Relazioni.
Relazioni 2.0.
Le relazioni adesso sono sempre più difficili.Sia che si parli di amore, di amicizia o di lavoro.
Perchè le conversazioni sono divenute email.
Il saluto è il tintinnio di whatzup e ci si da ormai appuntamento solo tramite blackberry chat.
Le discussioni avvengono via telefono e di solito il chiarimento tramite voce, per interposta persona dell'iphone in questione, è sempre una scocciatura, una "notevole perdita di tempo", perchè è preferibile risolvere tutto via email.
Facile, veloce, rapido, impersonale.
Così rimane tutto scritto.
Così ciò che è detto non cambia.
Si però si perdono le sfumature, si perdono gli occhi, si perde il contatto fisico con il nostro attante e con la realtà.Si perdono i profumi, gli odori della pelle, gli sfioramenti delle mani.Il gioco di sguardi che crea immediata complicità.
Si fa sesso più facilmente, più velocemente: si usa fare l'amore per conoscersi, mentre per fare l'amore bisognerebbe già conoscersi prima, da un po'. Dovrebbe essere la summa di un percorso di romanticismo.
Questo produce insicurezza, e le nostre fragilità costruiscono poi il nostro modo di pensare e di agire.
Essere gelosi è un'abitudine, la fiducia viene sempre meno.
Il tradire è consuetudine comune, quasi un incidente che però capita. E capita con troppa facilità.
Lasciarsi è divenuta l'unica via di fuga e invece di lottare si preferisce voltarsi e riprovare da capo, con altre persone, e il più delle volte, con lo stesso risultato finale.
Per la serie: cambiando gli ordini degli addendi, il risultato non cambia.
L'essere feriti è ormai d'uso comune.
Addirittura ora leggo sul wall street journal che le donne si sono re-impossessate del completo giacca e pantaloni, un po' la donna Armani degli anni fine '80, quella donna un po' cattiva, un po' aggressiva, che non importa come nè perchè ma se vuole una cosa, ecco sfoderare tutte le tattiche più astruse per ottenerla.
Una donna Miranda style, per dirla alla sex and the city.
E noi invece siamo fan di Charlotte York.
Poi leggo sul Corriere che l'80% delle coppie si addormenta senza bacio della buona notte.
Che gli americani, che evidentemente hanno un gran bisogno di dare un nome a tutto, hanno chiamato il dormire che io chiamo "pancino contro culetto", heroic romantic movie scene sleeping position.
No veramente di cosa stiamo parlando?
Dov'è finito il pillow talk, quello che prima di dormire si fa, occhi negli occhi, mani intrecciate e denti appena lavati?
E' finito nella routine, schiacciato dal peso del quotidiano, pare.
Ennossignori.
Se il momento storico che sto vivendo, dove sono stata eletta, mio malgrado, la regina dei boh&non so, è abbastanza pesante da imporre una riflessione che vada oltre il mojito rituale dell'aperitivo, è anche vero che ormai questi benedetti trent'anni circumnavigati, oltre a imporci la crema antirughe per il contorno occhi, ci fanno chiaramente capire ciò che non vogliamo più.
E non vogliamo più chi ci da per scontate.
Chi assume il diritto a una proprietà privata senza però fare prima formale richiesta correlata da fiori, tenerezze, qualche weekend romantico e coccole.
Chi pretende amore senza dare nulla in cambio.
Chi si mostra egoista.
Chi non ha il coraggio di difendere ciò che si costruisce con fatica.
Chi preferisce rimanere figlio e non diventare compagno.
E cara Silvia, questo post è un po' per te.
Eh si, proprio per te, sei sorpresa?
Ciao Silvia, sono Alice.
E anche io ho un mucchio di sogni infranti, di castelli crollati e un cumulo di macerie che aspettano di essere riassemblate.
Macerie che accarezzo con lo sguardo, con nostalgia, prima di dormire.
Perchè seppure macerie, quella era la mia vita, fino a 4 mesi fa.
Volevo scriverti subito, ma poi la quotidianità e Voldermort con i suoi sei eventi da preparare da qui a dicembre, mi ha risucchiato.
Mi dici che il tuo Lui ti ha lasciata. Io invece sono stata portata a fare delle scelte, che forse non avrei preso, o forse erano semplicemente lì, da fare, ma che continuavo a non voler vedere, a posticipare, a trascurare, come il bugiardino delle medicine, che si accartoccia in fondo alla scatola e si cerca sempre di non leggere.
Mi chiedi come faccio ad essere forte.
Mi dici che sono di esempio per te.
Ti confido una cosa: forse non sono così forte.
Semplicemente come te, quando il magone è troppo imperante, corro anche io dalla mia famiglia a farmi consolare, a farmi proteggere, a farmi ricordare di me, del mio cuore e di quanto questo va protetto, perchè è prezioso, e non è un luogo comune.
Semplicemente come te, anche io mi sono ubriacata: di vita, di vino, di baci rubati, per dimenticare. Chè l'estate un po' ti droga e ti fornisce un effetto placebo che ti ammortizza il colpo. Per poi però presentarti il conto, da bravo pusher, con l'Autunno.
Semplicemente come te, anche a me si stropiccia il cuore tutte le volte che vorrei alzare il telefono per raccontargli la mia giornata e non posso, o quando c'è il sole e vorrei sedermi con Lui al tavolino di un bar per bere un cappuccio e leggere insieme il giornale.
O ancora quando la giornata finisce, invece che prendere il treno verso la nostra casa, verso quella casa in cui avevamo scelto ogni dettaglio insieme, arredato con amore e cura, dove Lui aveva creato uno spazio per me, dove io avevo imparato a cucinare, a rinunciare ai miei kili di abiti, tutti chiusi in un baule in soffitta per non dare fastidio, ecco invece di sedermi lì, su quel treno troppo freddo d'estate e troppo caldo d'inverno, mi incammino verso una nuova casa.Dove manca tutto. Persino il divano. E in sala c'è l'eco. E il frigorifero di notte parla e mi fa sussultare. Dove forse ancora non riconosco gli spazi, al buio e mi sveglio un po' stranita, per la serie " Where Am I?"
Fa male quando si ripercorre il vissuto, scoprire che si è dato tanto, troppo a chi forse non ha saputo apprezzarlo, a chi forse non era semplicemente pronto ad accoglierlo. A chi poi purtroppo si è rivelato non essere più l'uomo di cui ci si era perdutamente innamorate.A chi più semplicemente, non voleva noi.
Fa male, perchè per la prima volta, nonostante tutto, si era pensato che lui fosse famiglia.Con tutto l'annesso e il connesso.
E non dico che l'amore possa scomparire così, dall'oggi al domani: deve essere per forza ancora lì, ma non possiamo, cara Silvia, dimenticare la grande delusione che corrobora ogni spazio rimasto aperto.
E allora.
E allora si riparte da lì.
Perchè noi fanciulle dall'anima macramè siamo tough cookies, e ci meritiamo uomini che ci mettano al primo posto delle loro priorità, persone sicure del proprio amore e del loro voler essere, in futuro, uomini che non si facciano spaventare da vecchi draghi stanchi, o da perplessità e vacillamenti che la vita, come duopo, porta con sè.
E allora si, cara Silvia: mettiamoci i nostri tacchi, sfoderiamo il rossetto rosso più brillante che c'è, lasciamoci conquistare, rapire, affascinare da tutti questi meravigliosi ragazzi che ci sono in giro.
E no, cara Silvia, noi non dobbiamo dimenticare.
Dobbiamo solo fare pace con noi stesse, dirci di stare tranquille, che siamo esattamente dove dovevamo essere.
Che abbiamo fatto e dato tutto quello che umanamente era possibile e che ora spetta a noi ricevere.
Che forse è normale non sentire più di tanto, quasi come se il cuore fosse un po' ibernato...ma va bene così, perchè questo darà a Colui che arriverà adesso, tutte le migliori carte da giocarsi per fare breccia nel nostro cuore.
Perchè adesso si che ogni possibilità è aperta.
Perchè ti dico un'latra cosa: perde, chi ama meno.
E sono certa, che come per me, non sia il tuo caso.
E che questa condizione di Regina dei non so presto finirà e riuscirò persino a scegliere la pizza in meno di dieci minuti, senza sentire quell'ansia attanagliante allo stomaco.
Quindi ora basta, abbandona ogni lacrima e ogni perplessità.
Leggi "the Secret" di Rhonda Byrne.
Compra delle mutandine sciocchine da Oysho, delle mutandine solo per te.
Regalati un bicchiere di vino.
E poi anche una crema al cioccolato o alla vaniglia, che migliora l'umore.
E pensa alle risate che ti aspettano, alle cene che gusterai, all'amore che riceverai, ai magnifici orgasmi - eh si chiamiamoli con il loro nome - che proverai.
Perchè là fuori scorrerai un sacco di campionario: dal maskio italiano, al galantuomo d'altri tempi, al messaggiatore folle per passare al friends with benefits, capitolando magari con il Caronte della situazione che ti traghetterà verso il tuo nuovo entusiasmante e incantevole futuro.
E ci stanno. Ci stanno tutti. E non si tratta di chiodo schiaccia chiodo, ma di hot and fun.
Quindi cara Silvia, keep up the good.
Sorridi.
E per il resto scrivimi, textami, whatever.
I'm here for you.