Il fatto è che non esiste storia, relazione, avventura, senza patemi d'animo, ansie e ostacoli da superare.
Anche le mie amiche che ora sono sposate e correlate di nane e nani bellissimi hanno dovuto superare salite impervie e crisi esistenziali, tradimenti, e crampi alle dita che impedivano il contatto telefonico delle loro dolci metà.
Cosa, mi domando cosa, complica il tutto.
Come dalla magia dei primi incontri, dei primi baci, si passa ad attendere whatzup, messaggi, telefonate che non arrivano, a combattere contro vecchi draghi che non si capisce come si intrufolano in favole non loro, a farne fatti di principio di fatti che dovrebbero riguardare solo baci, carezze e calore?
Io ho un campionario di casistica ampio, grazie anche alle mie amiche:
- c'è chi lotta contro paturnie, angosce e perplessità del maskio alfa. Del genere "rifuggo a ogni qualsivoglia tipo di impegno perché non sono pronto, non ho l'età, non me la sento, ho male al dente, faccio puzzette di notte, insomma, ogni scusa è buona"
- c'è chi dopo il matrimonio, si ritrova uno che regredisce alla fase teenager e passa le serate, che dovrebbero essere costellate da sesso selvaggio, sdraiato invece sul divano a giocare alla PES che manco Gue Pequeno o Giuliano Palma riuscirebbero a batterlo.
- c'è chi supplica per non essere data per scontata, per poi scoprire che il fidanzato alfa in questione a te da totalmente per garantita, mentre all'amante la porta in giornata a Timbuktu per sorprenderla.
- c'è chi lotta contro fantasmi di ex, o di attuali, o di amiche del cuore - ma di cosa parliamo? Max Pezzali non ha insegnato nulla quando predicava la regola dell'Amico?- o di famiglie più o meno invadenti.
- c'è chi si ritrova basita davanti a coloro i quali non fanno succedere i fatti alle parole.
- c'è chi offre miliardi di giustificazioni poco plausibili a chi, per l'appunto, viene colpito da momentanea incapacità di intendere, volere e scrivere.
Insomma, ce n'è sempre una nuova, che viene poi iscritta nell'albo degli annoveri di casistiche che ci fanno un po' da solletico all'umore quando ci ritroviamo, noi streghe buone, davanti a una cena imbandita di parole e consigli.
Ovviamente solo quando riusciamo a auto esautorarci dal contesto, perchè altrimenti sono lacrime e paturnie e "ma perchè non scegli me", ripetuto allo strazio, un po' ci si sente come
Julia Roberts in Notting Hill, quando entra da Hugh e lo supplica, offrendogli persino uno Chagall , di amarla che alla fine lei è solo una semplice ragazza, bellissima e ricchissima e vegetariana e con dei capellli bellissimi, ma pur sempre semplice.
Ed il bello è che siamo tutte abbastanza intelligenti e sgamate per dire che non è più tempo di perdere tempo, che noi vogliamo le labbra e la carne, per dirla alla J-X, ma
vogliamo anche verità, vogliamo che se scrivi che ti manco ti sbatta per vedermi e per dimostrarlo, vogliamo fatti, insomma.
Però poi ci perdiamo nel famoso bicchiere d'acqua - o di vodka, all'occorrenza.
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belle le mie amiche |
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Da Angelo's Bistrot, in Via Savona 55, Milano. |
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io e la mia bella amica Valentina di oilnanoolamoda.com |
Forse il problema sta nelle aspettative che ci creiamo: ma come si fa a non farsene un po', d'altronde?
Cioè è ben ovvio che quando ci sono quei baci belli che tolgono il fiato e che fanno partire sfarfalli dallo stomaco, ecco, è ben ovvio che poi ci si immagina felici con la fonte di tutto questo.
Così come è abbastanza ovvio, che siamo abbastanza matte per dedicarci anima e corpo in situazioni che forse non sono semplici. Però noi pensiamo sempre che poi si possano risolvere.
E' così, è così dalla notte dei tempi, da quando sulla smemoranda ci esercitavamo in font doppi per scrivere canzoni e frasi al pulcioso di quinta ginnasio con l'apparecchio che ci faceva battere il cuore quando con il ciuffo ribelle sfrecciava con motorino SH davanti a scuola.
E vabbè.
Forse veramente non c'è premio senza fatica: domenica Goga mi ha letto il fondo della tazzina da caffè e mi ha detto che lei vede cuore ma complicato complicato, però poi cuore trionfa e amore vince.
Il fatto è che nulla è semplice, punto.
In effetti il famoso "vorrei tutto servito su un piatto d'argento non esiste più.
Si perchè anche quello servito nel piatto d'argento, se è buono, vanta una lavorazione, uno studio, una fatica, per essere preparato ed imbandito su quel famoso piatto d'argento.
Quindi forse
FORSE, è un bene che l'Amore non sia una cosa semplice, perché se fosse semplice non ne capiremmo il valore, la bellezza.
Però ovviamente tutto ha un limite nelle montagne da scalare.
Siamo pur sempre cresciute con Creamy, Candy e Hillary armoniosa Hillary quindi adoriamo, e un po' pretendiamo, essere rapite, conquistate, stupite, meravigliate, coccolate e sorprese.
Questo basterebbe immagino per regalarci la leggerezza che noi regaliamo a chi amiamo, che noi alal fine siamo tutte un po' geishe nell'animo, anche se ci piacerebbe essere le regine dei ghiacciai e le stronze per eccellenza.
Occhei la scalata, ma poi suvvia, facciamola semplice.
Amore vicit omnia?
Bah.
Io mi metto a disposizione di bei barbuti - non so perché ultimamente mi piacciono gli uomini con la barba morbida, però mi piacciono...sarà colpa di Pinterest?- che mi dimostrino che il primo assunto di Tiziano sia vero: l'amore è una cosa semplice. Vi prego, adorerei essere contraddetta. Vi prego sorprendetemi. Vi prego armatevi di accetta e bulldozer e bombardandomi di cuori a profusione abbattete ogni muro, ogni labirinto che ho ormai eretto e costellato da puntiglioni.
Nel frattempo credo di aver deciso di credere alla mia amica
Sue Ellen e credere che per essere amate nei tempi attuali, sia un po' più complicato del previsto.
Una ricetta, che invece è sempre un caposaldo, una certezza, ed è pure semplice.
L'importante è scegliere i giusti accompagnamenti e metterci cura.
Fusilli al ragù di mandorle e pomodoro
Per i fusilli consiglio per l'appunto la pasta
Afeltra a trafilatura al bronzo.
Come accompagnamento rigorosamente la
Birra Castello, che sul serio: per quanto mi riguarda ora è al primo posto delle mie top 3 beers.
per il ragù:
olio EVO
aglio
peperoncino
100 gr di mandorle sgusciate pelate e tritate
sale
passata di pomodoro
prezzemolo
110 gr di caciocavallo grattugiato
Liberamente ispirato da Mario Batali e dal ricettario del Meat Free Monday
In una padella, dove avrete versato l'olio, fate dorare l'aglio. Aggiungere il peperoncino, le mandorle e tre cucchiai abbondanti di passata di pomodoro. Cuocere per circa 10 minuti, facendo attenzione che le mandorle risultino dorate.
Fate bollire la pasta e quando pronta, unite alla salsa di mandorle. Cospargete di prezzemolo.
oggi mi trovate qui:
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