a gipsy in the kitchen | love, food, fashion.

a gipsy in the kitchen | love, food, fashion.: giugno 2012

lunedì 25 giugno 2012

Great expectations


E' vero.
Le aspettative erano molto alte.
Anzi, di più che alte.


Erano a livelli celestiali.
Doveva essere una histoire d'amour, una favola da raccontare, imitare e tramandare.
Una cosa che quando l'avrei raccontata a Irma e Carlo, sarebbe stato uao, ma veramente?
Insomma voglio dire: un matrimonio d'amore tra due pezzi storici della moda italiana.
Giambi che ripercorre gli archivi di casa Missoni per il vestito da sposa di Margherita.
Cioè, no scusa se ho passato un mese a questa parte, da quando ho saputo che GBV avrebbe disegnato l'abito dell'happening estivo per eccellenza a immaginare, rosicare, studiare e elucubrare come sarebbe potuto essere quell'abito ( e btw, la mia zia nutella brit era lì...le ho chiesto di portarmi, ma aveva già il suo +1: forse meglio, non so se avrei retto...troppe emozioni tutte insieme: il matrimonio, GBV meet Missoni, la marcia nuziale, Mark Ronson, Testino, la Suzy ( Menkes), Carine...insomma, troppo per il mio cuoricino già troppo spupazzato in questo momento).


E poi, in un caldo pomeriggio d'estate, distesa in piscina, e un po' annoiata, tra una pagina di un libro e una chiacchera molle con il vicino di lettino, scopro dall'Iphone questo.
Ovvero.
Scusami, scusami,scusami, ma no.
Troppo.
Troppi fiori.
Troppi sbuffi.
Troppo corona.
Troppi stili.
Un gotico che incontra un Fellini che incontra la campagna e che incontra anche lo Zar di Russia.
Non so.
Forse io avrei tolto la manica.
O il velo.
Sicuramente la coroncina.


Non so.
Non so mica sai.
C'è qualcosa nell'insieme che stona.
E non riesco a capire cosa sia.
Giambi aiutami tu.
Per carità, sia mai che io preferisca il minimal, anzi.
Però.
Si, forse sta tutto nella accoppiata corona+velo.
Certo che l'abito di Eugenio, lo sposo, mi piace assai: o meglio amo il tartan dei pantaloni.
Tornando a Margherita, GBV, sai che ti adoro, ma questo abito mi è sembrato più un so&so che un win-win.
Non sono molto convinta del risultato d'insieme.
Perchè giuro che i fiori mi piacciono, e assai.
Per non parlare del pizzo.
E anche la linea.
Comunque a parte questo pare il che il party sia stato una favola, gli sposi belli  e felici.
I cuscini appoggiati nel verde prato e il buffet una delizia.
Balli, open bar e tanto hot and fun.


E poi che bellezza la mamma Missoni in blu elettrico e le invitate ( vedi sotto Tatiana Santo Domingo...ma non doveva essere incintona?)con coroncina di fiori in testa erano deliziose.
Certo, ripeto cara Marghe, io forse avrei scelto un GBV più classico.
Ecco forse sono una purista, una tradizionalista.
O forse  le mie aspettative erano un po' troppo alte?
Chissà.
Forse è quello che mi frega sempre.


Comunque evviva gli sposi.
Tanta felicità e figli maschi.
Perchè se nascesse femmina, non so quanto vorrebbe ri utilizzare l'abito di mammà per il suo, di wedding day.
Magari lo ri adatterebbe e ne farebbe un vintage, corto, da sfoderare a Ibiza.
Se invece nascesse EMO, sarebbe sicuramente tinto di nero.
E questo, questo proprio non potrei tollerarlo.
Passi un GBV in stile Missoni.
Passino aspettative deluse.
Ma un GBV in stile EMO...eddaje!

ps. Margherita comunque splendida. C'è poco altro da aggiungere....uuuu cosa darei per quella coroncina di margherite in testa di Tatiana....anzi, ora vado dal baracchino sotto l'ufficio e me la faccio fare. Così, per andare a casa, trotterellando con la mia pochette di MiuMiu a meline.Se mi presento dal mio papà in versione hippie, a questo punto, gli darei il colpo di grazia, in un periodo in cui vede passare la sua stellina da attimi di pianti compulsivi a momenti di bizzarro estraniamento...per non aggiungere pure le crisi adolescenziali di mia sorella e le liti per la playstation con mio fratello. Essere padri, nel nuovo millennio.Amen.

sabato 23 giugno 2012

London Calling, part deux. Soffierà nel vento una lacrima.


piccolo cagnolino che si esalta alla vista del polo


Ecco qui:  a fronte del fatto che devo trovare un modo geniale per rendere omaggio a Queen Elisabeth ed ad Ascot, ho deciso di raccontare di questo passato weekend London style, per il quale ho messo in loop canzoni solo brit e bevuto solo tè english breakfast per almeno una settimana e oltre.
Comunque: parliamo di abiti eleganti, prati verdi, una campagna inglese abbastanza fredda per essere metà giugno, e la finale del torneo di polo di Cartier.


E inoltre non posso certo farmi scappare occasione per tirarmela un po' e dire "io c'ero".
Amo questi happening. Amo, anche se mi fanno sorridere perchè è veramente un circo e partecipare, una tantum, è divertente, ma sicuramente non è la vita reale.
Premessa: Londra, 10°C, forse, sicuramente quelli avvertiti dalla sottoscritta il weekend scorso, che per dare l'idea si era imbarca in shorts di seta per Heatrow.
Quindi freddo.
Ma vabbè.
Mi aspettava un weekend con cugine e zia, certo due gocce di pioggia e qualche brivido non mi avrebbero fermato per nulla al mondo.
E poi l'ho già scritto ieri: mettere un oceano in mezzo tra me e i miei pensieri era un'occasione veramente troppo unica da lasciarsela scappare.
Quindi.
Auntie Daniela,  aveva organizzato un weekend pieno di happening: dalla festa di Esquire fino appunto al suo culmine , il torneo di polo.
Che dire?
Non mi poteva certo deludere, e le aspettative erano alte.
Dopo essere atterrata, aver intrattenuto amabile conversazione sul trenino con uno scozzese perché mi indicasse la fermata giusta per giungere a destinazione e aver sorriso a tutti i poliziotti per farmi indicare la strada giusta verso la magione britannica di mia zia, eccomi impegnata a scostare ogni tentativo della suddetta mia zia di farmi ingurgitare una pasta al pesto cucinata anche questa alla maniera inglese.
( apro e chiudo parentesi: io che prendo il trenino dall'aeroporto e non il taxi. Vedi anche sotto: io che mi tuffo a bomba in piscina. Oppure io che bevo vino rosso d'estate senza paura di sudare.Io che faccio shopping da Oviesse.  Io che salto le vendite stampa. Insomma, si...sto cercando di spingermi oltre i confini dell'ignoto: d'altronde mi sento che sto affrontando il mio peggior incubo, quindi tutto il resto è dejavue)


Back to us: venerdì sera, 1 settimana fa.
Hey boys, I'm in town.
Dove boys sono il mio amico e collega Edo e il mio amico Albi. Insieme a mia zia e a un suo amico che mi pare si chiamasse Goffrey, ci siamo diretti alla festa di Esquire dove c'era open bar e Alexa Chung come dj.
Povero Edo: cercava di farmi riconoscere tutti i personaggi famosi, ma io nulla. Così, al terzo tentativo andato a vuoto, mi ha dato da bere: quanto meno avrebbe potuto blame it on vodka, sulla mia totale ignoranza su who's who a Londra.. Vodka, tanta vodka. Perché noi fascion people che vogliamo rimanere magri con vodka e champagne andiamo a nozze. Perché fanno rimanere magri. Sono gli unici alcolici che fanno rimanere magri.
Quindi alè, vodka a profusione...forse tutto questo amore può tornare in vodka?
Ai posteri la soluzione.
A noi l'incognita, ma toda vita, toda beleza.
Quindi, eccoci lì, a ballare e commentare gli outfit degli altri ospiti, che male non fa mai soprattutto se tu sei perfettamente abbigliata con un look della Summer 2012 di Stella McCartney.

in aeroporto, al ritorno.Starbucks, porridge, english breakfast, lacrime e Hello
il tavolo al polo imbandito: peonie!

Rincasati, il giorno dopo, tra zie e cugine, abbracci e lacrime, tè caldi e scones abbiamo camminato tra parchi e Portobello, curiosando tra negozi e bancherelle, comprando gingilli a mo' di talismani, mangiando pizze e ridendo sulla nostra italianità.
Scovando librerie fantastiche come Books for cooks, ovvero un paradiso per noi foodies e cuochette in punta di piedi: libri libri libri solo di cibo ricette e cucina. Ovviamente è stato il mio shopping: "Food: vegeterian home cooking by Mary McCartney" e "Little Paris Kitchen" di Rachel Koo.
Pas mal. Anzi, not bad.
La sera siamo andati a un bbq a casa di amici di zia brit directly from Ibiza. 
Ho mangiato una meravigliosa steak, ma soprattutto mi sono sentita coccolata: sarà stato il vino rosso, sarà stato il maglioncione di cachemire di mia zia, o forse la doccia super calda piena di schiuma di ambra, o forse l'insalata più buona che io abbia mai mangiato, o ancora il profumo familiare di carne alla griglia, ma per un momento mi sono sentita totalmente estraniata da una realtà che ora come ora si fa fatica a far andare avanti.
Per tornare alla macchina, abbiamo camminato tra terraced house e porte rosse, qualche albero e molto verde: è stato bello.
Siamo corse poi davanti a casa, mentre bevevamo un tisana e cercavamo conforto nelle fiamme di un camino accesso un una notte di mezza estate.

Il panorama all'arrivo ad Ascot
la vista all'aeroporto alle 6am del mattino che mi ha fatto un po' piangere..


Ma arriviamo a domenica: frenesia da preparativi. Uova fritte e bacon, toast e marmellata, sul balcone che da su questo meraviglioso parco londinese, in un'aria fresca con un sole che quando esce riscalda. 
Mattino, esterno giorno: Vivaldi come colonna sonora, e noi a giocare alle Barbie, provandoci abiti che uao.
Io mi avvinghio al Giambattista Valli, faccio sorridere mia zia, e le mie cugine che non capiscono fino in fondo il mio amore per la moda e si sorprendono della mia vastissima cultura in materia.
E la mattina va, in un secondo ci ritroviamo nella macchina che ci porta verso Ascot, e io vorrei concentrarmi sul paesaggio, sul verde, sul momento, ma è difficile, e così mi perdo nel blackberry che tanto c'è un'ora prima di arrivare lì, e se comunque mi dovessi perdere il primo panorama, ho un'altra chance di ripercorrere quei paesaggi al ritorno.
Arriviamo, la portiera della macchina viene aperta, mia zia comincia le sue PR. Io mi perdo a fissare Chelsea Davy, conosco la meraviglia di Astrid Munoz e del suo altrettanto meraviglioso marito giocatore di polo, Eduardo.
Al tavolo intrattengo amabile conversazione con personaggi del jet set brit, per dirla alla Hello mood.

Io e GBV. Un amore da favola
Zia Brit Daniela in Bottega Veneta
Dita!
Barbie Louboutin...quel che mia zia tira fuori dal cilindro
l'invito con tanto di bracciale...

Ecco: così tra una Regina che incoronava il vincitore, una tartina al salmone, un po' di champagne e qualche goccia di pioggia, il pomeriggio è volato, e ci siamo ritrovate a mangiare una pasta con le zucchine davanti a un camino, sorseggiando Shiraz e abbracciandoci, promettendo che non avremmo fatto passare ancora così tanto tempo per stare un po' insieme. Promesse che volano. Ma che è ok così.
La mattina dopo, sveglia alle 5am, tutte di corsa verso svariate destinazioni: io Linate, mia zia Parigi, le mie cugine Malpensa.
Ho passato le prime ore del mattino a sorseggiare un tè rincuorante guardando la pista di atterraggio, comprando contorni occhi e trucchi di Bobbi Brown e sperando che tutto ciò che nella mia vita non sta andando come vorrei, presto torni a essere la meraviglia che sorprende e consola.
L'aereo è partito, e un'altra settimana è passata.

E questa sera, ho proprio bisogno della mia famiglia, accanto. 
Dopo una giornata in piscina, giornata un po' pigra... dove piscina  è profumo di tuffi, biscotti al cioccolato e un po' di vino bianco fresco.
Così.

We've got some straightenin' out to do I must take the baby steps.
Fairytales don't always have a happy ending, do they? 

giovedì 21 giugno 2012

London Calling - from marieclaire.it with love


London Calling.
Ovvero, how can you mend a broken heart.


C'è questo tacito assenso tra me, la mia zia, e le mie cugine: in momenti di crisi, di cuori stropicciati, di lacrime e di perplessità, ci si ritrova a Londra.
E quindi eccoci tutte e quattro. Questa volta ero io ad avere bisogno di soccorsi immediati.
Quindi si: Londra.
Londra, perchè mia zia abita lì, perchè mettere un po' di oceano di mezzo tra i nostri piccoli rock and roll heart e tutto il resto fa sempre bene, perchè gli odori e i profumi di Portobello ti annebbiano la mente, perchè camminare tra parchi e quelle strade ti da l'idea di essere un po' Wendy alla ricerca del suo Peter Pan perduto, perchè puoi comprare gingilli da appenderti al collo a mò di collana che costano 20 sterline e ti senti subito una regina, perchè poi mia zia ha un camino a casa.

gingilli da 20£ che ti fanno sentire una regina del paese delle meraviglie

Perchè il tempo di Londra è sempre uggioso e quando si sta così, è rincuorante accoccolarsi dentro quelle nuvole.
Perchè le bancherelle dei fiori agli angoli della strada sono fatate.
Perchè c'è la mia liberia perferita: books for cooks.
Perchè parlare inglese ti ricorda comunque tutta la strada che hai fatto, nel bene e nel male.
Perchè le mie cugine prima di dormire mi accarezzano la testa e mi dicono di non preoccuparmi che tutto andrà bene.
Perchè mia zia ha un guardaroba che ciao, e allora mi diverto a provare tutti gli abiti e mi avvinghio a un Giambattista Valli che proprio è ciao.

io e GBV...una lunga storia d'amore.
fiori incantati
Berries!
Peppa Pig!

E di Londra io amo abbastanza tutto, comunque.
Amo il loro cibo, il loro essere così deliziosamente antichi, tutte le possibilità che la city ti offre, il profumo dell'aria, le terracedhouse, piene di fiorellini, e con le porte bellissime.
Amo il loro accento così brit, i colori della loro bandiera, i loro cantanti così incredibilmente cool e decadenti.
Amo Peppa Pig.
Ma sopratutto amo moltissimo uno dei loro piatti forti: il fish and chips.
Perchè è quel grezzo che fa chic, quel semplice che nutre, quel tocco che richiama ricordi, e si abbina alla perfezione sia con champagne che con una birra scura.
E da un sacco di soddisfazioni, perchè è il comfort food per eccellenza.

Quindi eccoci.
Buona Londitudine.


Fish & Chips
Ingredienti per la ricetta:

 Per Chips:


  • 1 litro di olio vegetale ( piccolo trucco number 1: per evitare che la casa puzzi come una friggitrice di McDonald, portate l'olio a ebollizzione gradualmente e molto lentamente. Trucco numer 2: l'olio deve essere semi di arachidi, così e solo così sappiamo che è naturale al 100%)
  • 4 patate
  • sale

    Per Fish:
  • 125 g. di farina 00
  • 125 g. di maizena
  • sale
  • acqua fredda q.b.
  • 4 filetti di merluzzo (da 170/200 g. circa)


  • Preriscaldare l'olio in una padella antiaderente.
    Pelare le patate molto sottili e tagliarle per lungo, friggerle 6-8minuti, adagiarle su carta da cucina per togliere l'olio in eccesso, salarle e tenerle in caldo.
    Preparare la pastella, usando un frullino, unite la farina, l'amido, un pizzico di sale e l'acqua fredda q.b.

    Passare il pesce in pastella e friggerlo in olio caldo per 5-6 minuti (dipende dalla grandezza) posarlo su carta da cucina togliendo cosi l'olio in eccesso.
    Metterlo nel piatto con le patate fritte, guarnirlo con 1a fettina di limone ed una spruzzata di prezzemolo.
    A piacere se si vuole anche un pizzico di sale e paprika.

    Oggi mi trovate anche qui:

    martedì 19 giugno 2012

    33



    Oggi 33 anni, nonostante.
    Nonostante il mio intento di circuirlo, circumnavigarlo,dimenticarlo, irrimediabilmente è arrivato.


    Eh si.
    Perchè se il Tempo lenisce, per lenire deve passare.
    E passando si girano cartellini di calendario.
    E quindi eccoci.
    33 anni.
    33 anni e per citare qualcuno, ho perso le parole, o forse sono loro che perdono me.
    33 anni, un numero bello, tondo, sembrerebbe felice.
    Una ricerca del sito internet inglese Friends Reunited ha indagato quale fosse l'età migliore della vita, e 7 persone su 10, in gruppi di persone dai 35 anni ai 40 anni, hanno indicato i 33 come la svolta.
    I 33 anni di età sono un tempo sufficiente per aver scrollato di dosso l’ingenuità dell’infanzia e l’intrigante impetuosità degli anni dell’adolescenza senza perdere l’energia e l’entusiasmo della giovinezza – ha spiegato al Daily Mail la psicologa Donna Dawson – Con questa l’età dell’innocenza è andata perduta, ma il nostro senso della realtà si mescola con un forte senso di speranza, uno spirito del fare e una sana convinzione dei nostri talenti e capacità‘.
    33 anni, come gli anni di Gwyneth quando, mollata da Brad (Pitt), ha conosciuto Chris (Martin) e dopo poco sono arrivati Apple e Moses.
    33 anni e un corso di yoga e un barattolo di antiossidanti che mi aspettano, perchè chi ha Tempo,non perda tempo.E oggi appena svegliata ho ingurgitato una pillolina viola che promette una prevenzione e copertura totale sui radicali liberi.
    33 anni e il regalo dell'Ale questa mattina: viole viola e un mini portafogli rosa in saffiano, che mamma Miuccia è una fede e poi mamma Miuccia solve e risolve quasi ogni turba.
    33 anni, e fiera di quello che sono, e soprattutto dove sono. Blog incluso.
    33 anni e il video di Sara e Kyan, questa mattina.
    33 anni e il regalo di Annalisa la cara, il meno aspettato: un abbraccio forte, un anello con un cuore e uno scalda tè da scrivania.
    33 anni e una tiara in testa, oggi per tutto il giorno, per ricordarmi che sono una Principessa. Come mi aveva detto il mio nonno, sulle scale della scuola, quel giorno di maggio di 27 anni fa. Come mi dice la mia Carola in ogni mail che mi scrive.
    33 anni e  33 progetti da realizzare, almeno. Forse di più.
    33 anni e aver voglia di ballare su canzoncine stupide, un po' teen.
    33 anni e avere la consapevolezza che forse si: sono una ragazza Jimmy Choo, e non potrò mai essere una ragazza Louboutin.
    33 anni, e adorare il vino bianco, le cene a base di amici e pane e salame, l'autunno, Prada, il primo camembert della stagione, il contorno occhi, le linguine ai frutti di mare, il tono della mia voce quando parlo francese, i miei capelli lunghi, camminare, la mia famiglia, il lucidalabbra, i ranuncoli, cucinare, la pioggia,fare fotografie di tutto, Paolo Nutini, le borse in stoffa, il profumo di basilico, le zucche, e la crema Sanctuary di Boots.
    33 anni e voler andare a Bruxelles, Shangai, Islanda, in Sicilia e a  Bolzano.
    33 anni e avere un amore folle per le mutandine sciocchine di Accessories.
    33 anni, e sapere che prima o poi arriverà un fantastico GBV nel mio armadio.
    33 anni e un compleanno a suo modo sorprendente, perchè proprio non ce lo si immaginava così. Comunque.
    33 anni e aver capito che è più bello non crearsi illusioni, aspettative e progetti, perchè la Vita va dove vuole andare.E allora tanto vale non programmare, che forse programmare appesantisce, ti zavorra a una realtà che poi non si avvera quasi mai.

    Insomma.
    33 anni, due occhi che cambiano colore a seconda del tempo, due gambette toniche e lo smalto arancione sui piedi.
    E come dice la mia Kit, so spignattare in Valentino tacco 12, sono indipendente, chic, magra pur mangiando come un camionista, padroneggio le tecnologie senza essere una nerd, mi depilo regolarmente e sono a mio agio perfino da Leroy Merlin.

    Quindi.

    Tanti auguri a me.
    E come oggi mi è stato scritto, mi auguro tutto e niente: tutto ciò che mi rende felice e niente che mi faccia soffrire.







    venerdì 15 giugno 2012

    ...And it's harder than you think to delay this sadness.

    Occhei.
    Sono scomparsa, è vero.
    Ma mettiamola così: sono stata assente giustificata, e forse lo sarò ancora perchè devo trovare un senso a questa cosa che un senso non ce l'ha proprio, per dirla alla Vasco.
    Ma come dice la Vale, non è più tempo di perdere tempo: anche perchè passa sempre un certo intervallo tra la scottatura e il bruciore. Tra il dolore e la consapevolezza.
    Nel frattempo vi basti sapere che:



    • faccio sogni alla maniera dei video musicali dei Cardigans.
    • mi sto dedicando allo shopping low cost: trovo soddisfazione in Oviesse e nella linea "Ti per Te" di Kristina Ti, sognando un'estate che fatica ad arrivare. D'altronde come disse il buon Sortino in tempi non sospetti:" su di te, amore, anche Zara sembra Chanel"
    • ho mandato un sms immaginario a Mamma Miuccia chiedendole di mettere il perfetto saffiano nel forno per un futuro pranzo domenicale settembrino a base di tartufi, aspettando tempi migliori, chè un saffiano che si rispetti merita di essere comprato quando il cuore è leggero e l'umore è felice.
    • mi perdo in vallate toscane dove mi accorgo con sollievo che nessuno dei telefonini prende.
    • mi incanto a guardare upupe sperando che allievino i miei pensieri.
    • svio inviti di signore bizzarre che fanno bambole e mi invitano a fare colazioni alla hansel e gretel style.
    • riesco a mangiare solo pezzettini di sushi vegetariani per ingannare uno stomaco che è chiuso e annodato ermeticamente.
    • cerco di vivere la vida loca mettendomi protezione solare 15 alla prima esposizione -ohi si, mi sono scottata, by the way-
    • mi do un sacco di alibi e giustificazioni.
    • mi ricordo che se Carrie è riuscita a perdonare Mister Big,che l'aveva abbandonata in un fantastico Vivienne Westood, tutto può succedere.
    • ho fatto proprio ciò che il buon Duccio, fattore toscano che ci ha ospitato per il weekend, mi ha detto, al primo sguardo posato su di me: suvvia Alice, bisogna farci il pelo a questa tristezza.
    • sono diventata la stalker N°1 di Drew Barrymore e del suo matrimonio. Lovvo molto.
    • mi appassiono a gruppi musicali mai sentiti prima, tipo i Ting Thing.
    • in preda a un momento di nervi e sconforto, ho abbandonato la mia collanina di Tiffany con appeso un cuore e una chiave, da qualche parte. E ora non ricordo più dov'è.
    • bevo frozen margarita alla fragola come se fossero acqua.
    • compro biglietti per andare a vedere Nutini, anche se è a 200 km di distanza: why can't we just rewind, why can't we just rewind.
    • mangio un sacco di bacche di goji.
    • cerco in farmacia la stella di betlemme.
    • tarello tutti per andare a ballare al Magnolia come una teen per ascoltare i too many djs, e poi mi rendo conto che upsidupsi, sono a Pitti nano per lavoro.
    • mi perdo in discussioni amletiche con mia sorella sul come sia difficile bigiare ai tempi di feisbuk e di internet.
    • compro biglietti per Le Grand Fooding, sperando di risuscitare in me un qualche lampo di gioia.
    • Pinno, pinno, pinno un sacco su Pinterest: e pinno solo frasi felici e citazioni filosofiche.
    • mi aggrappo a mio fratello, come se fosse un'ancora che mi tiene salda alla realtà, con abbracci stritolanti che non lasciano respiro.
    • vado a Londra dalla zia veggie-yogi-nutella-fashionista e faccio il suo plus 1 al torneo di polo di Cartier.
    • cammino. Uh, se cammino. cammino tantissimo. Circa 8 km al giorno, al mattino presto, e alla sera tardi. Costeggio il Duomo pensando che se è sopravvissuto a guerre e carestie, ce la si può sempre fare.
    • mi lavo i capelli con shampo Elvive. E devo dire che non è poi così male.Ma accidenti devo farmi un nodo al fazzoletto per ricordarmi di comprare lo shampo da 26 euro che la differenza, su lungo periodo, la fa eccome.
    • penso a un modo per evitare il mio compleanno.O quanto meno circuirlo.O circumnavigarlo.
    • non faccio alcun programma: per la prima volta in vita mia, non programmo nulla, obbligo la mia mente solo a passare da un'ora all'altra, senza aspettative e viaggi onirici.
    • immagino nuove pettinature: frangia?capelli a caschetto?capelli rossi?Ai posteri l'ardua sentenza.
    • immagino anche nuovi tatuaggi, come Annalisa la cara mi suggerisce.
    • mangio kanel bullar, polpettine con marmellata di cranberries e mini hotdog in pausa pranzo, da Ikea, tutti in una volta, e tutti insieme, autoconvincendomi che se togliessi la salsina alla marmellata, sarebbe la Dukan perfetta.
    • imparo a memoria We are young, so let's set the world on fire. Poi però visto che la Vale mi ha detto che Tiziano (Ferro) le ha dato la soluzione a tutto, ascolto "L'amore è una cosa semplice"....sarò quel vento che ti porti dentro e quel destino che nessuno ha mai scelto...
    • Quando mi siedo, stendo le gambe. eh si, perchè di solito mi accavallavo tutto. E allora penso. Cerchiamo la leggerezza, laddove sia possibile. Stendiamo le gambe.
    • All this separation, it really gets you thinking. And all those used up clichés, well they've worn off in the wind. And I wonder if you're half as innocent as you assure me, Or if you thank him for his time,
      and just never call again. Oh, oh, cos' after all the lights and shows, and long hope lanes, It'll be you and me again...


    "Perché i terremoti non scuotono solo la terra, ma anche i cuori.
    E quello che si è accanito su di te di energia da scaricare ne ha avuta talmente tanta che la tua voglia di vivere, di per sè infinita, in confronto non ha potuto niente.
    Perché i cuori che amano forte in fondo in fondo sono i più fragili; la sola speranza è che nessuno lo scopra mai. "
    (cit. Beloved Things)

    martedì 12 giugno 2012

    you are bringing chic to the next level


    Collezione Spring 2013.
    New York, esterno giorno.
    Sole, palloncini colorati, zucchero filato, una band che suona jazz.
    Qualche bambino che corre nel prato.
    Frange, pizzi e glamour a profusione.



    Anne Hathaway e Emily Mortimer, belle e fresche come non mai.
    Occhiali, ça va sans dire, a forma di stella, maculati che si mischiano a fiori, wedges, bolle di sapone, risate e P'Triques.
    P'Triques, che ci fa ridere tanto con i suoi video.



    E poi c'è Stella.
    Stella che è geniale.
    Stella che un'altra volta stabilisce regole e nuovi abbinamenti.
    Stella rocks.
    Punto.
    Così british, così cool, così meravigliosamente scombinata nell'abbinare stampe, che poi risultano sempre essere perfette.
    E poi c'è Emily Mortimer, così bella con la jumpsuit dell'autunno, il rossetto rosso perfetto  e la sua bambina in braccio, che anche lei a sua volta aveva un abitino così bello che proprio proprio vorrei averlo uguale.
    E poi c'è Anne Hathaway, così sbarazzina con quel taglio di capelli, una white suit fantastica e i rayban perfetti.
    I miei look preferiti sono, senza dubbio, questi: