Weekends are made for friends (and for japanese food)

Così,metti un pomeriggio di sole a Milano. Sole inaspettato a dire la verità che qui le previsioni regalano scenari da Apocalypse now e io rabbrividisco peggio che la prima volta che ho visto Shining ogni volta che apro le persiane al mattino.


Arigatò Matsuri!

Non se ne può più. Anzi: N O N S E N E P U O ' P I U'. Di questo tempo, di queste nuvole e di questo freddo.

E' maggio, tre giorni siamo a giugno, vogliamo il sole, vogliamo cieli blu che poi si trasformano in tetti di stelle la notte, vogliamo aria calda, vogliamo lamentarci perchè c'è troppa afa per dormire.

Comunque; viste e dette queste premesse è ovvio e scontato che una domenica dove era previsto novembre e invece ci regala sole, caldo e spensieratezza tramuti il tutto in voglia di fare, baciare, lettera e testamento.

Si esce quindi, e si accavallano impegni e abbracci e amici e birre.
Grande fermento la vita milanese, sembriamo un po' come i londinesi che al primo raggio tiepido si buttano nei parchi.
E questa volta li abbiamo emulati bene.

L'occasione era ghiotta: Il Giappone a Milano e via Keplero diventa miracolosamente una zona hippie dove mangiare teryaki, bere sakè e fingere che gli onigiri siano il famoso pane quotidiano.
Non potevo mancare a questa rassegna: il viaggio in Giappone è stato, so far, nella mia esistenza, l'esperienza più fantasmagorica che io abbia mai vissuto.

Tutto, agli albori di tre natali fa era perfetto: il mio compagno di viaggio con il quale sprizzavo cuori da ogni poro, una cultura nuova, paesaggi fantastici, cibo così inusitato e mai scontato: ogni pasto era un'esplosione di sapori e di scoperte.
Mi sono perfino tatutata un super fiore di ciliegio in onore di questo ricordo. Quel fiore di ciliegio che mi obbligherà a indossare costumi interi ogni qualvolta andrò al mare con mio padre, onde evitargli un infarto istantaneo.

Quindi eccoci: Chiara ed io, un po' sbalestrate dalla sera prima e dai festeggiamenti per Valentina, un po' intontite dal ritorno da Torino  e da tutti questi mesi di lavoro no stop sulle spalle e nei pensieri.
Eccoci a parlare con giapponesi trapiantati a Milano, con coppie miste appena sposate, in fila noi, a carpire ogni raggio di sole e a assaporare  udon fumanti e gyoza appena cotti.

onigiri mon amour

celine+ramen+cocacola+iphone= paradiso

E'stato bello, sedersi sul prato mentre suonavo tamburi, mentre un melting pot  si dispiegava accanto a noi, sembrava veramente di non essere a Milano: oppure più semplicemente succede che anche noi stiamo arrivando dove mancavamo, succede che la nostra città, bella e poetica, finalmente si è un po' disciulata e non si atteggia più a grande città con tutti gli svantaggi della provincia, ma effettivamente è diventata grande, e noi con lei.
Hip Hip Urrà.
Per Milano.

Che subito dopo ci ha catapultate nella campagna inglese, anche se in realtà eravamo solo in forndo a via Rovere. Con i nostri trench, che forse faceva un po' freddo, e allora abbiamo seguito il Sole, fino a che il Sole non ci scaldava più: abbiamo bebuto birra argentina ascoltando cavallerizzi spagnoli parlare di gare e vacanze e ci mancava solo il cappello perchè poi eravamo perfetti. Anzi: noi siamo perfetti. Perfette sono le nostre chiacchiere e il nostro volerci bene. E non importa se effettivamente di polo noi non ne capiamo molto. E' bello essere lì, è bello vedere tutto questo spirito competitivo sano, che purtroppo invece il nostro circolo della moda ci offre solo cattiverie e competitività malata, il più delle volte.
Ed invece eccoci li, nella semplicità dell'erba appena tagliata, seduti su coperte e trench risvoltati, a semplicemente parlare, semplicemente ragazzi che amano le lentiggini e amano il calore in ogni sua forma, sia che arrivi da un abbraccio, o che arrivi dal cielo.


from London with love in via della Rovere
Sara!
missTronville!

Lauretta!
Stephanie!
me+ max=BEST FRIENDS FOREVVA
G I P S Y IN DA HOUSE 
ME AND BEST FRIEND  MAX

Tornata a casa, dopo tutto questo rock and roll, avevo bisogno di ritrovare un conforto: e come dice il mio papà, keep it simple.
Ho preparato delle fantastiche tagliatelle. 
Quello che avevo in casa non era molto, ma abbastanza, come dire..: cipollotti, zafferano e bottarga. Le jeux son fait. Il resto lo ha fatto un vermentino freddo. che ha ristorato la mia povera cugina alla quale ho passato la perniciosa influenza di settimana scorsa.

Tagliatelle allo zafferano e bottarga

2 cipollotti
zafferano a iosa
tagliatelle ( io ho appena scoperto Luciana Mosconi...yum. Dico solo questo altrimenti vengo tacciata di product placement)
olio EVO
due cucchiai di passata di pomodoro
Sale grosso per l'acqua
capperi di Pantelleria
Menta e timo


Preparate il sugo: tagliate grossolanamente con la forbice i cipollotti. fate soffriggere con olio Evo, e capperi. Unite la passata di pomodoro e gli aromi. Fate cuocere per 10/15 minuti.
Intanto scaldate l'acqua e portate a ebollizione, così da poi poter cuocere le tagliatelle. Piccolo trucco: aggiungere il sale all'acqua quando bolle così che si sciolga al meglio e in maniera uniforme.
Quando la pasta è pronta, saltatela con il sugo. Per ultimo, aggiungete la bottarga.

Enjoy!



oggi mi trovate qui
http://www.marieclaire.it/Cucina/Il-blog-di-Alice-Agnelli
a gipsy in the kitchen | love, food, fashion.: Weekends are made for friends (and for japanese food)

mercoledì 29 maggio 2013

Weekends are made for friends (and for japanese food)

Così,metti un pomeriggio di sole a Milano. Sole inaspettato a dire la verità che qui le previsioni regalano scenari da Apocalypse now e io rabbrividisco peggio che la prima volta che ho visto Shining ogni volta che apro le persiane al mattino.


Arigatò Matsuri!

Non se ne può più. Anzi: N O N S E N E P U O ' P I U'. Di questo tempo, di queste nuvole e di questo freddo.

E' maggio, tre giorni siamo a giugno, vogliamo il sole, vogliamo cieli blu che poi si trasformano in tetti di stelle la notte, vogliamo aria calda, vogliamo lamentarci perchè c'è troppa afa per dormire.

Comunque; viste e dette queste premesse è ovvio e scontato che una domenica dove era previsto novembre e invece ci regala sole, caldo e spensieratezza tramuti il tutto in voglia di fare, baciare, lettera e testamento.

Si esce quindi, e si accavallano impegni e abbracci e amici e birre.
Grande fermento la vita milanese, sembriamo un po' come i londinesi che al primo raggio tiepido si buttano nei parchi.
E questa volta li abbiamo emulati bene.

L'occasione era ghiotta: Il Giappone a Milano e via Keplero diventa miracolosamente una zona hippie dove mangiare teryaki, bere sakè e fingere che gli onigiri siano il famoso pane quotidiano.
Non potevo mancare a questa rassegna: il viaggio in Giappone è stato, so far, nella mia esistenza, l'esperienza più fantasmagorica che io abbia mai vissuto.

Tutto, agli albori di tre natali fa era perfetto: il mio compagno di viaggio con il quale sprizzavo cuori da ogni poro, una cultura nuova, paesaggi fantastici, cibo così inusitato e mai scontato: ogni pasto era un'esplosione di sapori e di scoperte.
Mi sono perfino tatutata un super fiore di ciliegio in onore di questo ricordo. Quel fiore di ciliegio che mi obbligherà a indossare costumi interi ogni qualvolta andrò al mare con mio padre, onde evitargli un infarto istantaneo.

Quindi eccoci: Chiara ed io, un po' sbalestrate dalla sera prima e dai festeggiamenti per Valentina, un po' intontite dal ritorno da Torino  e da tutti questi mesi di lavoro no stop sulle spalle e nei pensieri.
Eccoci a parlare con giapponesi trapiantati a Milano, con coppie miste appena sposate, in fila noi, a carpire ogni raggio di sole e a assaporare  udon fumanti e gyoza appena cotti.

onigiri mon amour

celine+ramen+cocacola+iphone= paradiso

E'stato bello, sedersi sul prato mentre suonavo tamburi, mentre un melting pot  si dispiegava accanto a noi, sembrava veramente di non essere a Milano: oppure più semplicemente succede che anche noi stiamo arrivando dove mancavamo, succede che la nostra città, bella e poetica, finalmente si è un po' disciulata e non si atteggia più a grande città con tutti gli svantaggi della provincia, ma effettivamente è diventata grande, e noi con lei.
Hip Hip Urrà.
Per Milano.

Che subito dopo ci ha catapultate nella campagna inglese, anche se in realtà eravamo solo in forndo a via Rovere. Con i nostri trench, che forse faceva un po' freddo, e allora abbiamo seguito il Sole, fino a che il Sole non ci scaldava più: abbiamo bebuto birra argentina ascoltando cavallerizzi spagnoli parlare di gare e vacanze e ci mancava solo il cappello perchè poi eravamo perfetti. Anzi: noi siamo perfetti. Perfette sono le nostre chiacchiere e il nostro volerci bene. E non importa se effettivamente di polo noi non ne capiamo molto. E' bello essere lì, è bello vedere tutto questo spirito competitivo sano, che purtroppo invece il nostro circolo della moda ci offre solo cattiverie e competitività malata, il più delle volte.
Ed invece eccoci li, nella semplicità dell'erba appena tagliata, seduti su coperte e trench risvoltati, a semplicemente parlare, semplicemente ragazzi che amano le lentiggini e amano il calore in ogni sua forma, sia che arrivi da un abbraccio, o che arrivi dal cielo.


from London with love in via della Rovere
Sara!
missTronville!

Lauretta!
Stephanie!
me+ max=BEST FRIENDS FOREVVA
G I P S Y IN DA HOUSE 
ME AND BEST FRIEND  MAX

Tornata a casa, dopo tutto questo rock and roll, avevo bisogno di ritrovare un conforto: e come dice il mio papà, keep it simple.
Ho preparato delle fantastiche tagliatelle. 
Quello che avevo in casa non era molto, ma abbastanza, come dire..: cipollotti, zafferano e bottarga. Le jeux son fait. Il resto lo ha fatto un vermentino freddo. che ha ristorato la mia povera cugina alla quale ho passato la perniciosa influenza di settimana scorsa.

Tagliatelle allo zafferano e bottarga

2 cipollotti
zafferano a iosa
tagliatelle ( io ho appena scoperto Luciana Mosconi...yum. Dico solo questo altrimenti vengo tacciata di product placement)
olio EVO
due cucchiai di passata di pomodoro
Sale grosso per l'acqua
capperi di Pantelleria
Menta e timo


Preparate il sugo: tagliate grossolanamente con la forbice i cipollotti. fate soffriggere con olio Evo, e capperi. Unite la passata di pomodoro e gli aromi. Fate cuocere per 10/15 minuti.
Intanto scaldate l'acqua e portate a ebollizione, così da poi poter cuocere le tagliatelle. Piccolo trucco: aggiungere il sale all'acqua quando bolle così che si sciolga al meglio e in maniera uniforme.
Quando la pasta è pronta, saltatela con il sugo. Per ultimo, aggiungete la bottarga.

Enjoy!



oggi mi trovate qui
http://www.marieclaire.it/Cucina/Il-blog-di-Alice-Agnelli

15 Commenti:

Alle 29 maggio 2013 alle ore 16:11 , Blogger Unknown ha detto...

oh che bella la foto col tuo max in bianco e nero!da incorniciare!!!
e che dire della domenica di sole,finalmente...che tragedia sta primavera milanese!!!

tanto sole d'amore per te, cuoricina.
non vedo l'ora di vederti. <3

 
Alle 29 maggio 2013 alle ore 16:34 , Blogger Martha ha detto...

Mmmmh il profumo del Giappone prima e quello delle tagliatelle poi mi hanno incantata!!!
Brava Milano e sempre più brava te!
Baci

 
Alle 29 maggio 2013 alle ore 23:04 , Blogger Unknown ha detto...

il coronamento di un weekend meraviglioso grazie a te.

 
Alle 29 maggio 2013 alle ore 23:04 , Blogger Unknown ha detto...

mi tuuuuuuuu!!!!

 
Alle 29 maggio 2013 alle ore 23:05 , Blogger Unknown ha detto...

<3 tagliatelle top. e il sole scala bene. e ci fa felici tanto quanto gli onigiri!

 
Alle 30 maggio 2013 alle ore 08:30 , Anonymous Elena ha detto...

che buone le tagliatelle!!
oggi mi metto all'opera: tagliatelle homemade, capperi non li ho di Pantelleria (pazienza), timo e menta appena piantati nell'orto, passata Mutti presa ieri all'Esselunga (secondo me la migliore)....e godiamoci anche la giornata di sole finalmente (da noi è festa)...a dimenticavo: un bel Ticino bianco di Merlot da bere in compagnia, buona permanenza a Roma Aliciotta!!!

 
Alle 30 maggio 2013 alle ore 11:18 , Anonymous Anonimo ha detto...

La bottarga sul sugo di pomodoro???

E graaaazie per il segreto sul sale per l'acqua della pasta, non lo conosce proprio nessuno... no, no.

E poi, ma cosa c'entra il Giappone con gli hippies? Mah.

 
Alle 30 maggio 2013 alle ore 11:21 , Blogger Unknown ha detto...

ciao elena!!!
vedrai che buone che sono!!!
bevi un bicchiere di merlot anche per me!
bisou xxx

 
Alle 30 maggio 2013 alle ore 11:23 , Blogger Unknown ha detto...

ciao Anonimo, che brutto che continui a non firmarti....chissà come mai....

anyway:
bottarga sul sugo di pomodoro: come ho scritto sono solo due cucchiai di passata...e poi, hai mai provato?

il sale: magari tu lo conosci, altri no...suvvia, un po' di altruismo!

Il giappone con gli hippies c'entra eccome,,,se fossi stato lì domenica avresti capito.
e per tutto ilr esto sono licenze letterarie dettate dalla eprsonale esperienza.
Piace o non piace, libero arbitrio, ma nel web ci sono migliaia di altri blog da leggere, se questo non viene inteso.

baci anche a te

 
Alle 30 maggio 2013 alle ore 11:28 , Anonymous A...lessandra ha detto...

La crisi ha creato troppa gente senza un cacchio da fare e a cui pensare!
Alice, we love u tons...continua come sei perchè chi anonimo è, è giusto che rimanga tale!

 
Alle 30 maggio 2013 alle ore 12:31 , Anonymous Melania ha detto...

bello il post pieno di sole, Giappone e di libertà
quella libertà che ci fa sentire così liberi di fare, pensare, sognare
guardando un cielo sereno con il naso all'insù!!!
Una commistione di tre ingredienti utilizzati e dosati nel modo giusto da essere perfetti per una domenica di fine maggio...

Baci,
Melania.

P.S Caro anonimo,ci sono persone che aggiungono il sale quando l'acqua è fredda rischiando di attendere più tempo prima che l'acqua bolla ( innalzamento ebullioscopico) e poi il sale a contatto con l'acciaio rischia di dar vita a brutte macchie sul fondo della pentola. Tutto qui, alice non avrà scoperto nulla di nuova ma ha solo dato un consiglio utile, per i motivi sopra citati, che magari non tutti applicano.
Pomodoro+bottarga si o no dipende dai gusti,
mai poi non sarai mica Carlo Cracco???? ;)
Comunque divertente ogni tanto leggere anche questi commenti!!!
Quindi, grazie anonimo.

 
Alle 30 maggio 2013 alle ore 12:35 , Blogger Unknown ha detto...

ecco perchè amo scrivere il blog e lo faccio con entusiasmo: perchè intorno a me si sono radunate persone uao come te melania.
grazie!

(btw, da aggiungere per anonimo caro: sai che per esempio la sottoscritta ha scoperto del sale quando bolle l'acqua solo poco tempo fa...quindi vedi....a ognuno la sua cognizione di causa..)

 
Alle 30 maggio 2013 alle ore 14:57 , Anonymous Anonimo ha detto...

A dire il vero anche io mettevo fino a poco tempo fa il sale prima che l'acqua iniziasse a bollire ed ho scoperto del rischio macchie solo la settimana scorsa (per intercessione di mia cognata - sic!) Del resto non siamo tutti fenomeni .....
Bottarga e pomodoro? Binomio perfetto ....

Manu

 
Alle 30 maggio 2013 alle ore 15:10 , Blogger Unknown ha detto...

Manu tanti cuori per te!
pensa che io fino a 4 anni fa cuocevo nel brodo la pasta...ahahahahah!
:)

un bacino

 
Alle 31 maggio 2013 alle ore 10:06 , Anonymous Melania ha detto...

Grazie a te Alice,
io sono per le critiche costruttive sempre e tutta la vita,
che aiutano a migliorare ma non sono per le critiche che hanno il sapore di voler criticare giusto per il gusto di farlo.
Non prendo le tue difese( in questo caso si fa per dire) perchè ti stimo, ti seguo, ti leggo e condivido la maggior parte dei tuoi pensieri, se ci sarà qualcosa che non mi sentirò di criticare lo farò ma sappi che la critica da parte mia sarà sempre un confronto per crescere come fanno normalmente le persone mature e responsabili!!! Quindi mi viene spontaneo rispondere agli anonimi che con i loro commenti palesano perplessità circa quello che scrivi e non perchè devo schierarmi a tutti i costi con te ma solo perchè in quel momento ero d'accordo con te ed ho voluto scrivere la mia senza troppe pretese!!!

Grazie a te che scrivi e condividi,
io adoro!!! :)

 

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