Cose che dovrei: fare/ dire/ pensare / smettere di pensare.
Tornata due giorni fa e mi sento travolta dalle mille e più incombenze da affrontare.
Mentre l'aereo prendeva il volo, e dicevo au revoir a Paris, mi domandavo se le hostess hanno la stessa carica che ho io quando stanno per accendersi le luci e partire la sfilata, a ogni decollo.
Comunque.
Respiro.
Un respiro, di quelli profondi, di quelli anche citati da Jovanotti nelle sue canzoni, quelli che servono per non impazzire.
Un respiro e si inizia, si cerca di fare elenchi, per dare raziocinio a un momento pieno. Pieno ma con una differenza. prima c'era un qualcosa che dava ordine alla vita, ora siamo noi stesse che ci imponiamo un'auto disciplina.
Quindi, ecco.
Cose che dovrei.
Dire fare pensare lettera e testamento.
Dovrei smettere di usare "i non so" o il "sono confusa": ormai sono i miei alibi anche di fronte ai tentennamenti tra la scelta di una pizza margherita e quella di una pizza ai funghi.
Dovrei cercare di farmi passare la paura di dormire da sola. Altrimenti dormo di filato forse solo un'ora a notte.
A tal proposito, dovrei prendere un cagnolino: già detto. Perchè nessuno mi fa recapitare una cesta di vimini con dentro un cucciolo di King cavalier?Oh.Vi.Prego.Vi adorerei a vita.
Dovrei comprarmi un'Ipad che ogni volta che vado a Parigi e mi leggo Air Madame France Figarò, sbarello dalla bellezza di quel giornale.
Dovrei comprarmi anche il MacBookAir. E il nuovo iphone. Si accettano donazioni. Consistenti valà. Della serie "adotta anche tu un'aliciottola".
Dovrei ricordarmi di prendere gli antiossidanti ogni mattina.
Dovrei cominciare a risparmiare, se non fosse altro per autoregalarmi al prossimo compleanno la Constance di Hermes, di cui sono completamente e follemente innamorata, tanto da farle la stalker persino negli aereoporti di Charles De Gaulle.
Dovrei cominciare a valutare la possibilità di comprare una casa a Parigi - anzi no, la mia casetta in rue des archives, con tanto di camino -, che sarebbe cosa buona e giusta lasciare ai miei futuri nani, Irma e Carlo, oltre che una serie infinite di scarpe e borse, pure un solido mattone d'oltralpe.
Constance del mio cuore...
Dovrei comprare il mini pimer e un servizio di piatti, una bella lampada per la camera, pittura per verniciare e un divano. Dovrei trasformare questo appartamento in casa, sentirla mia. Non ho fretta, con calma. E' meravigliosa, merita di essere vissuta. Dovrei riempirla di piante e fiori. E dovrei ricominciare a cucinare con gioia e passione. Anche se non lo faccio più per Lui. Anche se avevo imparato per Lui.
Dovrei ricordarmi di comprare più Aesop, e anche più crema per il corpo al cioccolato del Body Shop.
Dovrei ricordarmi di più che io sono magia, sono il famoso abracadabra. Come diceva Carrie, io sono magia anche quando fermo un taxi.
Dovrei prendere un volo per Oslo, che voglio andare a vedere la mostra su Munch e mangiare da Brygga.
Dovrei ricordarmi ciò che diceva Jackson Brown Jr: give a stranger one of your smiles. It might be the only sunshine he sees all day.
Dovrei far stampare e incorniciare la mia foto di Formentera, proprio questa che così quando sono in crisi PMS- invernale - cattivo umore, la guardo e forse un po' starò meglio.
a Formentera..che bellezza.
Dovrei ricordarmi più spesso quanto sto bene dopo che vado dalla Susy, che mi fa sempre i capelli di una principessa.
Dovrei vedere più spesso il mio adorato Louis, il mio figlioccio, che questo weekend l'ho riempito di baci, l'ho fatto addormentare e gli ho persino dato il biberon. E' amore.
Louis, je t'adore.
#hazelnut hair. Fall, I am falling for you!
Dovrei ricordarmi di comprare il cioccolato alla lavanda, che ora ne ho proprio assai voglia.E bisogno.
Dovrei ricordarmi di iscrivermi a yoga, chiamare la mia zia di Londra e di rimanere calma, anche e sopratutto se da qui a Dicembre il tuo capo ti dice che devi organizzare 6 eventi, persino uno a Zagabria.
Dovrei ricordarmi di controllare che numero è esattamente lo smalto rosso di essie che mi piace così tanto.
E dovrei anche ricordarmi di comprare il contorno occhi di La Mer.
Dovrei impormi di andare all'Ikea questo weekend.
Dovrei ricordarmi di portare di più gli occhiali, che poi non ci vedo una cippa lippa e mi lamento. E la mia vista continua a scendere.
Dovrei scrivere un post sugli esemplari di uomini in circolazione: gli approcci al tempo di whatzup, bb chat e similari. L'amore 2.0. Essere tornata sul famoso mercato da un lato fa ballare la mia dea interiore per tutte queste rinnovate attenzioni, dall'altra mi rende studiosa e curiosa come un delfino curioso delle nuove tecniche di abbordaggio.Dal maskio italiano allo spagnolo intraprendente, i casi sono molteplici.
E lo scriverò giuro che scriverò questo post. Perchè è troppo divertente.
Dovrei, infine, ricordarmi che se il bacio con la B maiuscola si chiama bacio alla Francese, un motivo c'è. Punto.E i francesi la sanno molto lunga. Lunghissima, direi.
Dovrei ricordarmi di trovare tempo per chiamare le mie amiche che la giornata mi vola via così, in un batter di ciglia.
Dovrei ricordarmi anche di comprare le pentole nuove e lo scola pasta.
Dovrei usare più volte la parola sublime.
Dovrei chiamare Picchio per farci fare, a me e mia sorella, il tatuaggio uguale.O perdo di credibilità ai suoi occhi.
E poi però ci sono anche i piaceri.
Enno, mica solo i doveri.
I famosi piccoli piaceri di autunno, ottobre che bel mese.
Questa luce del sole, che ti scalda e ti intiepidisce.
Con un rimasuglio di indian summer, che ti fa sedere al tavolino fuori, mentre leggi il giornale, il sabato mattina, quando vai a comprare Io Donna.
Le prime nebbie la domenica mattina.
Le giornate che si accorciano.
I maglioni e le tights.
La cannella usata a profusione sul cappuccio chiaro del mattino.
Il calore appena accennato dei caloriferi che si ri accendono lenti nelle case.
Il profumo di candela al pino in camera.
I lunghi bagni caldi, le serate dopo il lavoro.
Lo smalto rosso, che con le mani tornate pallide è bello.
Incantarsi a guardare le castagne matte sui marciapiedi.
La libidine del primo camembert di Stagione con il miele (eh si, finalmente)
La pura gioia che mi procura mangiare foie gras. Con la marmellata di mirtilli. Morirò di foiegrassite.
Aprire tutte le finestre a casa per far prendere aria, e ballare "I'm his girl" and "Parking lot", in lingerie, con la corrente fresca che ti scompiglia un po' tutta, anima inclusa.
Trovare il testo della canzone perfetta per l'autunno ( nel mio caso, ehy i just met you and this is crazy, but here's my number, so call me maybe)
Il profumo della pioggia.
La sensazione del maglione sulla pelle, del piumino la sera quando ti ci infili sotto.
La sveglia che suona al ritmo di Banana Pancakes.
Le mele caramellate.
Il profumo delle mandorle tostate per strada.
Il colore delle luci accese, dalle finestre.
Le casse piene di funghi, dai fruttivendoli.
I cachi pieni di zucchero a merenda.