(Riflessione liberamente tratta da una canzone di Madama Ciccone)
Alzarsi al mattino, prepararsi e sentire il confortante, caldo,ospitale, coccoloso, profumo di casa, e non volere uscire.
Ma si deve uscire, perchè siamo state educate secondo la morale cattolica, vedi sotto la voce 2 anni dalle Marcelline, 10 anni dalle Orsoline, 3 anni al San Carlo, e lo spirito del dovere e il senso di colpa te lo danno da mangiare al refettorio ogni pranzo, e non ti salverà nascondere la carne dentro un tovagliolo di carta per poi buttarla appena Suor Erminia o la Signorina non ti vede. Quello rimane, rimane eccome per tutti gli anni a venire.
Controllare di essere in ordine, forse bisogna piastrare i capelli?oh questi capelli che non stanno mai come dovrebbero stare, se non giusto un attimo prima di infilarsi sotto la doccia: che regola bizzarra!Ogni volta che sto per fare il bagno, proprio prima dello shampoo, i capelli appaiono perfetti.
Pelle, trucco fondotinta. Abbiamo cinque minuti cinque, forse ora anche tre, quindi spalmare, pennellare e idratare.
Colazione, ah la colazione!Il tè verde, litri di tè verde che è anti tumorale e anti cellulite. Qualche biscotto sì, giusto per avere la riserva di zuccheri.
Prendere il treno, leggere Vanity Fair per trovare svago e capitombolare invece in presagi nefasti di oroscopi e articoli che ti stropicciano il cuore, vedi quello sulla rapina in villa di Brescia.
Meditare, oh, quanto si medita, sulla vita, sulla fragilità di questa meravigliosa vita, sul cambiamento, che è conditio sine qua non per affacciarci al futuro.
Controllare che la gonna non sia troppo corta, il trucco troppo appariscente, il rossetto troppo rosso che poi c'è sempre quella zona d'ombra, tra la stazione e la meta, che fa paura, dove ci può essere nascosto l'orco che ti assale.
Rispondere a email, messaggi, chiamate, stando attenta a non deludere nessuno, controllando ogni virgola, ogni punteggiatura, che poi tanto comunque è sempre colpa tua, se qualcosa va male.Perchè a volte chi dovrebbe essere Responsabile, è solo responsabile della sua vanità.
Abbozzare, abbozzare,abbozzare.
Perchè comunque va bene così.
Perchè la vita va in una direzione ed è inutile incapponirsi e dire, ma io la pensavo diversa.
Io, che mi immaginavo sposata e con prole già dall'età di 22 anni, passare il tempo a fare torte alle fragoline di bosco e con la borsa di Vuitton.
Beh, la borsa di Vuitton l'abbiamo. Checked anche sulla torta: adesso è qualche giorno che non cucino, ma questo weekend voglio darmi alla pazza gioia.
Io che ho un'immagine di me che forse non corrisponde alla realtà.
E lottare ogni giorno con insicurezze - sono abbastanza brava nel mio lavoro?Sto dando il massimo?Sono una brava figlia?Una brava sorella?Perchè il tempo non basta mai?perchè mi innervosisco con la mia mamma se mi chiede più volte come sto?Sono io permalosa oppure è un mondo strano?
E lottare con paure - e se mi entrano in casa quando dormiamo?E se succede qualcosa a chi amo?E se Lui ne trova una più bella, più tutto rispetto a me? E se mi licenziano?E se la cellulite invade poi il mio corpo senza lasciare traccia della pelle liscia e morbida?
Io, che mi costruisco prigioni fatte da pareti di non ce la faccio, non posso, non dipende da me.
Ma i se sono la patente dei falliti, come mi dice il mio papà.
Ma io sono una lottatrice, come mi dice la mia mamma.
E quindi ricomporsi, costruirsi un'ennesima corazza fatta di abiti eleganti, sorridere, pensare positivo, sempre, anche quando l'unica cosa che vorresti fare è tornare nel lettone caldo con le tapparelle giù.
E poi.
E poi sentire le campane della chiesetta di piazza San Fedele, al mattino, e sentirsi appagata.
E poi incontrare per caso la ex infermiera della mia nonna, detta anche comare di Lanzo, così, una mattina sul treno, e ritrovare lei, la mia nonna Irma e si suoi aneddoti.
E poi pranzare in terrazza con Annalisa la cara, bere coca zero con ghiaccio e limone e ridere del circondario.
E poi il profumo di basilico fresco.
E poi bere tisane depurative mangiando patatine fritte, dopo un massaggio anti cellulite e drenante di un'ora e fare spallucce: cerchiamo di amare anche le nostre contraddizioni interne.
E poi rendersi conto che leggerezza. All we need is leggerezza. Che ogni problema, alla fine, si risolve sempre. E se non è risolto, non è la fine, per parlare via frasi fatte.
E poi la tua amica che ti pubblica sulla tua bacheca facebook la foto di beyonce con i tuoi stessi pantaloni e pensare, ehy ma stanno meglio ame che a lei.
E poi i messaggi del mattino con le amiche.
E poi le nipotine e i nipotini.
E poi il rossetto rosa di Nars.
E poi gli uccellini che al mattino cinguettano in balcone.
E poi pensare a tutte le fortune che si hanno, che non basta una mano a contare.
Il give away è stato vinto da Anonimo, che ho scoperto avere un nome: Diletta.
Tuttavia, chiedo a tutte voi mamme, zie, sorelle e tate che avete partecipato, di mandarmi il vostro indirizzo via email. Una piccola sorpresa per voi on its way!
Non dimenticate di visitare http://brebi.it/default , e se fate shopping ricordatevi del codice sconto "otta": fino al 20 aprile avrete il 10% di riduzione su ogni acquisto.
ecco il bimbo della mamma vincitrice!we lovvissimo!