io e Annalisa la cara
Considerazioni post Fashion Night Out.
Come Asti ha la Sagra delle Sagre, come Ronzone ha la festa della patata e dei sapori d'autunno, come Brentonico ha la sagra della castagna, Milano ha la Vogue Fashion Night Out.
Ovvero la nostra sagra.
Eh si perchè noi milanesi lo sappiamo: non possiamo non dare un tocco di folklore pure alla nostra bella Madonnina.
Sia mai.
Noi dobbiamo sempre esserci, ma con quel tocco particolare che non sfugge, che fa chiasso, che fa subito eccezione e notizia.
Ecco, diciamo che al posto della camicia a scacchi che prevedo di mettere domenica per la mia tappa annuale ad Asti, qui ho sfoderato un total look Stella. Sempre un po' agreste, con quel tocco di shorts in denim che non fa mai male. Ma corredato da un top in broccato.
Nello specifico:
- orde di persone vestite a festa, per una serata in cui l'apparire conta quasi più di scroccare il drink e l'approvigionamento.
- musica a gogo.
- Montenapoleone democratizzata
- Bei tenebrosi che si mettono in fila per entrare solo per dirti ehy ciao. E allora la tua Dea Interiore fa piroette e saltelli.
- Studenti neo laureati dello Ied che ti fermano, ti fanno i complimenti per poi chiederti l'email per inviarti il curriculum.
- ex vigili del fuoco, ora nonni, che diventano super glam e si fanno chiamare engravers per la serata.
- ex vigili del fuoco, ora nonni, che danno lezioni di stile a tutti: caldo, afa, rumore, cagnette della moda impazziete, ma loro sempre con sorriso, e grati. Evviva loro.
- amiche che arrivano ti abbracciano ti stringono ti salutano ti portano prosecchi per non farti disidratare e caramelle per evitare cali di zucchero.
- tacchi 20 sfoderati con nonchalance come se fossero le all stars.
- i pretty reckless ascoltati in religioso silenzio in una pausa rubata tra l'arrivo di un fornitore e l'altro.
- la pizza fredda mangiata a mezzanotte mentre si fa l'upload delle fotografie da instagrammare subito pena la decapitazione il giorno dopo.
- qualche onda lunga, per non farci mancare nulla.
- foto foto foto foto foto.
- la voce che se ne va, come se avessi preso freddo freddissimo maangiando risotto al barbera all'aria aperta. In realtà guardare sotto aria condizionata+musica a palla.
- la multi varietà di persone che si affollano sotto uno stesso cielo per una stessa sera: dallo zarro allo snobbettone, nessuno rinuncia al gettone di presenza.
- canzoni old school hip hop ballate sulla porta mentre si fa una qualsivoglia certa selezione all'ingresso.
Ed ora, altro giro altro regalo: Roma, secondo tempo.
Credo di volere tantissimo tornare a Formentera, a piedi scalzi, con la sabbia tra i capelli con la mia Ines, con Ginone e con i miei amici espanioliti adorati.
Comunque ci sono cose imprescindibili, ricompense che ti appagano nelle viscere e nel gusto.Ovvero la colazione del giorno dopo: pancakes annegati nello sciroppo d'acero e cappuccio chiaro.
La giusta ricompensa di noi survivors.