Marta, Marta bellissima con il suo incarnato di luna, le sue
lentiggini, e i capelli rossi.
Marta che è sempre stata forte, ma delicata.
Marta che nella tempesta non solo non abbandona la scialuppa, ma
prende in mano il timone e porta tutti in salvo.
Marta che con la sua generosità ti stravolge.
Marta che in quello che dovrebbe essere il momento più bello
nella vita di una donna – la nascita del suo primo figlio – si trova ad
affrontare un dolore immenso: la perdita di entrambi i suoi genitori.
Marta che si trovava a un bivio: continuare ciò che i suoi
genitori hanno costruito, o rimanere a Milano, con una carriera nella moda che
sarebbe sicuramente decollata, vista la sua precisione svizzera e la sua grande
bravura.
Ma lei combatte e combatte con il cuore, tirando fuori tutto l’amore
del mondo, che la spinge a rimettere tutti i cocci a posto, diventare una mamma
incredibile e felice.
Marta. Con Giovanni
che ha tre anni e Serafino, 20 mesi.
Quando ti sei
sentita mamma, per la prima volta?
Difficile dirlo... di sicuro non sono una di
quelle persone “nate” per fare la mamma, affascinate dai pargoli. Anzi, direi
quasi che ad un certo punto è stato mio marito a convincermi che era arrivato
il momento di provare ad avere un bambino. Poi Giovanni, il mio primo bimbo, è
nato in un momento molto particolare... mia mamma era mancata un mese prima ed
io ero stata catapultata nel mondo suo (casa e ristorante, che praticamente non
ha mai chiuso) e di mio papà, con un dolore immenso con cui fare i conti e
mille problemi pratici da gestire.
…Però mi ricordo
distintamente che un giorno, poco dopo il nostro ritorno a casa,
improvvisamente mi sono resa conto che per tutto il resto della mia vita,
qualsiasi cosa fosse successa, io e quel bimbo saremmo stati legati per sempre.
Ecco, direi che quello è stato il momento.
Cosa sogni per i
tuoi piccoli?
La speranza. La fiducia in un futuro migliore,
che ha caratterizzato la vita dei nostri genitori e che in questo periodo di
crisi così profonda per il mondo occidentale talvolta sembra scomparire.
Qual è il loro
piatto preferito?
La pizza, che ormai preparo con l'aiuto di
Giovanni, e la pasta al pesto, fatto col basilico del nostro orto.
Quale viaggio
vorresti fare con loro?
Quando mio marito si è trasferito in Italia
dalla Svezia ogni anno abbiamo trascorso le vacanze in una regione diversa, per
fargli conoscere il nostro paese meraviglioso. Mi piacerebbe ripetere con loro
questo viaggio.
Qual’è il tuo must
have per i prodotti dei bimbi?
Tutti i prodotti babygella. Quando è nato
Giovanni in ospedale hanno consigliato a me e mio marito – due genitori alle
primissime armi e piuttosto impauriti, mio marito addirittura prendeva appunti
– la crema babygella per il cambio del pannolino. Da allora non l'abbiamo più
abbandonata!
I tuoi must have.
Appena dopo la nascita il cuscino per la pappa
prenatal: nei sei mesi di allattamento esclusivo per entrambi i miei figli mi
ha salvato la vita.I prodotti Brio, un marchio svedese che in italia è noto per
i giochi in legno, ma che produce anche accessori per passeggini super pratici:
sacchi per l'inverno, borse, giochi. il passeggino Mclaren. Infine i giochi
della Lisciani, che Giovanni adora e che mi affascinano per quanto stimolano la
sua intelligenza.
Le tre R: rispetto
verso te stessa, verso gli altri e responsabilità delle proprie azioni. Come si
fa a insegnarlo?
è così difficile ed affascinante al tempo
stesso vedere la personalità dei nostri figli crescere di giorno in giorno. In
questo percorso mi sono resa conto di come noi genitori, con il nostro esempio,
siamo fondamentali, ma di come sia anche importante spiegare, discutere,
raccontare. Anche quando si è stanchi e si vorrebbe tanto rilassarsi un po'. Mio
papà lo ha sempre fatto con me ed è una delle cose che mi ha più colpito di lui
come genitore. Vorrei trasmettere questa sua “eredità” ai miei bimbi.
In kids we trust:
un gioco, un progetto un’idea per rendere un po’ più kids friendly questo Stato.
Asili, centri
estivi, la possibilità insomma di affidare i propri bimbi, indipendentemente
dal proprio reddito, a personale qualificato e a strutture adatte, senza
doverli “parcheggiare” quando noi genitori siamo al lavoro.
Com'è far crescere
i tuoi bimbi in un posto meraviglioso come san sebastiano?
Meraviglioso, appunto. Milano qualche volta mi
manca, ma quando penso alla vita che trascorrono qui mi dico che ho fatto la
scelta giusta. Giovanni e Serafino trascorrono all'aria aperta ogni bella
giornata, vanno al parco giochi in bicicletta o triciclo, ogni sera aiutano lo
zio ad accudire i suoi cani da caccia. e poi vederli girare per il paese e
chiacchierare con tutti, dai bimbi della loro età ai negozianti, agli uomini
che giocano a carte nel bar della piazza, è uno spettacolo da non perdere.
Una canzone per
loro.
Tutto De Andrè. in
macchina, quando siamo noi tre, cantiamo tutte le sue canzoni. anche se io sono
tremendamente stonata...
Cosa della cultura
di tuo marito vorresti che assimilassero di più, e cosa invece di quella
italiana.
Senza dubbio la cultura della correttezza e
dell'onestà che mi colpisce tanto ogni volta che vado in Svezia. Della nostra
cultura, l'amore per lo stare insieme, le relazioni così intense tra le
persone. oltre alla cucina, naturalmente!
A casa la
componente svedese della nostra famiglia è molto importante per noi: quando c'è
il papà cerchiamo di parlare solo svedese, e i nonni, che sono molto presenti
sia con le loro visite che con pacchetti che ci spediscono da Goteborg, non ci
fanno mai mancare cibi svedesi e libri e dvd di cartoni animati, che hanno
aiutato tanto Giovanni e stanno aiutando Serafino ad imparare la lingua.
Oggi mi trovate qui:
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