Occhi verdi.
5 tatuaggi.
Una ritrovata anima rock and roll.
Lo smalto rosso, quasi sempre.
La pizza al salame piccante.
I libri di cucina, i ritagli di ricette, il frigorifero con le calamite.
Mani fredde ma cuore caldo.
Amo dormire ma mi sveglio presto.
Mi addormenterei alle 9pm, ma mi piace ballare al plastic fino alle 5am.
I miei tè verdi caldi, a profusione.
Gli addobbi di Natale.
La mia musica, mentre cammino.
New York. Parigi.Il mare di Formentera.Lanzo D'Intelvi.
Cambiare idea. Più volte, sempre.
Incostanza.
A volte incoerenza.
BB chat e whatzup.
Un sorriso.
Quante lacrime durante la PMS, ogni volta.
I saffiani di mamma Miuccia.
Un blog per arginare la mia logorrea.
Dolcezza, talmente tanta che a volte diviene melassa.
Le mie sisters.
I cardigan grigi.
Il piumone.
Gemelli, il mio segno.
Acquario, il mio ascendente.
Gli occhiali, per vederci chiaro.
La Vaniglia, come se non ci fosse domani. Sul corpo e nei dolci. Persino nel fleur de sel.
Amare tanto, e perdere. Ma forse perde chi ama meno, e allora vincere, se di vittoria si parla.
Le Ortensie.
I pois.
Le magliette a righe.
Le fotografie al cielo.
I sogni. Ah, quanti sogni.
Il tweed.
L'autunno.
Il pane tostato con sopra l'avocado.
E la Neve.
E Babbo Natale che dimmi quello che vuoi ma io ci credo.
Il sale nei capelli.
Le onde nei capelli.
Fammi ridere, ti prego.
Il ghiacciolo al limone.
Provare ricette, sbagliare, il mio essere approssimativa, sempre e forse un po' confusionaria.
Gli shorts di jeans.
Il mio papà.
Be soft.
Le stelle.
Le piccole luci bianche.
I pomeriggi di pioggia al museo.
La mia anima macramè stemperata da sfumature da gipsy.
Il Batar.
Le canzoni a memoria per sentirle più mie, ripetute all'infinito, come un loop, talmente tanto da usurarle.
Uggs.
Converse blu.
Fabri Fibra.
Una birra chiara, ma va bene anche la Guinness.
La pioggia e le giornate uggiose.
Marieclaire.it, Le Funky Mamas, Stella.
Il sole e i lamponi.
Vostra Signora delle Madeleines.
Sabato, finalmente.
Il sorriso quando si ricevono bei messaggi del buongiorno. E della Buonanotte.
Nuovi valori, nuovi orizzonti.
Gli spilli in gola, per dire che ho le tonsille infiammate.
I due telefoni accanto al letto.
I miei nonni, che mi mancano così tanto da farmi compagnia, da quasi sembrare che sono ancora qui.
Sciare.
Il gelsomino, fuori dal negozio hippie che amo, a Formentera. E il profumo, quel profumo che inebria e mi porta a momenti bellissimi , e passati: Bali, quest'estate spagnola, Mara - la migliore amica della mia mamma che purtroppo ci ha lasciato troppo presto- e la pianta che abbiamo piantato per lei in giardino.
I pan di stelle nella giara in cucina.
La zucca.
Il bagno nel fiume.
Agatina e Kyan, Giulia e Louis: i nipoti.
Le parole di Bianca.
I vetrini sulla spiaggia, così verdi, così caldi, così pieni di significato.
Il profumo di mio fratello paolo, tra la nuca e i suoi capelli.
Dire tutto, e subito, prima che passi. A costo di sembrare irruente.
La timidezza.
Il vento.
Le matite ben temperate e le cartolerie.
Giambattista Valli e i suoi abiti.
Femmina fino in fondo.
Principessa.
Mancano 18 notti a Natale.
Un altro auto regalo che dobbiamo farci, è guardare in prospettiva.
Ci sono momenti nella vita di ciascuno in cui si fa fatica a respirare, in cui il cuore è in gola e sembra stia per scoppiare.
In cui tutto è buio e insormontabile, in cui sembra che non ci sia più spazio per la gioia.
In cui noi diventiamo i peggiori nemici di noi stessi, in cui solo la critica trova lo spazio di esistere nella nostra testa e tutto ruota lì intorno alla pesantezza dello sguardo più critico: il nostro.
E invece no, che diamine.
Noi con le nostre imperfezioni.
Con i nostri errori.
Il che comunque non vuol dire sempre darci ragione, ma vuol dire ascoltare di più i nostri desideri, i complimenti, saperli accettare senza nascondersi o diventare rossi.
Imparare a capire che le critiche comunque portano del bene, perché ci incitano a migliorarci.
Quindi che fare?
Fermiamoci, respiriamo.
Ascoltiamo una bella canzone.
Piccole cose, semplici, banali, così confortevoli.
Ricordiamoci chi siamo. Accoccoliamoci nell'amore delle persone che ci amano veramente e non di quelle che passano superficialmente nei nostri attimi.
Fidiamoci, di nuovo: ma questa volta occhi aperti, non sbagliamo più, non crediamo più a nessuna bugia.
Regaliamoci la tenerezza di godere dei nostri ricordi.
Regaliamoci il lusso di sapere che in fondo non ne sappiamo niente, di questa Vita, ed è bello, stupendo, meraviglioso così.
Perché cambia sempre, cambia tutto e cambiamo noi.
Perché è così preziosa, questa Vita che a volte non capiamo dove va, ma crediamo, noi crediamo che tutto , tutto, succede per un motivo. E che il male genera poi Amore, per compensazione.
E allora l'ultima foto, l'ultimo abbraccio, l'ultimo sguardo può diventare il nuovo inizio.
Quel nuovo inizio che tutti cerchiamo, a un certo punto della vita.
Quella dose di sofferenza che ci spinge a cercare un nuovo inizio.
Perché c'è qualcosa da rivoluzionare, per essere felici e volare sopra la mediocrità.
Cambiare destinazione, meta.
Esprimiamo un desiderio.
Oh l'anno che arriva.
Eccolo lo vedo. Fa paura?
No, poco fa ancora paura adesso.
Siamo in piedi, siamo belle, siamo giovani.
Tutto il resto lo lasciamo a questo 2012.
Sotto l'albero apriamo un abbraccio, un sorriso, un bacio. Una stella cadente, e seguiamo la sua scia.
Piedi nudi sull'erba fresca.
Nuove tradizioni da inventare, nuovi riti da adottare.
Dettagli da memorizzare.
Cose importanti da sottolineare, perché adesso si che lo sappiamo quali sono le cose importanti.
Supportiamoci.
Buona attesa del Natale.
Che sia un Natale nuovo per noi, per il nostro cuore, per quello che diventeremo e che faremo succedere.
E che succederà.