Oh Sole.
Grazie per essere uscito e per aver dato uno smacco a Giuliacci e a tutti i meteorologi e aver evitato che noi, povere fanciulle metereopatiche, ci ritrovassimo con fiumi di lacrime e isterie dovute alla pioggia incessante.
Ieri mentre mangiavo il mio gelato al cioccolato bianco pensavo a St Tropez e Ramatuelle, a che bello sarebbe adesso essere, lì, al mare.
Perchè St Tropez non è solo bling bling, ma come la vivo io è spiaggia ampia di sabbia bianca, conchiglie abbandonate come tesori in riva al mare, mercatini di spezie e cotoni nella piazzetta.
Per me il mare è semplicità: monocolore negli abiti, spesieratezza di testa e pensieri, spaghetti allo scoglio e vino bianco ghiacciato.
Tac, un secondo e la visualizzazione è partita.
Una casa bianca,piccola, non grandissima, ma fatta di tende bianche in lino usate al posto delle porte, di lettoni grandi e freschi con lenzuola in candido cotone, con un bagno tutto blu e azzurro: in sala un coffee table in legno d'acero scuro con sopra un vaso pieno di conchiglie, e candele bianche ovunque. In ogni forma e dimensione.
E poi un frigorifero grande, di quelli americani, pieno di straminer e rosè ghiacciato.
Una borsa di paglia con un olio solare al cocco, un po' di sabbia sul pavimento, infradito e abitino lungo in cotone sulla sedia. Un cappello in rafia con un fiore, per ripararmi dal sole.
Appeso nell'armadio una meraviglia di abito, possibilmente sempre bianco, in crochet, per la sera.
Boccette di acqua di rose per decongestionare la pelle.
Canzoni antiche dall'ipod , ma anche un sweet disposition che fa tanto vacanza.
Profumo di pane appena fatto quando apro la finestra sulla piazzetta.
E poi...incamminarsi verso la spiaggia, magari in bicicletta, sentendo lo iodio che ti penetra nei polmoni e invade ogni poro di questa pelle, perdendo lo sguardo in quelle distese fatte di campi di lavanda, che ti fanno subito sentire la protagonista di "Un'ottima annata".
Se fossi lì oggi mi mangerei a pranzo un bel pesce alla griglia, e alla sera le linguine ai frutti di mare. Tutto sempre accompagnato da un buon vino bianco.
E poi stendersi al sole, senza pensare a nulla, lasciare decantare ogni pensiero e addormentarsi sentendo il rumore delle onde, con il libro ancora aperto sulla pancia.
Risvegliarsi un po' intorpiditi e buttarsi nel mare tra le onde blublublusemprepiùblu.
Acqua salata, il suo sapore e sale, sulla pelle.
Capelli ricci e lentiggini.
E poi la sensazione dell'abito messo sopra la pelle bruciacchiata, il bagno caldo prima di uscire per la sera.
Apro gli occhi, sono in ufficio: per consolarmi mi ci vuole proprio un bel costumino nuovo.
In attesa dell'estate.
Ma nel frattempo un give away: ditemi cos'è mare, per voi.
Alla prima classificata va un ciondolo, anche questo realizzato da me, che sa di mare.