Ci sono serate come queste che sei in taxi con la tua migliore amica, dopo una cena e ti perdi in discorsi, racconti, favole e fatti.
E ci sono serate come queste in cui ci sono certi taxisti che non possono esimersi da ascoltare quello che dici, analizzarlo e trarre le loro conclusioni, dalle quali di solito nascono filosofie spicce che sono piccoli distillati di saggezza.
Ci sono serate in cui poi, guardando la notte alla fine tu pensi.
E capisci tante cose, in certe serate in cui forse la temperatura non è così bassa, però c'è un'umidità che ti entra nelle ossa e ti fa sperare che questa primavera arrivi presto, e poi subito l'estate che noi vogliamo vestirci di nulla ed essere felici, con il profumo della crema alla mandorla che ti attornia in ogni movimento, e con il glitter sull'asfalto che sembra trasportarti in una nuvola di brillanti di cemento.
Quindi, in certe serate capisci che non c'è un ascensore per la serenità, ma che devi prendere le scale.
E le scale sono faticose, a volte, in tali certe determinate serate soprattutto quando vorresti solo giungere rapidamente a casa e infilarti sotto il piumone caldo, in codeste tali certe serate.
Però capisci che alla fine le scale sono un esercizio mentale, che ti insegna la pazienza, che ti fa prendere le cose con più delicatezza, che ti costringe a quel famoso passo dopo passo, step by step, che è energia vitale per la mente, per l'anima, per il cuore, e soprattutto per le cosce e per vincere la legge della gravità che ad un certo punto a noi splendide trentenni con il rifiuto della palestra tocca affrontare.
E poi mentre fai queste scale, senti i profumi del cibo di ogni appartamento, la signora al pianterreno ha fatto una torta paradiso, riconosco l'odore dell'impasto in forno.
La signora del terzo piano ama invece le candele alla cannella, o forse è arancio, sai però quelle dell'esselunga, come si chiamano? Beh quelle.
Comunque in certe serate capisci che non è così male.
Che sorridere alla fine non è così difficile.
O forse lo è perchè si vorrebbe una vita più facile.
Ma non è facile per nessuno.
E come dice il taxista, in certe serate come questa, bisogna imparare che la caduta è inevitabile, in questi periodi storici che viviamo, perchè tutti sono concentrati a usare energie per affermare il proprio ruolo, e non esiste l'amore incondizionato, il bene incondizionato, il potere dell'amore ma solo l'amore per il potere.
Tuttavia , in queste serate, ti viene detto che l'importante non è non cadere, ma imparare a cadere, magari cadendo un po' in piedi, un po' parando il colpo, così che forse ci si sbuccia il ginocchio, ci si ammacca un po', ma nulla che un bel bagno alla lavanda e una spalmata di arnica non guariscano.
Che tutto sempre si sistema, alla fine. Anche ciò che sembra insormontabile dicono abbia una soluzione.
Che le ansie si possono guarire pare anche solo con un po' di fiori di Bach.
Che anche la peggior giornata, che sia pessima perchè i capelli non ti stanno, o perchè sul lavoro non si ottiene un famoso ragno dal buco o per entrambi i motivi, termina al sicuro nel tuo letto, tra le tue cose, i tuoi affetti, le tue ricette, con quel sms che speravi arrivasse, che volevi scrivere tu per prima ma che non avevi il coraggio di nemmeno pensarlo che qui abbiamo muri e barricate così alte che per abbatterli forse ci sarà bisogno di una corazzata degna dell'esercito degli unni.
E poi capisci anche che si ha voglia di viaggiare leggeri, in una fase in cui non si ha proprio più voglia di accumulare e di spendere: e allora io faccio mercatini, vendo cose, progetto fughe. Ho voglia di leggerezza.
Leggerezza.
Lieve, lievità, si può dire?
E ti stringi alla tua Ines e esclami che periodo strano.
Ti stropicci gli occhi, dici che hai cancellato foto e che tutto, e nonostante tutto, ti sembra ancora strano, e strano in certe serate come questa è l'unica cosa che ti viene in mente, il che non è male perchè strano è bello, le persone più interessanti che conosco sono strane per certi motivi e la stranezza porta creatività, apre orizzonti, valica confini e distrugge barriere, che forse è proprio questo ciò di cui si ha bisogno in serate così e noi che siamo a disposizione della vita, che abbiamo imparato ad amare le carezze del vento, ecco queste noi, in queste serate qui, abbiamo bisogno di questo.
sapere che è tutto possibile, che abbiamo il cambiamento nelle nostre mani, che siamo pronte, per quasi tutto quello che questo universo in evoluzione ci regala, che è il #duemilaecredici e ogni mese è #sweet. E in certe serate come questa, appiccicata nel taxi alla tua migliore amica, la tua Ines, che ha occhi belli incorniciati da intarsi deliziosi che disegnano pizzi, ecco lì, quando i taxisti di Milano, perfino in serate come queste lesinano sul riscaldamento,lì la tua amica che ti conosce da sempre ti accarezza con le parole il viso e anche un po' il cuore e ti dice che i sentimenti cambiano, e che è meglio così, tu sei meglio adesso, tu sei tu, di nuovo.
E che tutto è incerto sempre e comunque, ma che le piccole certezze noi le abbiamo,ce le cuciamo sull'anima, ce le disegniamo su misura e sono quelle che rimangono nel cuore. Non nell'armadio, non nel curriculum, non nelle discussioni e nelle parole dette a casaccio.
Capisci anche, in serate così, che la vita è arte, che bere tè è arte, che come ci si veste è arte.
Che ami e sempre amerai il rossetto rosso, che le magliette a righe sono te, che i maglioni da uomo sono la cosa più confortevole del mondo, che è bello cambiare idea sulle persone, e che le persone possono ancora stupirti positivamente. Che in prime nozze c'è Fabri Fibra, ma potrebbe starci anche Marracash. Che il tweed è uao e forse mi piacciono gli uomini con la barba, ma la barba deve essere morbida altrimenti mi si irrita la mia pelle.
Capisci che ogni nuovo inizio comincia dalla fine di qualche altro inizio.
Che ti piace Black dei Pearl Jam.
Che sabato Pikkio mi aspetta e mi fa un altro tatuaggio.
In certe serate come queste fare filosofia è facile.
Che forse è meglio non credere a tutto quello che ci si auto racconta la sera tardi.
E allora un sorriso, e domani è mercoledì, scolliniamo la settimana.