C'era una volta - fairy tales gone magic.

C'era una volta,  e 'c'è tutt'ora una bella fanciulla.

Il suo nome coincideva con il nome di una di quelle che chiamo e reputo "sorelle", quindi i lettori capiranno il perchè questa fanciulla sia subito divenuta una eroina per me.
Il suo nome è per l'appunto questo, ma noi la chiameremo solo S.

Una foto scattata da S, la nostra eroina

S. era una principessa dai capelli ricci, quei bei ricci che assomigliano a dei grovigli perfetti, e che vanno a incorniciare un viso simpatico, decorato da labbra carnose che elargiscono sorrisi come se fosse il loro naturale compito e dovere.

S, era dotata anche di due occhi incredibili, quegli occhi che a guardarli perdi la testa, che ti confortano e stupiscono dalla profondità.

Non solo: ha un dono che rari hanno.
Sa catturare istanti in un batter di ciglia, momenti rubati alla perfezione dell'attimo e li traduce in tela fotografica.
Uao.

Gipsy ritratta dalla nostra principessa S. 



tutti questi scatti meravigliosi sono le tele di S., la nostra eroina.

Tuttavia per portare a casa la famosa pagnotta, la nostra principessa doveva lavorare, e fare un lavoro che per nulla coincideva con la sua anima letteraria: si occupava di carrozze, cavalli e carri. Belle carrozze eh!fatte tutte luminose e decorate con cristalli, ma pur sempre carrozze erano!

Il suo essere eccezionale e grande le permetteva di ritagliarsi del tempo per seguire le sue passioni, i suoi sogni: anche con gli occhi stanchi, anche con le gambe che crollavano di stanchezza, lei non smetteva un attimo di scattare fotografie e regalare a chi la seguiva momenti di intrascurabile felicità, una volta che i suoi ritratti, le sue visioni, prendevano forma e diventavano tangibili.

La nostra eroina, come in tutte le storie aveva un nemico: un nemico oscuro, di quelli che feriscono ancora di più che le spade.

Di quelli che ti graffiano nell'anima e ti portano giù nel dirupio fino quando il cuore è strappato e poco ci fa anche il miglior cicatrizzante.
Sto parlando di un nemico contro cui lottiamo tutti: il nostro senso critico.

Il nostro non aver fiducia in se stesse.

Il nostro demolirci, il nostro essere così inflessibili, i più severi giudici, da non perdonarci nulla, anzi. Da infliggerci i castighi peggiori.

Quante volte ci è capitato di sentire il cuore martellare nel petto come un tamburo, fino ad arrivare in gola e toglierci il fiato, che sembra quasi di morirne.

Quante volte abbiamo dovuto sfoderare le nostre armi migliori per combattere quella vocina che in noi stesse ci esortava a mollare tutto, perchè non ce l'avremmo mai fatta, perchè non eravamo abbastanza: belle, brave, simpatiche, intelligenti.

O solo perchè quella stupida voce ci diceva che non ce lo meritiamo, che non meritiamo la felicità.

Peggio che mai quando ci si mettono le cattiverie della gente: gente che mormora, gente invidiosa, o gente che a sua volta sta combattendo la sua di battaglia e per difendersi pensa che la migliore strategia sia l'attacco.
Questa gente che ha deciso di rinunciare ai suoi sogni, e pretende che tutti si rinunci, per cosa poi?
Per creare un mondo di scontenti, di uniformati, di persone sole, in compagnia delle loro paure, per l'apppunto.

E Gipsy?
Gipsy ha la pretesa, ora come mai, di entrare nella favola di S, come una fatina. Sono o non sono la fatina del Plastic?Sono o non sono piena di stelle tatuate?

Quindi parimpampù, come abbiamo imparato quando eravamo fate nane tutte di rosa e Pupi Solari vestite: la mia magia è questa mia dolce amica.
Voglio che tu ti veda come ti vediamo noi.
Che tu impari a fregartene, anzi scusa: a

F R E G A R T E N E

Di tutto quello che non siamo noi, noi che siamo il tuo esercito dell'Amore, noi che forse abbiamo nomignoli e soprannomi da boschetto della fantasia - Ciccio, Gipsy, Pacco, Micio, Gigio e via dicendo per intenderci.

Ma che ti vogliamo bene e credimi: sei top.

Ma sei così brava che lasci senza fiato.
Se così brava che non devi mai e poi mai arrenderti alle indecisioni e alle paure altrui.

Alza la testa bambola, è il momento di brillare, di vivere, di seguire ciò che i tuoi sogni stanno aprendoti, come strada e percorso di vita.

Mai mai mai dubitare della tua forza.
Credici fino in fondo, perché noi crediamo in te.

E ce lo devi: ce lo devi di mettere tutte le tue foto nei musei e nelle riviste più importanti così che poi facciamo una delle nostre feste, anzi meglio, un gipsy picnic a base di mojito, da ridere fino a stravolgerci.

Quindi mia cara S, rock it on babe!

Il finale di questa favola sarò sempre io  a scriverlo, ma sei tu a deciderlo: vorrei tra sei mesi raccontare che la nostra eroina sta brillando più di una di quelle stelle che mi incanto a guardare.

Vorrei scrivere e saperti felice, innamorata di un uomo vero e del tuo lavoro, che poi è il sogno divenuto realtà.







Ed ecco nel frattempo una ricetta che segna la fine di questa storia.
Che tu possa gustarla mentre tagli i fili che ti trattengono dall'essere specialmente unica.

Il plumcake marmorizzato delle principesse

Nel carrello della spesa:

200 gr di farina
200 gr di zucchero
100 gr di burro fuso, freddo.
15 gr di lievito
cioccolato tritato qb
1 cucchiaio di vaniglia
4 uova a temperatura ambiente
100 ml di latte

Andiamo ai fornelli:

Montare le uova con lo zucchero per circa 10 minuti.
con una spatola per non smontare l'insieme, inserire lievito, burro fuso, vaniglia, latte  e farina.
Versare il contenuto in uno stampo da plumcake foderato di carta da forno.
con delicatezza inserire il cioccolato spolverizzato e con movimenti delicati e sfioramenti leggermente mischiarlo nell'impasto.
Informare a 160°C in forno pre riscaldato per circa 50 minuti.


Happy ending to be continued...


a gipsy in the kitchen | love, food, fashion.: C'era una volta - fairy tales gone magic.

martedì 24 settembre 2013

C'era una volta - fairy tales gone magic.

C'era una volta,  e 'c'è tutt'ora una bella fanciulla.

Il suo nome coincideva con il nome di una di quelle che chiamo e reputo "sorelle", quindi i lettori capiranno il perchè questa fanciulla sia subito divenuta una eroina per me.
Il suo nome è per l'appunto questo, ma noi la chiameremo solo S.

Una foto scattata da S, la nostra eroina

S. era una principessa dai capelli ricci, quei bei ricci che assomigliano a dei grovigli perfetti, e che vanno a incorniciare un viso simpatico, decorato da labbra carnose che elargiscono sorrisi come se fosse il loro naturale compito e dovere.

S, era dotata anche di due occhi incredibili, quegli occhi che a guardarli perdi la testa, che ti confortano e stupiscono dalla profondità.

Non solo: ha un dono che rari hanno.
Sa catturare istanti in un batter di ciglia, momenti rubati alla perfezione dell'attimo e li traduce in tela fotografica.
Uao.

Gipsy ritratta dalla nostra principessa S. 



tutti questi scatti meravigliosi sono le tele di S., la nostra eroina.

Tuttavia per portare a casa la famosa pagnotta, la nostra principessa doveva lavorare, e fare un lavoro che per nulla coincideva con la sua anima letteraria: si occupava di carrozze, cavalli e carri. Belle carrozze eh!fatte tutte luminose e decorate con cristalli, ma pur sempre carrozze erano!

Il suo essere eccezionale e grande le permetteva di ritagliarsi del tempo per seguire le sue passioni, i suoi sogni: anche con gli occhi stanchi, anche con le gambe che crollavano di stanchezza, lei non smetteva un attimo di scattare fotografie e regalare a chi la seguiva momenti di intrascurabile felicità, una volta che i suoi ritratti, le sue visioni, prendevano forma e diventavano tangibili.

La nostra eroina, come in tutte le storie aveva un nemico: un nemico oscuro, di quelli che feriscono ancora di più che le spade.

Di quelli che ti graffiano nell'anima e ti portano giù nel dirupio fino quando il cuore è strappato e poco ci fa anche il miglior cicatrizzante.
Sto parlando di un nemico contro cui lottiamo tutti: il nostro senso critico.

Il nostro non aver fiducia in se stesse.

Il nostro demolirci, il nostro essere così inflessibili, i più severi giudici, da non perdonarci nulla, anzi. Da infliggerci i castighi peggiori.

Quante volte ci è capitato di sentire il cuore martellare nel petto come un tamburo, fino ad arrivare in gola e toglierci il fiato, che sembra quasi di morirne.

Quante volte abbiamo dovuto sfoderare le nostre armi migliori per combattere quella vocina che in noi stesse ci esortava a mollare tutto, perchè non ce l'avremmo mai fatta, perchè non eravamo abbastanza: belle, brave, simpatiche, intelligenti.

O solo perchè quella stupida voce ci diceva che non ce lo meritiamo, che non meritiamo la felicità.

Peggio che mai quando ci si mettono le cattiverie della gente: gente che mormora, gente invidiosa, o gente che a sua volta sta combattendo la sua di battaglia e per difendersi pensa che la migliore strategia sia l'attacco.
Questa gente che ha deciso di rinunciare ai suoi sogni, e pretende che tutti si rinunci, per cosa poi?
Per creare un mondo di scontenti, di uniformati, di persone sole, in compagnia delle loro paure, per l'apppunto.

E Gipsy?
Gipsy ha la pretesa, ora come mai, di entrare nella favola di S, come una fatina. Sono o non sono la fatina del Plastic?Sono o non sono piena di stelle tatuate?

Quindi parimpampù, come abbiamo imparato quando eravamo fate nane tutte di rosa e Pupi Solari vestite: la mia magia è questa mia dolce amica.
Voglio che tu ti veda come ti vediamo noi.
Che tu impari a fregartene, anzi scusa: a

F R E G A R T E N E

Di tutto quello che non siamo noi, noi che siamo il tuo esercito dell'Amore, noi che forse abbiamo nomignoli e soprannomi da boschetto della fantasia - Ciccio, Gipsy, Pacco, Micio, Gigio e via dicendo per intenderci.

Ma che ti vogliamo bene e credimi: sei top.

Ma sei così brava che lasci senza fiato.
Se così brava che non devi mai e poi mai arrenderti alle indecisioni e alle paure altrui.

Alza la testa bambola, è il momento di brillare, di vivere, di seguire ciò che i tuoi sogni stanno aprendoti, come strada e percorso di vita.

Mai mai mai dubitare della tua forza.
Credici fino in fondo, perché noi crediamo in te.

E ce lo devi: ce lo devi di mettere tutte le tue foto nei musei e nelle riviste più importanti così che poi facciamo una delle nostre feste, anzi meglio, un gipsy picnic a base di mojito, da ridere fino a stravolgerci.

Quindi mia cara S, rock it on babe!

Il finale di questa favola sarò sempre io  a scriverlo, ma sei tu a deciderlo: vorrei tra sei mesi raccontare che la nostra eroina sta brillando più di una di quelle stelle che mi incanto a guardare.

Vorrei scrivere e saperti felice, innamorata di un uomo vero e del tuo lavoro, che poi è il sogno divenuto realtà.







Ed ecco nel frattempo una ricetta che segna la fine di questa storia.
Che tu possa gustarla mentre tagli i fili che ti trattengono dall'essere specialmente unica.

Il plumcake marmorizzato delle principesse

Nel carrello della spesa:

200 gr di farina
200 gr di zucchero
100 gr di burro fuso, freddo.
15 gr di lievito
cioccolato tritato qb
1 cucchiaio di vaniglia
4 uova a temperatura ambiente
100 ml di latte

Andiamo ai fornelli:

Montare le uova con lo zucchero per circa 10 minuti.
con una spatola per non smontare l'insieme, inserire lievito, burro fuso, vaniglia, latte  e farina.
Versare il contenuto in uno stampo da plumcake foderato di carta da forno.
con delicatezza inserire il cioccolato spolverizzato e con movimenti delicati e sfioramenti leggermente mischiarlo nell'impasto.
Informare a 160°C in forno pre riscaldato per circa 50 minuti.


Happy ending to be continued...


7 Commenti:

Alle 24 settembre 2013 alle ore 19:40 , Anonymous Anonimo ha detto...

brave, bravi tutte le ragazze, i ragazzi e il mondo che si alza al mattino consci di dover dimostrare sempre qualche cosa ma lo fanno senza rinunciare a sè. con il cuore in gola, a volte.
ma con un respiro profondo e magari le gambe che tremano...avanti arditi.
che non si fanno rubare l'anima, nonostante tutto.che hanno scatole di cerotti in borsa per curare le ferite di chi non ha avuto coraggio e per questo tenta una sistematica demolizione.
esercito coraggioso, che non rinuncia alla ricerca della felicità e che indulge in qualche coccola in più, magari.giustamente. chi lo ha detto che bisogna per forza essere solo severi con se stessi?
splendide le foto!!!
dio mio non rinunciare mai!!! un talento così NON va sprecato! è un dono raro.
per cortesia, promettimi che andrai avanti....

 
Alle 25 settembre 2013 alle ore 09:45 , Blogger Unknown ha detto...

parole che sono balsamo per le anime sognatrici....sciolgono i nodi delle paure...da stampare e portare sempre con se perchè possano essere un mantra sempre pronto all'uso...grazie Alice!

 
Alle 25 settembre 2013 alle ore 10:23 , Blogger Unknown ha detto...

Io prometto...ed ho fatto promettere anche a S.
Anonimo grazie mille per queste tue bellissime parole.

 
Alle 25 settembre 2013 alle ore 10:24 , Blogger Unknown ha detto...

Grazie a te laura!
Che bello trovare i vostri feedback.
Quando scrivo, scrivo senza filtro e a volte ho un po' paura..ma legegre i vostri commenti mi da molta forza.
grazie!
baci xxx

 
Alle 25 settembre 2013 alle ore 10:34 , Anonymous Elena ha detto...

Alice, continua a scrivere senza filtro mi raccomando, arrivi dritta dritta ai nostri cuori!!

Cara S: hai già la fortuna di avere Alice come amica e non è poco...buona fortuna!!!

 
Alle 25 settembre 2013 alle ore 15:29 , Blogger LiV ha detto...

Davvero: S. è fortunatissima ad avere un'Amica con un cuore grande come il tuo, pronta a trasformare in magia anche le difficoltà più insidiose... Un incoraggiamento grande a S., perché con anima, cuore e talento i sogni si realizzano davvero, e un abbraccio a te, Alice, che ogni giorno ci ricordi cosa conta davvero nella vita!

 
Alle 29 settembre 2013 alle ore 19:23 , Anonymous Anonimo ha detto...

Che bella amica che sei! Io a volte sento il cuore in gola, l'ansia di realizzare che la mia vita non è quella che sognavo, che avrei voluto... ma forse no, grazie alla tue parole, magari non è tardi. Non è mai troppo tardi vero Alice?

Grazie!

Pinny

 

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