lo shopping, che era tanto che non ci si regalava qualcosa, che andare in giro con il proprio migliore amico è un toccasana perchè per lui sei la top e allora tutto quello che ti provi ti fa gran figa e allora lo compri anche perché se non lo compri qui Carven dove lo compri, se non ti butti sull'ultima camicia in tartan di Dries, che Dries Van Noten uberalles, che noi ce lo mettiamo con la gonna in pailettes e il tacco 15 ed è subito divino, e poi Aesop che solo l'elenco ingredienti ti fa sentire una persona migliore, e Acne, oh si Acne che abbiamo lo sconto che a Milano mica c'è la boutique e che soprattutto i commessi sono così carini, o meglio carrinni.


Parigi
Parigi con le baguette, le madeleines al supermercato e il cibo bio, Parigi con le ragazze e i ragazzi parigini che sono così belli, con le sue chiese inaspettate, con il suo vento insolente e con le borse di Givenchy che sono il mio nuovo Must e come dice Garance, che finalmente ho conosciuto, Paris is trending.

E tornando al vento, come qualcuno ci canta, a noi "il vento che ci soffia dentro non ci può spostare".



ps.per questa trasferta parigina, mi trovate anche qui: J'adore!
http://vogliadifrancia.it/2013/03/07/alice-nella-parigi-delle-meraviglie/

a gipsy in the kitchen | love, food, fashion.: Don't let the sun be the one to change you baby I wanna learn how to love, if I'm to know Cause I wanna go where the people go Cause I'm forever lost

sabato 9 marzo 2013

Don't let the sun be the one to change you baby I wanna learn how to love, if I'm to know Cause I wanna go where the people go Cause I'm forever lost


Pioggia.
La pioggia a Parigi circumnaviga le strade e le rende riflessi di specchi e di umori.
La pioggia a Parigi non bagna, ma profuma di vetiver e ti piace camminare senza ombrello, che va bene così, che due gocce a noi ragazze latine non hanno mai fatto paura.





Rossetto rosso.
Si, quello che mi ha regalato la Gea a Natale, quello rosso perfetto di Tom Ford, che così il verde dei nostri occhi esce meglio e poi catalizziamo l'attenzione sulle nostre meravigliose labbra, e le occhiaie che ci velano lo sguardo di stanchezza divento perfino sensuali.

Calze nere.
"La mia logica delle calze nere".
Le collant un po' lavorate, e chissenefrega se sono bucate, che ci rendono un po' grunge, ma chic, che siamo tutte un po' ragazze Saint Laurent by Hedi Slimane, rock ma dal cuore morbido e un po' croccanti, che quando ci assapori siamo un po' come un vizio che non si vuole perdere.






Le cene, cene belle, con amici belli, con anime belle, con cui si ride e si sta bene e si dimentica delle brutture che a volte la Vita un po' arrabbiata ci offre come antipasto a quello che però poi alla fine si rivelerà essere le parfait diner.
La cena di rito da Coulisse Vintage.
La cena al nuovo giapponese, Le cene con i giornalisti, la cena al messicano con i margarita che ce ne meritiamo tanti, dopo il gennaio e il febbraio appena passati.
E poi le feste in casa di perfetti sconosciuti che diventano i perfetti interlocutori, in notti parigine che sono un interludio alla primavera, calde, stranamente calde, da passare su un balcone mentre si sorseggia una bevanda blu puffo fatto di menta e vodka, suppongo.

Nostalgia.
La nostalgia che in una serata, dopo tanto lavoro e tanta soddisfazione, dopo qualche nervosismo e qualche moto di indipendenza, ti parte dallo stomaco e ti avvolge il cuore, dopo che senti la voce confortante del tuo papà all'altro capo del telefono che ti dice di stare calma che tu vai bene così, che lui sa che hai fatto tutto al meglio e che quindi non c'è alcun motivo di preoccupazione e tu ti chiedi se effettivamente non c'è un modo per poter stare di più con la tua famiglia, per avere più tempo al mattino, con calma e pazienza, per poter parlare con la mamma, per sentire come stanno tutti, a casa. The kids are allright?

Le strade di Parigi.
Oh, queste strade, oh questa aria che respiriamo e ci fa così bene, sempre, comunque.
Le strade di Parigi con i fiori sopra le macchine e papaveri bianchi dimenticati sopra carrelli.





Quei momenti in cui ti sembra che si stia lavorando troppissimo e la causa a volte non si è sicuri se si sia già persa oppure no e la stanchezza abbia il sopravvento e che ci si ferma e si è un poco disorientati , che magari non si sa più che fare, ed è allora che la danza comincia, ed è allora che magari si alza lo sguardo e inaspettatamente, come ogni volta, si sbatte contro la scritta sul muro che ti ricorda di guardare il cielo. Regarde le ciel.

La sfilata.
O come dice zia Anita, ma ci rendiamo conto che non abbiamo nè un Papa nè un governo e continuiamo a sfilare abiti e look, obbligando la gente a comprare?
Di quanti abiti abbiamo bisogno epr finalmente dire, abbiamo tutto ciò che desideriamo?
Noi vendiamo sogni.
Noi in realtà potremmo vivere con un abito di lino bianco e i capelli rosa e pesare 87 kili, ma decidiamo di pesarne 48, di kili, di cui uno e mezzo è costituito dallo chiffon che con disinvoltura ci buttiamo addosso ad ogni nuova stagione, vendendo, creando, alimentando e comprando il sogno, rinunciando a accumulare soldi per la nostra pensione e senza pensare a un futuro impellente che forse richiederebbe un po' di responsabilità in più..ma no, niente, noi continuiamo a danzare nella vita e con la vita, che non si sa mai, con leggerezza e leggiadria, che tutti gli altri kili di cui siamo composte sono fatti di un'anima macramè, soffice e generosa.



E allora parliamone di questa moda:

Celine con quell'eleganza sussurrata, con i cappotti che vorresti solo buttartici dentro subito e avvolgerti senza uscirne più, e quegli stivali e quei bracciali e allora ti immagini di essere una donna Celine che con poesia e un po' in punta di piedi arriva in aereo porto, pronta per partire per un nuovo viaggio, in sordina, ma in fondo sa che nella sala di attesa, accanto al gate, tutti guarderanno solo lei.


Giambattista Valli, o GBV, o Giamba, e in un attimo sei con la tua migliore amica a Formentera nel ciringuito che ogni volta che la stanchezza o lo scoramento c assale immaginiamo di aprire, ecco, noi due in pelliccia rosa d'inverno a Formentera a servire mojiti ai naviganti dispersi e malinconici, alla gente di ventura e ai locali che non lasciano l'isola ma anzi iniziano a godersela ancora di più in inverno quando il mare è arrabbiato e il vento annoda i capelli.


Saint Laurent e sei sul palco con Courtney Love e canti a squarciagola con lei crash and burns, all the stars explode tonite, how to get so desperate, how you stay alive e le dici che è una gran giusta e che siamo dalla sua parte e che è la regina incontrastata dell'indie grunge e siamo tutte un po' così dentro, che quando ami forte poi ricominciare a fidarsi è quasi più arduo che credere all'asino che vola.


C'è mamma Miuccia che ha capito che abbiamo bisogno di righe per essere felici, e allora le mixa con i pois e regala sempre grandi soddisfazioni con gli accessori, che lei sa come infornare il saffiano perfetto, quasi meglio di un soufflè ben riuscito.


Dries Van Noten. Poesia portami via. Partiamo insieme e non torniamo mai più.


Stella, Stella, Stella e ancora e sempre Stella. Le luci che calano, e che si riaccendono e poi la musica e in venti minuti l'adrenalina che ha il picchio massimo e allora quella certezza di essere esattamente dove devi essere e come una bambina dalle gote paffute che a settembre comincia a pensare alla letterina di Babbo Natale, ecco , proprio così, si incomincia a elencare tutti i vestiti che si vogliono comprare e ordinare per la prossima stagione e ti rendi conto che non esiste alcun budget sufficiente a coprire i tuoi desideri perchè è tutto perfetto, è tutto così quotidiano, è per noi che usciamo alle 8 del mattino e torniamo dopo cena, con il trucco un po' colato ma chic e super chic, eguarda un po', anche confortate dalla comodità di questi abiti che solo lei, lei sola, sa disegnare così magistralmente bene.

E poi ci sono loro: i Valentini.
La sfilata è secondo me la più bella che ci sia stata.
Mi ha tolto il respiro.
Mi ha commossa.
Adoro le trecce nei capelli.

Adoro che avete disegnato il perfetto abito da sposa per me, e allora manca solo di trovare un principe meritevole di tale bellezza e soprattutto di un azzurro che si intoni a questi colori.


Le colazioni da starbucks, caffè nero, spremuta e zucchero.
Zucchero con caffè, direbbe mia sorella.
E lo shopping, che era tanto che non ci si regalava qualcosa, che andare in giro con il proprio migliore amico è un toccasana perchè per lui sei la top e allora tutto quello che ti provi ti fa gran figa e allora lo compri anche perché se non lo compri qui Carven dove lo compri, se non ti butti sull'ultima camicia in tartan di Dries, che Dries Van Noten uberalles, che noi ce lo mettiamo con la gonna in pailettes e il tacco 15 ed è subito divino, e poi Aesop che solo l'elenco ingredienti ti fa sentire una persona migliore, e Acne, oh si Acne che abbiamo lo sconto che a Milano mica c'è la boutique e che soprattutto i commessi sono così carini, o meglio carrinni.


Parigi
Parigi con le baguette, le madeleines al supermercato e il cibo bio, Parigi con le ragazze e i ragazzi parigini che sono così belli, con le sue chiese inaspettate, con il suo vento insolente e con le borse di Givenchy che sono il mio nuovo Must e come dice Garance, che finalmente ho conosciuto, Paris is trending.

E tornando al vento, come qualcuno ci canta, a noi "il vento che ci soffia dentro non ci può spostare".



ps.per questa trasferta parigina, mi trovate anche qui: J'adore!
http://vogliadifrancia.it/2013/03/07/alice-nella-parigi-delle-meraviglie/

3 Commenti:

Alle 11 marzo 2013 alle ore 13:03 , Anonymous A....lessandra ha detto...

amore ma dov'ero quando hai pubblicatyo questo post?
...le feste in casa di perfetti sconosciuti che diventano i perfetti interlocutori...adoro!!!è la magia delle città diverse dalla tua!

e Cèline e Carven (che se nn mi whazzappi l'acquisto muoio), e Stella!!!!Stella così avanti sempre!!!

<3
un bacino a te, che rendi bella e meno ansiogena la pioggia di Parigi, che aspetta anche me ....:(
<3

 
Alle 14 marzo 2013 alle ore 12:51 , Blogger Unknown ha detto...

<3 <3

 
Alle 18 marzo 2013 alle ore 14:12 , Blogger Martha ha detto...

Adoro, Parigi e la sua pioggia che solo li si fa amare.
Adoro tutto, stranammente!

Grazie ma chèrie!
abbracci belli per te

 

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page