Ieri pomeriggio quando sono uscita dall'ufficio il cielo era diventato un susseguirsi di nuvole.
Avevo il mio ombrello, avevo i miei stivaletti, male che andava nella mia abituale camminata fino a Cadorna, mi sarei presa qualche goccia di pioggia.
Così pensavo.
A me piace la pioggia, non c'è niente da fare.
In realtà ha iniziato a grandinare: è stata una delle passeggiate più belle degli ultimi tempi.
Io, la città, la pioggia che cadeva violenta, il vento, la mia Diana Krall che cantava per me.
In realtà la giornata era già iniziata bene: pranzo con Alina, una delle mie migliori amiche, a base di gnocchi al ragù e vino rosso.
Gli ultimi gnocchi della stagione, prima che arrivi il caldo con le sue insalate di riso, la verdura fresca e le macedonie di frutta estiva.
Ho anche trovato un cuoricino di lucine bianche: io e il mio amore per le lucine bianche che fanno tanto Natale, magia, fiaba, casa.
Poi il treno, le gocce sul finestrino, il tiepido riscaldarsi dei fiati nel vagone.
E poi casa, finalmente, dove c'è sempre il sereno.