a gipsy in the kitchen | love, food, fashion.

a gipsy in the kitchen | love, food, fashion.: luglio 2013

domenica 28 luglio 2013

Parlami d'Amore se quando nasce un fiore mi troverai senza parole.

Un anno fa, a quest'ora  mi domandavo se facevo bene a continuare a scriverlo, questo blog.

Se la mia essenza, la mia voglia di condividere, di raccontare, il mio essere storyteller, fosse davvero così essenziale, facesse davvero la differenza, per lo meno nella mia vita.





Ero davanti a questa domanda non per mera esaltazione di un ego forse troppo timido, così timido che, devo confessarlo, non rileggo mai i miei post, nè guardo i video più di una volta perchè altrimenti assumerei un colore rosso peperone in viso e forse taglierei la metà di quanto detto tra queste righe.
Quindi, senza perdere il filo: mi trastullavo in questo dilemma  perchè un vecchio drago annoiato borbottava cattiverie senza senso, solo per seminare inutili battaglie di odio, e ha fatto vacillare questa principessa tatuata, infliggendole un grande dolore che per fortuna, poi, è stato curato e come una meravigliosa cicatrice, brilla adesso sulla sottoscritta, non come menomazione, ma come potrebbero essere dei diamanti su una pelle lattea, in una giornata di neve.

Chi fa del male gratuito, forse alla fine ti regala una consapevolezza di una forza che mai pensavi di avere: e per la legge di compensazione, il dopo, è un miracolo, in ogni attimo, in ogni secondo che si compie.

Aggiungiamoci anche il mio ruolo "istituzionale": responsabile comunicazione per un'azienda che si muove in un ambiente dove sfilare coltelli dietro la schiena è duopo quotidianamente e qualsiasi cosa detta viene costantemente usata contro di te, ogni appiglio è buono per puntare il dito e mostrare i sentimenti è considerato fottutamente naive.





Eppure quello che mi fa continuare a scrivere, a condividere con magia di entusiasmo è proprio l'energia di voi che seguite le avventure di Gipsy e mi avete accolto, amato e protetto tramite i vostri commenti, le vostre dimostrazioni d'affetto.

Perchè è per l'amore che siamo tutti qui, sempre e alla fine, che poi è l'inizio, di tutto.

Mai avrei creduto che questo blog, le mie parole, generassero una comunità di #family come backstage, pronta a dimostrazioni di solidarietà quanto mai reali e solide.

E oggi voglio parlare di A..lessandra: lei è stata una delle mie prime commentatrici, forse la prima "Otta's girl".

Mi ha scritto, abbiamo cominciato a mandarci email e whatzup, supportandoci nel quotidiano e diventando amiche di penna, anzi dovrei dire di tastiera.






Ho gioito quando mi ha raccontato che il suo sogno di eternità stava concretizzandosi: il matrimonio con l'uomo che amava, e voleva me accanto, in questo giorno, a partecipare di questa gioia.

Quindi eccomi: con il mio trolley pieno di chiffon, macramè, costumi e emozione.
Abbracciare nel giorno più importante della sua vita una ragazza che nell'ultimo anno, da lontano, ha dato un senso a ogni mio post, e quindi al mio, di quotidiano.

Un aereo e mi trovo a Bari, tra le sue amiche, nella sua casa, tra le sue cose.
Un aperitivo, subito, per rompere il ghiaccio e 2 spritz a testa.
Una cena perfetta subito dopo,  a base di linguine ai frutti di mare, su un balcone dove il tetto era il cielo rosa di questa meravigliosa terra.

Candele, sorrisi, mojito, emozioni impalpabili e scusate se mi ripeto nello scrivere emozioni, ma tutto questo - questi giorni appena trascorsi -  è esattamente la summa e il significato di questa parola.







E poi il matrimonio: l'entrata in chiesa, gli sguardi pieni di felicità, gioia, un amore palpabile tutto intorno.
Una grande festa per celebrare rapporti sacri che andavano scontornandosi tra amiche di sempre e la creazione di una nuova famiglia, scudo invincibile contro le difficoltà della vita.

I giorni a seguire sono stati capelli sciolti, piedi scalzi, tuffi in mare, ottimo cibo, risate e persone sincere e serene della loro felicità che sanno accogliere, che sanno dare senza riserve.

Sono stata a Bari, poi  a Polignano in un hotel che è una bomboniera, pieno di bianco e di tende in lino, ho mangiato frise, bevuto mojiti in spiaggia, canzoni cantante con finestrini aperti, un caldo che ti avvolge, e soprattutto ripulito gli occhi negli occhi belli di Alessandra e della sua incredibile e incantevole tribù di affetti che la circondano.







Poi: parliamo della Puglia, di questa incredibile terra che è stata fatta trovare a noi italiani.
Il calore con cui si viene accolti, la meraviglia delle architetture, il buon cibo che ovunque vai, trovi, panorami che rubano il fiato e questo vento che fa scivolare pensieri e parole trasformando ogni preoccupazione in vago ricordo e così, ogni cosa è illuminata.

La vita è semplice e nella sua semplicità troviamo la sua gioia: dovremmo ricordarcene più spesso.

Parliamo di ragazze bellissime e ragazzi bellissimi, anime belle, pulite, sincere che conosci e vorresti portarti via, non lasciare più, avere sempre con te: Alessandra, Rachele, Fabio, Mauro, Michele, Ludovica, Iole, Adriana e le persone magiche di questi giorni.

Parliamo di una piccola Chiesa decorata con ulivi, di una masseria dove sembrava di essere in un video dei Lumineers e ogni dettaglio rifletteva la bellezza della sposa, l'amore e la cura che mette in ogni dettaglio sono l'espressione più alta del suo essere così: perfettamente e magicamente se stessa, in ogni istante.

Parliamo della consegna di una ragazza meravigliosa, una bambina che correva con il suo papà, mano nella mano, fino poco fa, e che adesso questo papà ha consegnato all'uomo della sua vita, tutti emozionati e tutti uniti nel forte amore che ogni poro della loro pelle e ogni centimetro del loro cuore esalava ed esala.

Ho conosciuto Rachele, migliore amica della sposa e una di quelle anime belle che tolgono il fiato e nel suo amore per Alessandra ho avuto la conferma - se mai ne avessi ancora bisogno - di quanto importanti sono le sorelle che scegliamo di avere al nostro fianco: i ricordi galoppano e accarezzo le mie, di sisters, senza le quali nulla avrebbe realmente senso e con le quali affronto ogni giorno: MissTronville, Valentina, Sara, Martina, Alina, Lauretta, Simona, Caterina, Camilla -> vedi alla voce  #family.






Parto e torno a casa.
E parto con la consapevolezza di essere così: fottutamente naive, con capelli che con il mare diventano alghe, una protezione 30 al viso che quest'anno stranamente scherma ogni raggio, il dubbio di essere diventata celiaca, la dipendenza al burrocacao, le mie bizzarre e rinnovate teorie sull'Amore e lentiggini sparse e diffuse.

Alessandra grazie per avermi accolta, tra le tue braccia e avermi fatto sentire a casa.

Attimi emozionanti, che tolgono il fiato per restituirtelo in sorrisi.

Quindi ecco: ecco il senso profondo del mio scrivere, del mio raccontare storie, del mio condividere. Si dice che sentire la mancanza di qualcuno è quando vivi attimi così unici e ti rendi conto che vorresti solo avere quella determinata persona accanto per renderlo ancora più incredibile: e io vorrei circondarmi di tutte voi anime belle e raccontarmi nel blog è rendervi accanto a me in ogni istante.

"Circondati solo di cose belle.
Di abbracci che fanno respirare.
Di persone che insegnano.
Di anime affini a te.
Circondati e fatti abbracciare."

Così recita il salvascherrmo del mio iphone, così mi ero augurata per il mio compleanno.

Siamo sulla buona strada, ottima direi. Anzi sono quasi convinta di aver imbroccato la giusta direzione, questa volta: fuori tutto quanto il male ed ogni passo tre gradini, come canta una bella canzone.

Forse questo è il prodromo di un'estate che vorrei potesse non finire mai.









venerdì 26 luglio 2013

classy girls don't kiss in bars, you fool.

Era Aprile, era la settimana del Salone del Mobile e io volevo solo andare in giro per Milano alla ricerca del mio uomo con la barba, sperando di incrociare il suo sguardo un po' di nascosto, un po' furtivo, tra i mille eventi che popolano la nostra bella città.



Era Aprile e faceva stranamente caldo: un preludio di un'estate che poi si rivela essere un po' londinese, ma quel giorno no.

Quel giorno era cielo blu e noi abbiamo potuto metterci a bere prosecchi e guardare tramonti dai tetti di Via Ventura, in salopette di jeans e magliette a righe, così, sbadatamente hipster.


Era Aprile e  finalmente era leggerezza, libertà, quella strana libertà che ti unisce quando si è insieme con un'alchimia difficile da gestire che attrae come calamite e non permette momenti di distacco ma che rende incredibilmente magico il tempo da soli,  e non importa cosa succederà: il regalo più bello era stato consegnato, fatto e lo si assaporava delicatamente.

Ricominciare.
A credere, sentire e vivere, quando per troppo tempo non ci si ricordava nemmeno com'era l'emozione di semplici gesti.

Forse la Primavera è proprio questa.

Tutto il resto è noia, importava solo del nostro spazio temporale nel quale scambiare sorrisi, brindando a una Serenedipità che strizza gli occhi al Fato.

Tutto il resto poi verrà.
Il cuore è di nuovo pieno di battiti.
Mi stringo in una maglietta rubata e confido in una nuova filosofia, quella del Grande Si.

#youknowwhoyouare e la leggerezza che mi hai regalato è qualcosa che mai nessuno mi toglierà.

E non importa di quello che accade. O che accadrà.

Tutto quello che mi hai regalato sarà sempre con me.

E noi non sappiamo dire "noi", ma mi hai regalato il Sole in inverno.

Quindi. 
Prima della dipartita estiva, dove staccherò mente e pensieri. 
Dove vivrò a piedi nudi e non asciugherò più i capelli. 
Dove non toccherò pentola o tegame e il computer sarà a casa ad aspettarmi.
Dove  l'aifon sarà sostituito da una dozzina di libri che ho accumulato durante l'anno.

E quindi.

Quindi un pensiero a quel mese, a quel giorno, un fast rewind.

Era Aprile e io sono stata eletta Citizen Grey.

Un pomeriggio a giocare con gli abiti che preferisco, con quei pezzi del guardaroba che vengono ritenuti un po' vintage, un po' archivio.
Un po' anche pezzi che mettiamo sempre, ce li infiliamo in mattini in cui vorremmo fare a pugni con il guardaroba e la cabina armadio è un mostro spaventoso.

Frasi , musica ad alto volume, uno stylist che ci vede lungo e che mi chiede di essere meno Parigi e più New York, e alllora si gioca, ci si trasforma, si inventa, come è giusto che la moda sia: invenzione in bilico tra sogno e realtà.

Una fotografa bravissima che gioca con la luce e con il mio corpo, che ormai si muove libero senza ostacoli o barriere di imposizioni

Il risultato: la foto più bella che credo sia stata fatta a Gipsy. Nella mia gonna preferita.

Tutto qui:

http://grey-magazine.com/alice-agnelli


martedì 23 luglio 2013

Just gettin' good love, sweet breeze in the summer time. From marieclaire.it with love

Ci sono giornate, momenti, attimi che ti rubano dalla quotidianità e ti ricordano quanto il tempo che scorre, le azioni, i minuti, tutto sia legato da un sottile fil rouge che va poi a comporre istanti meravigliosi che si trasformano in ricordi.


Ci sono istanti che nascono con l'intento di sottolineare quanto, nonostante la stanchezza, nonostante il caldo, nonostante gli intoppi, tutto questo che si vive, è una bella vita, e la piena consapevolezza di questo arriva dalle persone di cui si è circondati: amici, vecchi e nuovi, che diventano famiglia, che non ti lasciano per un istante, che sottolineano con delicatezza atti e gesti d'amore che fanno sentire unica e incredibile una Gipsy a tratti randomica, ma molto sorridente.

Luglio: estate a Milano, estate in città Calda, afosa, si stanno tirando le somme per poi poter sospendere senza troppi sensi di colpa tutto il sospendibile, almeno fino a settembre, quando poi, con rinnovate energie, ci butteremo di nuovo verso nuove avventure, come bambini che si tuffano a bomba da un trampolino in piscina: si schizza intorno, si lancia qualche grido mischiato a un sorriso ed è un attimo che l'acqua fresca fa il suo corso, l'impatto tra il corpo e la massa liquida ci rende spensierati, dove il pensiero è una nuvola e noi siamo il Sole, e forse anche un po' Vento che soffiamo via ogni spiraglio di tempesta.

Luglio: esterno giorno, Silvia ed io armate di pentole e mestoli, libri e ricette, vestite di righe e ricoperte di aspettative aspettiamo Cristiano, il resident Chef di Verger, per imbatterci in una avventura veggie-vegan, per coprire 40 coperti e salutarci prima dell'estate.

Una menzione obbligatoria: Cristiano we uber love you. Sei merce rara: un uomo buono, paziente e con occhi che rincuorano, sempre, anche quando lo tzaziki è troppo liquido o manca meno di un quarto d'ora all'inizio e ancora tutto da fare. Sei speciale. felice di averti nella mia vita.

Il risultato migliore sono stati i piatti vuoti, gli abbracci finali e questo video, che vedete all'inizio del post.
Ricette a calce.

Il seguito, con dettagli e spiegazione su Qvc, prestissimo.
Stay tuned.







Cannoli di melanzane con ripieno di hummus
Per 4 persone
2 melanzane lunghe,
hummus
olio extravergine di oliva,
sale.
Sbucciate le melanzane, tagliatele per il lungo a fette di un centimetro  di spessore, sistematele in un colapasta e, dopo averle cosparse di sale, fatele sgrondare per circa 20 minuti.
Sciacquate e asciugatele le melanzane,scottatele in olio extravergine di oliva. 
In ogni fetta di melanzana  inserire l'hummus. Richiudete bene i cannoli, sistemateli in una teglia da forno, con un po' di olio e infornate a 180°C per circa 10 minuti.
Granita di Bloody Mary con pomodori verdi fritti

Ingredienti:

500 gr di pomodori pachino
Grey Goose Vodka
Il succo di 1 limone
Un pizzico di salsa Worcestershire
Qualche goccia di tabasco.
Un pizzico di sale.

Passare al robot tutti gli ingredienti. Mettere tutto in una casseruola e lasciare in freezer per circa 4 ore, mescolando ogni mezz'ora.
Pomodori verdi fritti

Ingredienti

-100g di farina bianca 

-50g farina di mais

-1 pizzico di sale

-1 pizzico di pepe

-180 ml latte di soia

-3/4 pomodori verdi tagliati in fette 

olio d'oliva per friggere


-Unite i primi 5 ingredienti, ossia farina bianca, farina di mais, sale, pepe e latte.Mescolate fin quando tutto è ben amalgamato. Tagliate i pomodori, iniziate a immergere le fette nel composto ad uno ad uno ricoprendole bene con la pastella.
Nel frattempo scaldate l'olio e portatelo a 180°C. Friggete fino a doratura.

Fusilloni con pesto di avocado.

Ingredienti
un mazzo di coriandolo fresco
60 g di anacardi
mezzo avocado
olio extravergine di oliva qb
sale
Fusilli ( pasta Rummo)
Lavare il coriandolo, asciugarlo bene quindi tritarlo nel mixer con gli anacardi e l’aglio, unire poi l’olio extravergine di oliva e l’avocado in pezzettini, frullare tutto, aggiustare di sale e condire la pasta.
Samosa di patate e anacardi con tzaziki

pasta brisè ( considera che due fogli fanno circa 12 triangoli) - per ricetta vegan: utilizzare la brisè fatta con margarina. Altrimenti un doppio strato di pasta fillo.

patate

zenzero
olio evo

anacardi

far cuocere in una pentola cocotte le patate in abbondante olio con lo zenzero. Aggiungere gli anacardi.
Lasciare riposare e raffreddare.

Formare triangoli con pasta brisè, riempirli con ripieno e friggere in olio bollente a 180°C  per due minuti.

Tzaziki

Ingredienti:

400 gr di yogurt intero (ottimo quello greco che si trova comunemente nei supermercati - per versione vegana usare lo yogurt di soia)
metà di un cetriolo, sbucciato e grattugiato
4-8 spicchi d’aglio (a seconda dei gusti) finemente tritati
succo di mezzo limone
2 cucchiai di olio extravergine di oliva
sale q.b.


Preparate tutti gli ingredienti in anticipo. Unite in una scodella l’olio e il succo di limone, quindi aggiungervi lentamente lo yogurt. Aggiungete l’aglio e il cetriolo grattugiato, continuando a mescolare finchè tutto sia amalgamato.

Mousse di Cioccolato e avocado

Ingredienti


1 avocado maturo

1 cucchiaio abbondante di latte di cocco o di panna da cucina di cocco.

1 cucchiaio di cacao in polvere
1 cucchiaio di zucchero di canna
50 gr di cioccolato fondente fuso
Semini di 1 baccello di vaniglia



frutti rossi

erba limoncina


Aprite e pulite gli avocado. Prelevate la polpa e in una ciotola aggiungere e mischiare tutti gli ingredienti. Passate al robot da cucina. Lasciate in frigorifero un’ora e servite, magari guarnendo con qualche pistacchio e con frutti rossi


oggi mi trovate qui


lunedì 22 luglio 2013

Come on get higher, loosen my lips, faith and desire and the swing of your hips.


Giorni pigri.

Capelli che si appiccicano alla fronte, insieme ai pensieri, che sfuggono,  e gli abiti fatti di nulla che diventano un proseguo di noi .

Luglio con il bene che ti voglio, un countdown che scivola verso le vacanze: email pigre, un po' trasandate, si chiude in fretta ogni faccenda pratica e lavorativa, sembriamo tutti sospesi in un tempo che  sta per chiamarsi Agosto, dove ti cristallizzi tra le vacanze e Settembre, quando poi ricomincia tutto, quando poi forse tutto può ancora succedere.

Milano e i pomeriggi pieni di sole e di caldo, dove si cambia posizione a seconda di un breve spiraglio di alito di vento, pomeriggi domenicali passati in piscina con costumi a righe a sorridere ai bagnini, e alle sei si scappa in piscina per un tuffo volante o una birra ghiacciata.

Milano vuota, a tratti: una solidarietà per chi è ancora qui, in città e chiude gli occhi e vede il mare.

Si ciondola un poco.

Io cerco case: con la mia adorabile cugi, alla ricerca di un nuovo flat che possa accogliere le nostre avventure, il nostro latte di soia, le pentole e i tegami, i libri e sorrisi, tanti sorrisi che mai come ora sento di necessitare di lievità.
Una casa che ci scelga come noi scegliamo noi, piena di foto di ricordi e di vino e birra al fresco per le serate improvvisate.


Leggo e imparo a memoria la cucina italiana, il numero di agosto, e sogno di soffitti bianchi, con un giardino non tanto grande e di tempo per leggere e oltrepassare la barriera spazio logica che ci divide razionalmente da chi amiamo e che non sentiamo mai troppo nostri perchè manca sempre il tempo da dedicare, e questa è la più grande tristezza del presente: non avere tempo.

Giornate che sfuggono, lente, quasi delicate, quasi in punta di piedi, come quando ci si sveglia al mattino e la casa dorme e si fa attenzione a non fare chiasso per non svegliare nessuno, o forse solo per godere ancora un po' di quella solitudine mattutina che permette di ricalibrare linguaggi, parole e azioni.

Qualche aggiornamento: le nuove puntate sono in onda su QVC. Gipsy & le Grand Fooding.
Tra due giorni mi aspetta una terra di mare, sole e un matrimonio romantico a cui attendere, emozionata.
Sono riuscita a cucinare per 40 coperti, un menù tutto vegano.
Andrò a raccogliere albicocche con la mia sorella adorata.
Questa sera farò una mousse per stemperare il lunedì sera.
Sto cercando di imparare a memoria Blurred Lines.
Sta per nascere il Royal Baby.
Il nuovo chef dell'Aurora è #tantaroba. Credo che potrei vivere  a cotolette e bagna cauda finchè colesterolo non ci divida, per lui. E per intrufolarmi tra la sua cucina credo che a breve gli proporrò un'intervista.
Sono andata al nuovo Noodle Bar dei ragazzi di Al Mercato.Una meraviglia.A breve il post.





mercoledì 17 luglio 2013

Drop it like it's hot. From marieclaire.it with love

Mettici buon cibo: di quello cucinato bene, di quello delizioso, che hai voglia di mangiare, godurioso, ecco. Non novelle cousine, mica roba impiattata per new hipsters, per intenderci.


Mettici tatuaggi: pelle all'arrabbiata. Tanti tatuaggi.

Mettici dei baffi, l'accento romano che è noto per far andare noi principessine milanesi in brodo di giuggiole.

Ecco: unisci questi ingredienti e ottieni  Chef Rubio.
Classe 1983, ex rugbista - tanta roba: terza linea ala, dal Parma fino in Nuova Zelanda- adesso Chef.

Una mattina calda, di quelle mattine d'estate dove la città suda e l'asfalto diventa  a brillanti piccoli, e il caffè freddo stempera l'aria che ti si appiccica un po' addosso, ma va bbene così. E' estate e noi amiamo tutto, dalle ciliege alle perle di sudore che questo Sole fa esplodere.

Eccomi qui, quattro parole, qualche sorriso e scopro che Chef Rubio ha una corazza da rugbista ma un cuore d'oro e scopro anche che la maggior parte delle canzoni che nomina non conosco.
Che gli piace cucinare il pesce e che ha vissuto tra il Canada e la Nuova Zelanda.
che ama tanto quanto amo io il Giappone, e l'Asia, in generale.
Che i suoi baffi sono retaggio di un matrimonio indiano.
Che davanti alle telecamere sembra a suo agio, ma quando glielo dici, abbassa gli occhi arrossisce e con un'adorabile semplicità ti dice: fingo bene.
Che è sicuro delle sue ricette, ma che non le ripete mai uguale, che non bisogna vincolarsi.
Che parla di grammatura in pasticceria in maniera divina, ma che si fida del suo gusto per l'evolversi del risultato.
Che ha studiato all'Alma, che ha fatto il classico e allora di sera ha studiato all'alberghiero per farsi le basi giuste per apprendere l'arte dello chef.

E' un cancro e Gispy ha una battuta d'arresto: gemelli e cancro non vanno d'accordo, però con lui si crea subito sintonia.
Colpa- o merito- degli ascendenti.

Et voilà.

Solo una richiesta Chef Rubio: per il nostro prossimo appuntamento, quando ti farò conoscere il mitico Hiro, fatti crescere la barba, che ti porto via con me.




La cena dei tuoi sogni: Dove e con Chi.
Un tavolo sulla spiaggia. Con amici.

Se tu potessi mangiare solo una cosa per il resto della tua vita, cosa sarebbe?
Mi affeziono a tanti piatti ma non sono un abitudinario. Non ho un piatto preferito. Forse sicuramente qualcosa a base di pesce. Possibilmente lavorato poco e un po' crudo.

La tua ispirazione. La tua Musa.
La strada intesa come mondo. Tutto quello che incontro.Non c'è un unico input che mi da ispirazione: è il tutto, la mia vita.

Un ricordo della tua infanzia legato al cibo?
Le seppie con i piselli della mia mamma.





Dal Rugby, passando per i tatuaggi ad arrivare al cibo: Come e perchè?
Non ci sono dei passaggi netti. Faccio quello che mi piace, le conseguenze poi sono per gli altri. Cioè se qualcosa nota la mia duttilità dei passaggi è qualcosa più di esterno. La cucina, per esempio è sempre stata parte di me, da quando è stato possibile appropriarmi di un mestolo.

Il tuo comfort food
Più che altro una bevanda: il tè verde. Perché non stando mai fermo, quando riesco a fermarmi e assaporare un momento..ecco.

Il tuo piacere proibito
Un piacere realizzabile: una passeggiata con il cane.
Un piacere irrealizzabile: stare con una persona per tutta la vita.
Un piacere realizzato: viaggiare, per me è fondamentale

Una playlist in cucina
The Captain - Biffy Clyro
Only revolution - Biffy Clyro
Panda Romance - Cold Silver
Getting nowhere- Magnetic Men

La tua cucina preferita
Tendente a oriente: koreana, cinese, giapponese.


Il prossimo viaggio.
Asia. O Sudamerica.

(Chef Rubio portami con te!!)

oggi mi trovate qui

martedì 16 luglio 2013

She wants to move.


Chi viene?
Musica, buon cibo, Gipsy in da house con la mitica Silvia, detta anche Benben.
Summer forward.
RSVP.
:)





giovedì 11 luglio 2013

T H E L U M I N E E R S. Milano, Circolo Magnolia.

Martedì sera, 9 Luglio 2013: Lumineers.
Loro sono biondicci, hanno la barba e cantano in bretelle canzoni che ti fanno sognare solo sere d'estate e piccoli bulbi di luci illuminate in un giardino sospeso nel bel mezzo di un bosco.



Queste notti estive: così magiche  e così complicate eppure così semplici da viverci e da cullarcisi dentro.

I Lumineers quindi: che sanno di tutto quello che sono io.

Al magnolia, tra giovani hipster con cappelli e uomini barbuti che fanno roteare le fanciulle.
Tutte tatuate, che le principesse si sa, hanno i tatuaggi.

Sorrisi e countdown verso il mare, profumo di birra, tramonto su Linate, qualche aereo che passa e tu ti incanti a guardalo che è già vacanze, è già un pensiero proiettato verso nuovi cieli e nuove nuvole.



Slow it down: noi che siamo un po' , per l'appunto, principesse sogniamo quelle domeniche di ottobre in cui si sta a letto, il sole è più debole, ci si stringe sotto le prime coperte e vogliamo l'uomo con la barba che ci inviti a riposare le nostre braccia e le nostre gambe.

Adoriamo quando su whatzup riceviamo I belong with you, you belong with me, you are my sweet heart.
Il senso di appartenere, per noi che facciamo fatica a dire "noi", ma che vogliamo darti il Sole, se solo ce lo permetti.
In cambio chiediamo solo la semplice equazione esaustiva di tutto:se tu sei mio, e solo mio, io sono tua e solo tua.


Che non ti tradiremo mai.
Che quando amiamo amiamo forte e forse fa fatica competere con quello che abbiamo da offrirti, ma credimi: basta pochissimo per renderci felici, per portarci via.

Tipo appunto: le famose smancerie, un messaggio inaspettato, dei fiori raccolti a lato della strada, un ukulele magari.






E poi.

Poi noi indossiamo perle e ci fermiamo ai banconi del Bar a bere: forse dichiariamo che non baciamo in pubblico, ma eccome se lo facciamo, se ci sfiori il braccio e sussurri in un linguaggio che solo io e te conosciamo.

Poi ci incantiamo su piattaforme, incantandoci su movimenti di porte che si aprono e chiudono.
E no, non sappiamo scommettere su nulla, ma se mi chiedi di scommettere su qualcosa, scommetterei solo su di noi.


Perché quando siamo insieme è leggerezza.

Perché quando siamo insieme si ricomincia a sentire qualcosa che prima non si sentiva più.

Perché sposti i nostri limiti di concezione.

Perché quando siamo insieme Ill never sink when I am  with you .Oh lord like the Dead Sea" 







Ed è bello pensare che l'uomo con la barba arriverà con una chitarra e ci innalzerà come in una grande festa e ammetterà che fino ad ora è stato cieco, ma che ora vede chiaramente: il futuro siamo noi, ragazze adorabili che canticchiano sotto la doccia e in macchina, che mangiano carboidrati senza temerli, che le sopracciglia sono folte e i baci sono profondi.

E che le cene preferite sono quelle a base di McDonald improvvisati e french fries nel Mc Flurry.


Noi che beviamo acqua frizzante e mentre le bollicine salgono, il nostro cuore affonda se non sei con noi.
Che It's I who waits, it's you who's late again.

Che ad un certo punto scrolliamo le spalle, che speriamo che tu mentre non sei con noi, al mattino, ci pensi un po'. 

Che scappiamo, che corriamo, che ci sediamo sulle nostre mani e che l'unica cosa che auguriamo è amore, abbracci, baci. 

Che usiamo il labello alla ciliegia e forse siamo anche un po' ninfo, ma a te piace così.

E adesso senti la nostra mancanza, però.
E agisci di conseguenza.




Quindi loro.

I Lumineers, come in un sogno di una notte di mezza estate.

Un po' si balla, un po' si chiudono gli occhi per sentirla meglio questa bella musica così romantica che ci porta verso altri orizzonti, per poi farci crogiolare in giuggiole quando comincia lei, "Ho Hey".

Quella canzone che abbiamo dichiarato nostra, dal primo accordo in avanti.

Quindi mostrami cosa vuol dire famiglia, tutto il sangue che sanguinerò.
Non so dove appartengo, non so dove ho sbagliato, ma posso cantare - cucinare - e ti dico che ti appartengo e mi appartieni, sei il mio dolce cuore.



Ho!) So show me family 
(Hey!) All the blood that I would bleed 
(Ho!) I don't know where I belong 
(Hey!) I don't know where I went wrong 
(Ho!) But I can write a song (Hey!) 

Chorus: 

1,2,3 I belong with you, you belong with me you're my sweetheart 
I belong with you, you belong with me you're my sweet (Ho!) 




Quindi, Caro Wesley Schultz.

Io sono la groupie perfetta e tu sei biondo, canti amore e hai la barba.

Posso aspettarti nel camper e cucinarti prelibatezze e hot dog da gourmandise.
Per non parlare delle Salamelle con tanto ketchup, senape e cipolla.

Aggiungici anche che so baciare proprio bene.

Saremo come Jovanotti e la sua Francesca, solo che io sarei per sempre solo tua e mai ti tradirei.
Imparerei ad accordarti la chitarra e ci passerei sopra il Legno Vivo ogni mattina.

Quando non saremo in tournée, saremo in Colorado e faremo l'amore tutto il giorno tutti i giorni tra abeti e caminetti.

A Natale diventerei la versione Martha Stewart di Penny Lane.
Addobberei persino il nostro pulmino.
Ti farei mini pandori a colazione e la nostra vita profumerebbe di zucchero a velo.

Richiedo solo di dormire a cucchiaio ogni notte, e che tu tenga la barba morbida, altrimenti mi si screpola il mento.

I nostri bambini sarebbero bellissimi e io andrò in giro con camicini hippie che ti faranno sbarellare, con tutta la lingerie piena di pizzi di Stella, sotto, così che mi puoi scartare come un regalo di Compleanno, che con me è sempre il tuo compleanno.

A Glastonbury metterei gli hunter e gli shorts e tu non potrai fare a meno di mandarmi baci dal palco, saremo più cool di Gwyneth e Chris.

Ecco pensaci.
E guardaci.
Saremo perfetti.
Siamo perfetti.

Ti aspetto, sono pronta a partire.

tua Gipsy.