Br, br..Bruxelles. Guida semi chic di una gourmandise shopping addicted.
Metti un weekend di Dicembre, il buon Sant'Ambrogio che regala sempre giorni di festa, ma sopratutto metti la tua migliore amica, la prima neve, la voglia di fotografare cieli nuovi e di sentire un vento sconosciuto sulle guance e tra i capelli, nelle dita.
E allora un volo, una prenotazione, preparativi, l'ansia e l'eccitamento ed eccoci a Bruxelles.
Ho sempre sognato di andare a Bruxelles: un po' perché ho sempre amato il Belgio, e sono rimasta incantata da Bruges.
Un po' perché sono una fan del Cavoletto di Bruxelles.
Un po' perché amo i paesi nordici, le gauffres, il salmone, il cielo cosy e grigio, i piumoni caldi, le renne, la neve.
Un po' perché Michele e Caterina, i miei adorati amici raccogli lacrime e regala sorrisi, nonché genitori della nipotina più sweet dell'universo, Agatina, hanno abitato lì per parecchio tempo deliziandomi di racconti entusiasti.
Un po' perchè i negozi a Bruxelles vendono tante magliette a righe e io amo le righe.
Un po' perchè non potevo più stare senza la mia Sara.
Fa freddo, copriti.
Ricordati il cappello.
A che ora arrivi da Amsterdam.
Io arrivo con il volo delle 15.
Porta la gonna che andiamo a ballare.
Hai confermato l'hotel.
Taxi.
Incontri.
Eccoci di nuovo insieme.
Ridiamo che ci fa bene e che se non ridiamo insieme quando.
Kyan come sta.
La casa nuova com'è.
Voglio un paio di scarpe nuove.
Sorelle.
Balliamo, dai.
Bevi un po'.
Ah ma quello è un albero di Natale.
Stanca.
Anche io.
Ma felici.
Quindi eccoci.
Pronte per girovagare in lungo e in largo.
We're just having fun, we are young and free, come canta Snoop Dog.
Insomma: 50 e più sfumature per andare a Bruxelles.
Rossetto rosso, smalto rosso, due piumini per combattere il freddo, calzamaglia, e via, via si va, si va via.
Ci sono state risate, musica, alberi di natale, abbracci, cioccolate calde, birre di Natale, canzoni stonate, mercatini, pioggia, foglie gialle, un po' di neve, biciclette, lucine bianche, shopping, gauffres calde.
In primis il nostro B&B: caldo accogliente, con soffitti alti, musica di Natale e gestito da questa coppia di signori, lui del Sud Africa, e lui belga.Eleganti, sorridenti, disponibili.Amorosi.
Maison Noble: stanze accoglienti, bagni giganti, ottimo rapporto qualità prezzo, ambienti caldi e confortevoli.
Proprio accanto al centro: http://www.maison-noble.eu/
Ho comprato ai mercatini un meraviglioso foie gras facendo ovviamente amicizia con il venditore: le Ferme des Forgerons en Perigord.Ottimo, morbido e profumato al punto giusto. E il bello è che si può anche ordinare online: fermesdesforgerons@yahoo.fr
Gauffres, gauffres gauffres forevva: in giro per strada. Calde, che riscaldano cuore e mani.
Rue Haute: la mia fave rue.Dove si trova l'Atelier, concept store pieno di alberi di natale, abiti in pizzo, leccornie da gustare, magliette super cool.
C'è anche la vassaile au kilo: ceramiche da tavola, da perdere l'anima dentro.
Poi è accanto a Place Sablon: antiquari, un negozio di profumeria eccezionale. Il mono marca di Taschen.La ciocclateria Pierre Marcolini, dove mangiare eclair al caramello e bere dense cioccolate calde. Sempre qui, il negozio più grande di Flamant. E un mercatino vintage accanto alla Chiesa, dove ho trovato un paio di orecchini del 1950 di Charles Jourdan.
In questa zona c'è anche Place de joux de balles, con mercatino delle pulci ma soprattutto la Clef D'or, dove mangiare omelette paysanne o stoempf con leffe blonde.
Altra zona, altri posticini da scoprire: Place Stephanie, dove in un atraversa si trova Dille e Camille, un negozio adorabile pieno di favolosi oggetti per la cucina. Io ne sono uscita con uno spremi limone,addobbi natalizi vari e un libro di Rachel Koo. Fantastica selezione per noi foodie.
Fermatevi poi in Place Flagey, prendete una birra al Belga Bare papate fritte al chiosco Frite Flagey. Annegatele nel ketchup e nella senape: troverete il paradiso.
Fermatevi poi in una delle pasticcerie che vendono solo speculoos. Alla mandorla, alla cannella...insomma. Cannot miss.
Abbiamo fatto incetta di ostriche da Chef Jeff.Buone e che profumavano di mare.
Going strangers into strangers: Chez Oki si mangia un sushi di foie gras. Per soddisfare la mia foiegrassite.
E da Toukoul, si mangia etiope ascoltando musica romantica, dal vivo.Ottimi mojiti e cucina piena di cipolle.Quindi armatevi poi di chewingum alla menta...
E come non finire con una ricetta.
Ovviamente di gauffres. perchè sono come dicevo confortanti, comfort food per l'anima e il cuore.
Ricetta che viene ovviamente dalla mitica cavoletto di Bruxelles...chi se non lei?
Gauffres secondo il Cavoletto di Bruxelles.
farina 300g
lievito secco di birra 1 cucchiaino (o circa 20 gr di lievito fresco)
burro 60g
vaniglina 2 bustine
zucchero 2 cucchiai
sale 1 presa
zucchero perlato 100g
Mescolare farina e lievito sciolto in un po’ di latte tiepido e fatto “rinvenire”, aggiungere gli altri ingredienti secchi tranne il perlato, lavorare e se necessario aggiungere un po’ di latte. Formare una palla e far riposare mezz’ora. Al termine aggiungere all’impasto il burro “ramolli mais non fondu” e rilavorare il tutto, aggiungendo all'occorrenza 3 cucchiai di farina. Formare dei panetti – circa 8 – e rotolarli nel perlato facendo aderire bene (ma comunque un po’ cade sempre) e magari facendo entrare qualche cristallo, e far riposare coperto a lievitare per circa un’ora. Cuocere nell’apposito ferro.
oggi mi trovate qui:
http://www.marieclaire.it/Cucina/Il-blog-di-Alice-Agnelli