Ci sono cose nella vita che ti fanno tremare, sussultare.
E non importa se il tuo raziocinio ti dice: non devi aver paura di nulla, se non della paura stessa.
C'è chi ha paura del buio, chi teme l'abbandono, chi urla alla vista di un ragno, chi si nasconde sotto le coperte al rumore del primo tuono.
Per assurdo tutte queste paure non si affrontano, o si accantonano in un angolo, sorridendo e non pensandoci.
Poi però c'è la paura della malattia, e di una malattia che solo il nome fa accapponare la pelle: il cancro.
The big C.
Nessuno in realtà vuole sentirne parlare e si spera solo che non capiti a noi, alle persone che amiamo, eppure, nonostante tutto è una delle primarie cause di mortalità nel nostro paese.
Scuote le anime e chiede coraggio, forza e destrezza per affrontarlo e non sempre se ne esce vincitori.
Comunque sia lascia segni. Cicatrici.
Ci vuole tanto amore come arma per combatterlo e distruggerlo: amore, e allegria.
Anche qui un sorriso, inteso come prendere la vita con leggerezza, quando la Vita ti mette di fronte al tuo nemico più vero e più difficile.
Ecco.
Ecco allora che ci sono Angeli che aiutano le persone ad affrontare battaglie che la presa della Bastille è niente in confronto.
Angeli che decidono di rimboccarsi le mani e mettersi a disposizione degli altri, con quello che sanno fare,e con una buona energia che li fa allineare come soldati alleati.
Nello specifico: la mia amica Sofia, l'Angelo in questione, mi ha parlato di un nuovo modo per aiutare le donne che stanno combattendo il cancro, donando loro attimi di serenità attraverso la moda, attraverso momenti fatti di gioco.
Insegnare a queste meravigliose creature lottatrici come avvolgersi in sete e foulard, nell'attesa che la chemio faccia il suo percorso e che i capelli ricrescano.
Ed è qui che ho bisogno di tutti voi che mi leggete: uffici stampa, modaioli, collezionisti.
Servono foulard di seta.
Belli, belli e anzi meravigliosi.
Così che Sofia possa insegnare come avvolgersi in un mare di chiffon e far dimenticare per un attimo tutto il resto.
Il progetto sta per partire, ed è al San Raffaele.
Se avete in archivio meravigliose sete di foulard, per favore, scriveteci.
Un piccolo gesto che vuol dire tanto.
Che a tutti fa piacere ricevere un regalo, un dono, in un momento di buio.
E già che ci siamo, una preghiera, insieme al foulard.
Che è vero che gli altri siamo noi. Che non importa se siete Cristiani, Buddisti, Mussulmani o Atei. Un pensiero, una candela accesa, un po' d'amore inviato a chi sta mettendocela tutta per cominciare, di nuovo, per festeggiare il prossimo Natale con la propria famiglia, per rendere questo mondo un posto migliore.
Scrivete a Sofia:
sofiaodero@me.com
E inviate, gente, inviate tanti foulards.