Premessa: a me piacciono i lussi. Ma quelli semplici.
Mi piace la grigliata di pesce e la cena preparata su tovaglie profumate con bicchieri colorati.
Mi piace la pelle che sa di sale e dopo il sole: quando sa un po' di pane appena sfornato e un po' abbrustolito.
Mi piacciono i tramonti sinceri, quando l'aria è rarefatta e la poesia coincide con la prosa, senza arzigogolazioni.
Mi piace la campagna.
Mi piacciono i grilli che fanno tanto estate.
Mi piacciono i prodotti bio.
Mi piace dormire nel lettone stretta e stritolata tra mia sorella e mio fratello.
Mi piace il tweed, il cachemire e i tessuti jacquard.
Mi piacciono le fotografie e le mele caramellate.
Mi piacciono le mie amiche che sono rock and roll e super spacca power. Non è vero che mi piacicono e basta, io le adoro. E se fossi maschio le sposerei tutte.
Mi piacciono i parchi di Londra.
E la pizza marinara è la mia preferita, solo che poi so troppo di aglio, e dicono non essere cosa buona e giusta. Quindi ripiego su quella al salame piccante.
Mi piace dormire al caldo, anche con 40° fuori. Io devo avere sempre un orecchio coperto.
Mi piacciono gli spaghetti e i fusilli e mi piace assai Giovanni Dario Laudicina.
Mi piace riempire il carello della spesa con tanta verdura a km 0, perchè mi da la sensazione di fare qualcosa di utile.
Mi piace, anzi,mi commuove il cuoricino stropicciato Jack Johnson quando canta I don't wanna to be your regret, i'd rather be your coocon.
Però mi piace tanto anche Amedeo Minghi quando canta 1950.
Mi piace il Ruinart Rosè e sbarello in autunno per una Bonarda o un Lambrusco.
Adoro perdermi per sagre, e la mia preferita è quella ad Asti, in autunno. Ma anche quella del tartufo non scherza.
Ucciderei per un risotto alla salsiccia.
Mi piace, anzi no. Qui siamo oltre, siamo ai confini della religione.Amo. Amo amo amo Mamma Miuccia ( Prada), che cura ogni male e fa passare ogni paturnia. Mi lancerei con la colla nelle sue meravigliose boutique e andrebbe bene comunque tutto ciò che mi rimarrebbe incollato addosso.E i saffiani....uuuuu quei saffiani.
mia sorella bianca come fotografa ufficiale.
Tutto questo fa di me una persona migliore?
Ai posteri l'ardua sentenza: sicuramente però fa di me una persona Glocal.
Tutto questo per dire che ieri è scoppiata una diatriba in casa Agnelli.
Diatriba scatenata da una meravigliosa insalata suggeritami domenica, tra un tuffo al fiume e qualche chiacchera da Federico.
Insalata di origini pare sudafricane, preparata per la cena di capodanno come tradizione e riadattata da noi come valida alternativa alla panzanella, nelle serate d'estate in cui proprio solo l'idea di accendere un fornello fa trasalire tanto come quella di abbinare jeans su jeans.
Prima di andare a fondo della diatriba vi elenco gli ingredienti:
Insalata "dove scorre il fiume"
anguria
cipolla di Tropea tagliata abbastanza grossolanamente
feta greca
menta
Tagliare tutti gli ingredienti freschi, aprire una bottiglia di Straminer aromatico freddissimo, e cominciare a chiaccherare amabilmente della 31ma casa visitata e della possibilità di affiggere ogni angolo di Milano con un collage stile art attack di AD,Ikea magazine e Established&Sons.
Magari salata fuori qualcosa, prima di essere rinchiusa alla neurodeliri con un TSO.
Nota a calce. La piantina di menta che avevo regalato a Patrizia è deceduta dall'intenso stress provocato dalle mie manine che ogni sera raccoglievano le sue foglie per farci un mojito di aperò.
Quindi io ho fatto una versione più local - aridajee- della suddetta: basilico a iosa, per intenderci.
Un po' come in stile Domenico Dolce quando ha rifatto i lemon trees di Stella.
Detto questo.
Dunque, mio padre, che si considera glocal, ma in realtà è local, sostiene che lui predilige la versione originale greca, con pomodori e olive.
Mio fratello si è rifiutato di mangiarla perchè non apprezza le cipolle - è ancora pischello, capiamolo.
Patrizia e mia sorella Bianca invece l'hanno amata.
Io Idem, ma come dice mio padre, non faccio testo, perchè l'ho preparata io.
By the way, per aggiungere un internazionalismo, vuoi mettere l'anguria che assorbe il sapore di feta, cipolla e basilico?Il fresco che stempera la trullitrullilà delle cipolle di tropea?
Io ho amato molto.
Quindi, papà, io ti adoro tantissimo: anzi forse potresti anche un po' chiamarmi Elettra da quanto ti adoro. Però tu, permettimi, in cucina sei local, anzi localissimo.
E io ti apprezzo anche per questo: passi con nonchalance da un fois gras a un panino al salame, ma sono certa che se tu dovessi scegliere, il tuo piatto preferito sarebbero le tagliatelle al sugo.
E forse si, di cosa stiamo parlando, alla fine?
Io sono proprio come te.
Quindi occhei.
Hai ragione proprio tu, anche questa volta, come sempre.
Diciamo quindi che siamo due glocal in cerca di autore, che fa molto più fico e open mind di ammettere di essere local puristi, al 100%.
oggi mi trovate anche qui: