a gipsy in the kitchen | love, food, fashion.

a gipsy in the kitchen | love, food, fashion.: luglio 2012

martedì 31 luglio 2012

Share is love - part 2

ooooooo si.
Yes, double yes.



Inizio a pensare a ciò che c'è da fare prima della partenza: valigia, sicuramente. E dato che quest'anno la maggior parte dei miei abiti sono ancora in scatoloni, devo decidermi ad affrontarli.
E poi una tappa in libreria, dove adoro perdermi, immaginare, scoprire.
Non faccio segreto che vado in guizzibiglio per i libri di cucina, ma per ragioni pratiche è ovvio che non riuscirò a portarmi i tomi del Cucchiaio D'Argento o di Nigella.
Trovo delizioso, nei giorni pigri e assonnati di agosto, scivolare sul telo da spiaggia, tra le cunette calde di sabbia, magari appena uscita da un rigenerante tuffo in mare blublublu, ecco trovo confortevole abbandonarmi in letture non troppo edificanti, ma che ti fanno dimenticare lo spazio temporale e ti trasportano in un'altra epoca, in un'altra vita, in un universo di mondi e scelte possibili.
Forse rientra un po' in quello che io chiamo people watching: io lo faccio sempre. Mi siedo al bar, mi ordino un cappuccio chiaro chiaro e guardo le persone, le loro danze, assisto ai loro rituali, passaggi, divento spettatrice dei loro abbinamenti, delle loro mise, Mi piace. Riesco a perdermi per ore a immaginare dinamiche a me totalmente estranee.
Forse il mio amore per la lettura deriva proprio da questo.
Chissà.
Quindi si, devo ancora andare in libreria, ma alcuni libri sono stati già presi, e tenuti lì, accumulati per un'estate in attesa di essere vissuta.
Non riuscirò a farne ancora una recensione, però questo è quello che farà da fondo alla mia nuovissima e meravigliosa valigia.
Di solito durante le vacanze leggo una media di tre libri a settimana.
Quindi facendo il conto, e aggiungendo grandi scorpacciate di Hola e Vogue Spain, devo portarmi via ben 8/ 9 volumi.
E per fortuna che il mio guardaroba estivo è composto solo da straccetti in chiffon leggeri.
Altrimenti dovrei pagare la sovrattassa per bagaglio ingombrante!
  •  Pomodori verdi e fritti, di Fannie Flag: un classico, che mi è stato regalato dalla mia adorata Matilde.
  • La Locanda dei sogni ritrovati di Julia Stagg che sia mai che questi sogni rifacciano capolino anche alla mia porta.
  • 50 sfumature di grigio di James E.L.: credo sarà il primo dei libri che affronterò.
  • Guida per signore in biciletta sulla via della seta di Susanne Joinson: mi piace il titolo. Fa così zia, con le porcellane a fiori e i cookies nel barattolo di latta.
  • Se Fossi fuoco arderei Firenze di Vanni Santoni. Pare essere lui uno degli scrittori italiani più bravi in circolazione. aggiungici che a me Firenze piace, e perchè non vagare per quelle viuzze comodamente sdraiate, visuale mare?
  • Rosa Candida di Audur Ava Olafsdottir : parla di un ragazzo islandese, di un roseto e di un nuovo ordine di vita ritrovato. Perchè no?
  • Tom piccolo Tom, di Barbara Constantine. Un Oliver Twist moderno, pare.
  • Perchè essere felici quando si può essere normali? di Jeanette Winterson. E' la stessa domanda che continuo a farmi pure io. Vediamo se troviamo una risposta.
Voilà, parte seconda.
Altri consigli?

lunedì 30 luglio 2012

Share is Love

E che countdown sia.
Tra una settimana sarò già in aereo, direzione spiaggia, mare e onde.



Oggi mi sono buttata su un abito così, a caso, non volevo nemmeno preoccuparmi di accessoriarlo, ero troppo assonnata e stanca, nonostante le ore interminabili di sonno di ieri, per pensare di mettere insieme una combinazione di colori degna di nota.
Tuttavia ho deciso che da domani inizierò a buttarmi in straccetti di cotone bianco senza ragione d'essere, che vorrei fare anche andare un po' in vacanza la fucina di styling,  sennò qui arrivo senza arte nè parte all'inizio delle sfilate settembrine.
Mi sento un po' come quando alle medie  ci si preparava ad affrontare l'ultima settimana di libri: sollevata.- al liceo no, perchè al liceo ho sempre avuto esami a settembre, quindi finivo la scuola ma ero abbastanza angosciata dalle urla di quel furer di mamma che mi ritrovo -
Il caldo di Milano all'epoca sembrava un vago ricordo, si sistemavano i libri e ce li si scordava fino a metà agosto, quando un uccellino ti ricordava che forse bisognava iniziare a preoccuparsi di copiare da qualcuno i compiti delle vacanze.
Nonostante in queste giornate io stia ciondolando e letteralmente trascinandomi, un po' mi dispiace chiudere baracca e burattini: i miei rituali, il mio tè del mattino, i tuffi di fine giornata con mio fratello, le camminate che circumnavigano il Duomo con l'Ale, persino la zanzara che non riusciamo a uccidere e che ogni mattina mi regala un nuovo mordicchio, come bacio del buongiorno.
Sapere però che questi rituali verranno ritrovati da qui a un mese, mi da conforto.E' come una coccola post datata, una sicurezza rimandata.
Ieri, sempre in modalità ciondolo io che ciondoli tu, ho fatto la mia playlist dell'estate, che condivido, perchè share is love, e quindi perchè non ascoltare tutti le stesse canzoni, un po' sparsi per il mondo?
Io direi che è cosa buona e giusta.
Volevo in playlist delle canzone sciocchine, che non mi facessero pensare, perchè pensare è immaginare, immaginare è desiderare e desiderare è crearsi aspettative, che è l'ultima delle cose che voglio. Anche perchè pare che tutto ciò che immagino non si avvera mai.
Quindi, bando ai sogni, e alle ciance.Back to music.
Share is love.Yo.

( domani la lista sarà delle letture edificanti che si faranno sotto il Solleone)





mercoledì 25 luglio 2012

Mil e uma noites de amor com você- From MarieClaire.it with love

la mia tenuta da notte:pigiama di papà e canotta Liberty




“Because cooks love the social aspect of food, cooking for one is intrinsically interesting. A good meal is like a present, and it can feel goofy, at best, to give yourself a present. On the other hand, there is something life affirming in taking the trouble to feed yourself well, or even decently. Cooking for yourself allows you to be strange or decadent or both. The chances of liking what you make are high, but if it winds up being disgusting, you can always throw it away and order a pizza; no one else will know. In the end, the experimentation, the impulsiveness, and the invention that such conditions allow for will probably make you a better cook.”

― 
Jenni Ferrari-AdlerAlone in the Kitchen with an Eggplant : Confessions of Cooking for One and Dining Alone



Ormai il countdown è partito. cioè parliamoci chiaro.
Questa Estate, queste vacanze ce le meritiamo tutte.
Siamo arrivati alla metà di questo 2012 bisesto, e quindi mi sembra più che giusto il meritato riposo del guerriero.
3 settimane di intenso, sano,delizioso spassoso  relax.
Giusto il tempo di assimilare nell'anima un po' di mare, di cielo blu negli occhi e di qualche cochiglia trovata per caso, tra un'onda e un'impronta, e conservata come il più bello dei tesori..
Per poi tornare, aspettare il tempo delle zucche, delle sfilate di moda, delle cocotte confortanti e delle foglie gialle e rosse.


Queste mattine sono un po' pigre, hanno il sapore del respiro della mia adorata sorella, degli abbracci di mio fratello, dei messaggi di buongiorno delle mie deliziose amiche, della cucina di Patrizia e del mio papà, che legge il Corriere borbottando sulle lunghezze delle mie gonne, un po' assonnato lui, e un po' troppo corti gli orli.
Io mi lascio coccolare, trovo confortevole tutto questo Amore issato intorno a me dalla mia meravigliosa famiglia, a muro, a proteggermi da tutto.
Quindi -1 settimana e via si va,via si va si va via.
Ready steady go!

E adesso ai fornelli.
Cos'è estate?
Estate per me sono le albicocche succose, il basilico appena colto, il tonico per il viso nel frigorifero, il gelo d'anguria, le insalate di riso, il patè di olive nere, lo straminer ghiacciato, il gelato alle fragoline nella gelateria all'angolo, il profumo di citronella nell'aria.
E poi.
Poi ci sono piatti che solo a leggerli  ci s'immagina grandi tavolate all'aperto, Bruno Mars che canta your are just amazing the way you are in sottofondo, candeline colorate sparse per il giardino, lanterne, chiacchiere tra amici, baci rubati, minuti trascorsi lenti a seguire il percorso di lentiggini- oh come amo le lentiggini!- su un braccio, e bicchieri pieni di vino ghiacciato.
Questa settimana parliamo di Gazpacho, che è facile, easy chic e non fa sudare il naso a trampolino di noi cuochette in punta di piedi, che in questi giorni così caldi bramiamo solo pediluvi freschi e ventagli delicati.
Il Gazpacho ha una consistenza vellutata irresistibile, unisce le note dolci della frutta con l'aromaticità unica dell'aceto di sherry e la sapidità del fior di sale, ma soprattutto è meravigliosamente freddo.
Come mi insegna la mia adorata Giorgia, può essere servito come appetizer in piccoli bicchieri e coppette o in dosi maggiori come primo piatto.


GAZPACHO DI MELONE CON GAMBERI SALTATI

una decina di gamberi freschi
curry
un piccolo meloncino maturo, (polpa di melone circa 700 gr)
3 fette di pane un po' raffermo, tipo pagnotta toscana
2 cucchiai di mandorle o pinoli
1 spicchio d'aglio
olio evo, fior di sale e pepe
Aceto di Jerez/Sherry (questo è fondamentale, a Milano lo trovate da Peck, mi dicono)
Tagliare la polpa del melone a cubotti. Privare il pane della crosta e inzuppare la mollica con un paio di cucchiai di aceto di Jerez. Mettere in un contenitore ermetico il melone, il pane, le mandorle, lo spicchio d'aglio privato del germe interno, fior di sale e pepe.
Lasciar marinare in frigo per un paio d'ore o più (volendo si può preparare alla mattina e frullare la sera), successivamente eliminare l'aglio e frullare con qualche cubetto di ghiaccio (se il melone è molto succoso non è necessario) e abbondante olio evo.
Pulire i gamberi dalla testa e dal filetto interno, far marinare con un cucchiaino di curry e un generoso filo d'olio d'oliva per una ventina di minuti.
Saltare i gamberi brevemente in una padella ben calda, sfumare con un goccio di vino e salare solo dopo la cottura.
Aggiustare di condimenti, guarnire con qualche gambero e foglioline di basilico fresco.

GAZPACHO POMODORO E FRAGOLE

pomodori maturi 500gr
fragole 250gr
1/2 cetriolo
3 fette di pane raffermo
1 spicchio d'aglio
aceto di jerez
olio evo, sale e pepe

Sbollentare i pomodori e privarli della pelle e dei semi interni. sbucciare il cetriolo ed eliminare la parte centrale acquosa con i semini.
Mettere in un recipiente ermetico la polpa di pomodoro, le fragole pulite, il cetriolo a dadi, l'aglio privato del germe interno, la mollica di pane imbevuta di aceto, sale e pepe. 
Lasciar marinare in frigo per 2/3 ore, eliminare l'aglio e frullare con abbondante olio evo e qualche cubetto di ghiaccio (se necessario).
Servire freddissimo con qualche dadino di pane tostato, della feta sbriciolata che dona sapidità e qualche foglia di menta tritata.

E poi c'è l'hummus,che per me è un tornare indietro nel tempo, quando con la mia amica Chiara siamo andate a Beirut, letteralmente scappate, di nascosto a tutte e ci siamo divertite in giro per questa incantevole città.
L'hummus è una delizia, è il comfort food per eccellenza, e se aggiungiamo la barbabietola, diventa rosa, pink e noi fanciulle dall'animamacramè amiamo il pink.

HUMMUS ROSA

1 confezione di ceci già cotti bio
1 limone
1 cucchiaio di pasta di sesamo/Tahina (nei negozi di alimentari bio o etnici)
1 piccola barbabietola sottovuoto
1 spicchio d'aglio
olio evo, sale e pepe

Frullare con il minipimmer i ceci scolati e sciacquati, un pezzetto di barbabietola ( regolarsi ad occhio, dipende dall'intensità di colore che si vuole ottenere), il succo di limone, un cucchiaio di pasta di sesamo e mezzo spicchio d'aglio fresco grattuggiato finemente, aggiungere a filo l'olio fino ad ottenere un composto liscio ed omogeneo.
Aggiustare di sale e pepe e riporre in una ciotola al fresco.
Guarnire con una manciata di semi di sesamo tostati e servire con cruditè di verdure e chips di focaccia croccante.

E poi, per finire il dolce.
Che sia velocissimo e dal profumo provenzale.
Servire con  una pallina di gelato alla vaniglia e filetti di mandorle tostate: si abbina meravigliosamente anche con lo yogurt greco, per una colazione da regine.

ALBICOCCHE PROFUMATE ALLA LAVANDA E ROSMARINO

12/15 albicocche
rosmarino fresco
lavanda fresca o essicata per uso alimentare (in erboristeria)
1 limone
2 cucchiai di zucchero di canna

Privare le albicocche del nocciolo e tagliarle in 4 spicchi. Lavare un rametto di rosmarino e tritare molto finemente insieme a un cucchiaino di fiori di lavanda. Prelevare la scorza del limone e spremerne il succo.
Mettere in un pentolino la frutta, gli aromi, la scorza di limone e lo zucchero.
Far sobbollire dolcemente per 15 minuti, la frutta non si deve spappolare.
Love
x

oggi mi trovate qui:


lunedì 23 luglio 2012

however much you want me, I swear i'll make you want me more

Nutini. Che di nome fa Paolo.


Nutini che di nome fa Paolo, che venerdì sera ha cantato al Castello Scaligero, con lanterne lanciate in cielo, in una notte d'estate stranamente senza pensieri.
Nutini che di nome fa Paolo, che ci ha fatto fiondare in macchina subito dopo il lavoro e lanciarci in autostrada, con un navigatore che ostentava a trovare il segnale GPS valido, mandandoci in panico e in iperventilazione, che io senza di quello non so nemmeno imbroccare l'autostrada giusta.
Concerto uao, una Otta in versione teen, che più teen non si può: ho preso l'Ale per mano e l'ho trascinata sotto il palco con me, quasi da subito, appena dopo Jenny don't be hasty, che ero troppo in guazzabuglio e brodo di giuggiole per limitarmi alla poltrona.
E Paolo era lì, in tutto il suo splendore.
E noi eravamo proprio sotto sotto, che quello della security continuava a dirmi "un passo indietro signorina".
Nutini, che di nome fa Paolo: un po' alticcio, con il bicchiere di vino rosso tra le mani, quelle labbra così turgide che gnamgnamgnam.
Quando ha poi iniziato a cantare Caruso, sfumandolo in Candy, ecco, da lì non ho capito proprio più nulla.
D'altronde come fai a non amare l'uomo cardigan che vaneggia su quella volta in cui ti ha baciato in the hallway and took you straight to bed . E questo è più o meno il sogno di ogni ragazzaccia. E lui è l'uomo cardigan. E poi ti dice anche che se prendi delle scarpe nuove la vita ti sorriderà di nuovo, o ti sussurra chicche tipo

Coming home again
to see a girl thats prettier than a diamond in the sun
oh what fun!
I wonder if she's been naked in her room since i've been gone
I wonder if she's said to them as she said to me before


 Mi piace: sfrontataggine e romanticismo mixati.
E poi

grant my last request and just let me hold you, don't shrug your shoulders, lay down beside me
Sure I can accept that we're going nowhere,
But one last time let's go there,
Lay down beside me 
Cioè parliamoci chiaro: piuttosto di convincerti a stare con me, mi invento un posto che si chiama nowhere e ti dico andiamoci insieme, suvvia..
E Candy. Parliamo di Candy: mi laveresti la pelle, e persino i miei abiti, in cambio di caramelle.
Ne parliamo?
Ti mando un UPS pieno di caramelle: anzi, visto che so pure cucinare, ti farei le mie mou, che ciao proprio.
Poi  Paolo, che di cognome fa Nutini, si è pure un po' inciccinito, un po' di carne su quei fianchi smilzi. E io adoro pure la ciccetta, quindi ben venga. Meat no free monday, per intenderci.
Ho anche fatto da stalker al tuo agente, che si chiama come una Beef, ma nulla. Mi ha liquidata con un yay, let me know how was the show. E pensare che per entrare in backstage avrei ceduto tutta la mia collezione di Falabella, persino quella in lino bianco.
By the way the show was absofuckinlutely amazing, darling (e pure i tuoi chitarristi erano amazing, as well)

foto fatte da Alessandro e Icca.

E poi è così scottish inside, sbiascica le parole, fa l'amore con il microfono e io non resisto.
Indossa pantaloni simil kaki e in maniera divina. E quella camicia blu così da bravo ragazzo scapestrato.
Con quei capelli così arruffati, che proprio ti fanno venire voglia di aggrappartici, a quei boccoli ribelli.
Chissà la tua mamma cosa pensa...lei sì che te ne avrà dati di baci.


Insomma, parliamoci chiaro: gli avrei lanciato il reggiseno, da brava groupie, lo ammetto. Ma mi ha fermato il fatto che quello che indossavo era brand new by Oysho, quindi anche no. Poi a quel punto l'Ale mi avrebbe veramente schifata, perchè occhei teen, ma non trash teen.
E poi: sudore sudore sudore.
Che bello questo sudore sano.
Io ero tutta appicicaticcia nel mio top Stella, ma chi se ne impippa, le lavanderie esistono per questo.


Urlare al cielo le canzoni, ballare un pochino in maniera sconnessa e disconnessa.Guardare la tua amica che è li con te, e ride, e poi uscire, fare l'alba in balere del triveneto, bevendo mojito troppo dolci e affondare le stance membra alla fine in un lettone morbidissimo a casa di una coppia di amici che più innamorati non si può, e allora fa bene al cuore vedere tanto amore sereno.
Oltretutto questi Amici c'avevano la canon e hanno fatto foto che uao.
La mattina dopo tra uno spritz e un tuffo in piscina abbiamo rivisto il nostro Paolo in tutto il suo splendore splendido.
Occhei sto esagerando, ma il mio cuoricino palpita parecchio per te.
Eppoi, non hai cantato Rewind: il che è veramente un peccato, però forse è un segno che mi hai voluto lanciare?
Comunque sia. L'unica cosa certa è che io ora ti seguirò in tutti tuttissimi festival che farai.
Pioggia, sole, vento: I will be there.
It's a absofuckinlutely promise.


giovedì 19 luglio 2012

Ho un'anima macramè.

Stella i love you. Sul serio.



Dunque: settimana 29.

E come disse Csaba, che lei di numerologia si che se ne intende, questa settimana deve essere splendida.
E so far so good.
(e tocchiamo sempre legno perchè io un po' Oronza inside lo sono, quindi si sa mai...)

Tanto per gradire: sono sopravvissuta al day one della sample sale, provando che noi cagnette della moda abbiamo una poliedricità accattivante. PR, all'occorrenza security, cuochette in punta di piedi, commesse e guardarobiere di lusso, per intenderci.
Anche questa volta è stato della serie " ho visto scene che voi umani..", ma tutto allietato da regali di amiche sincere - mi sono sentita un po' come la Stella Cometa e le mie adorate: i re magi: gli orecchini di Sofia- che appena mi dice, vi dico...sono stra meravigliosi -, la collana di Carolina ( guardate che belle stupenderie che fa la mia amica: http://caandlou.com/), il pacco Summer Essentials di Giorgia, i fiori di Barbara, la crema di Carola, gli abbracci di Elena e soprattutto il suo sorriso incantevole finalmente su questi schermi, gli shampi di Charity..ma che davvero?Una specia di Natale a Luglio, insomma.

Poi aggiungici la cenetta al Resentin, a base di pesce grigliato e sauvignon freddo che mi ha letteralmente tranciato le gambette toniche, in compagnia di Annalisa e di un sacco di zanzare affamate che però sono state schiantate subito con tre litri di DDT chimico, che insomma se esiste la chimica, facciamola fruttare, e non solo per i 2 in pagella che avevo sempre ( la buona Necchi che mi chiamava in cattedra " Signorina Agnelli venga qui che la sfoglio come una margheritina").
Insomma il tutto faceva tanto estate e pure aggiungici che sono stata scambiata per una ventiseienne ( grazie Luigi, o Giovanni o come diavolo ti chiamavi: sappi che ho apprezzato assai e sei stato la conferma che gli antiossidanti che prendo sono La Manna dal cielo, altroche).

E si continua: casa trovata. Check. Ed ha pure una cucina stupenda, con tanto di mega cabina armadio e pareti rosse.Ed è pure esattamente nella via che volevo. Pure 3 balconi, e se mi affaccio da quello della sala, vedo mia sorella.
Abbiamo anche trovato un tema per l'house warming: sciurette e sciuri milanesi. Olè. Una versione casalinga e casareccia di Punks wear Prada.
Ah!Ho anche deciso di volere un cocker. Credo almeno. Ci rifletterò sopra ancora un paio di Lune. Devo trovare un allevamento, se decidessi definitivamnete per il si..
Ho troppa paura di dormire da sola, la sera.Lascio tutte le luci accese, farei fuori il fabbisogno energetico italiano per un anno, in quattro sere. Quindi evviva un piccolo Butter peloso che mi faccia la guardia.E magari mi faccia pure passare la sindrome dell'abbandono. E poi si va con gli hunters sotto la pioggia d'autunno a correre per le verdi , anzi gialle, frasche.

Aggiungici che la mia adorata Valentina mi ha dedicato un post così bello che l'ho pure stampato, e credo sarà la mia lettura estiva: http://www.oilnanoolamoda.com/2012/07/cara-amica-con-lanima-macrame-e-una.html
Insomma, in soldoni: ho un'anima macramè.
Infiocchettata in vintage Chanel e in boyfriend jacket di Stella. Il tutto condito con perle e una memento tiara che mi ricorda che ho amiche talmente buone&belle&generose&gnocche che ciao proprio.We are family, I got all my sisters with me.

In ufficio abbiamo fatto karaoke sulle canzoni di Ambra e l'abbiamo decretata regina delle celebrità:
t'appartengo ed io ci tengo e se prometto poi mantengo.
Ho trovato un articolo su Elle di Agosto che ho subito strappato e appeso accanto alla scrivania: prendere le vitamine. Si perchè mi sono riscoperta con un'anima  beatrix potteriana e voglio frutta stampata ovunque. Nello specifico una borsa bellissima con una carota (http://www.colombaleddi.it/  By the way, o Colomba cara, dove la compro la borsa con le carote?!)). E poi le zuppe di yorkshire provender con il sito con le ricette della soup of the season (http://www.yorkshireprovender.co.uk/), e infine il progetto di mangiare un piatto per ogni nazione, durante le olimpiadi ( http://eattheolympics.com/ ).


Ma soprattutto, Stella Superstar!Una honorary fellowship alla Central Saint Martin, la duchessa di York con tubino blu dell'Autunno, e il meglio deve ancora venire. We heart you a lot Stella.
Sul serio. Sei troppo rock. Sei pure cool.E intelligente. E buona. E bona.
E poi sei made in Beatles, scusa se è poco. Del tipo che quando racconti dei nonni, i tuoi bambini si sentiranno narrare di groupie, genio e sregolatezza.















mercoledì 18 luglio 2012

Glocal, Local o Global?- From marieclaire.it with love

“Oh, I adore to cook. It makes me feel so mindless in a worthwhile way.”
― 
Truman CapoteSummer Crossing



Premessa: a me piacciono i lussi. Ma quelli semplici.

Mi piace la grigliata di pesce e la cena preparata su tovaglie profumate con bicchieri colorati.
Mi piace la pelle che sa di sale e dopo il sole: quando sa un po' di pane appena sfornato e un po' abbrustolito.
Mi piacciono i tramonti sinceri, quando l'aria è rarefatta e la poesia coincide con la prosa, senza arzigogolazioni.
Mi piace la campagna.
Mi piacciono i grilli che fanno tanto estate.
Mi piacciono i prodotti bio.
Mi piace dormire nel lettone stretta e stritolata tra mia sorella e mio fratello.
Mi piace il tweed, il cachemire e i tessuti jacquard.
Mi piacciono le fotografie e le mele caramellate.
Mi piacciono le mie amiche che sono rock and roll e super spacca power. Non è vero che mi piacicono e basta, io le adoro. E se fossi maschio le sposerei tutte.
Mi piacciono i parchi di Londra.
E la pizza marinara è la mia preferita, solo che poi so troppo di aglio, e dicono non essere cosa buona e giusta. Quindi ripiego su quella al salame piccante.
Mi piace dormire al caldo, anche con 40° fuori. Io devo avere sempre un orecchio coperto.
Mi piacciono gli spaghetti e i fusilli e mi piace assai Giovanni Dario Laudicina.
Mi piace riempire il carello della spesa con tanta verdura a km 0, perchè mi da la sensazione di fare qualcosa di utile.
Mi piace, anzi,mi commuove il cuoricino stropicciato Jack Johnson quando canta I don't wanna to be your regret, i'd rather be your coocon.
Però mi piace tanto anche Amedeo Minghi quando canta 1950.
Mi piace il Ruinart Rosè e sbarello in autunno per una Bonarda o un Lambrusco.
Adoro perdermi per sagre, e la mia preferita è quella ad Asti, in autunno. Ma anche quella del tartufo non scherza.
Ucciderei per un risotto alla salsiccia.
Mi piace, anzi no. Qui siamo oltre, siamo ai confini della religione.Amo. Amo amo amo Mamma Miuccia ( Prada), che cura ogni male e fa passare ogni paturnia. Mi lancerei con la colla nelle sue meravigliose boutique e andrebbe bene comunque tutto ciò che mi rimarrebbe incollato addosso.E i saffiani....uuuuu quei saffiani.

mia sorella bianca come fotografa ufficiale.

Tutto questo fa di me una persona migliore?
Ai posteri l'ardua sentenza: sicuramente però fa di me una persona Glocal.
Tutto questo per dire che ieri è scoppiata una diatriba in casa Agnelli.
Diatriba scatenata da una meravigliosa insalata suggeritami domenica, tra un tuffo al fiume e qualche chiacchera da Federico.
Insalata di origini pare sudafricane, preparata per la cena di capodanno come tradizione e riadattata da noi come valida alternativa alla panzanella, nelle serate d'estate in cui proprio solo l'idea di accendere un fornello fa trasalire tanto come quella di abbinare jeans su jeans.
Prima di andare a fondo della diatriba vi elenco gli ingredienti:


Insalata "dove scorre il fiume"

anguria
cipolla di Tropea tagliata abbastanza grossolanamente
feta greca
menta

Tagliare tutti gli ingredienti freschi, aprire una bottiglia di Straminer aromatico freddissimo, e cominciare a chiaccherare amabilmente della 31ma casa visitata e della possibilità di affiggere ogni angolo di Milano con un collage stile art attack di AD,Ikea magazine e Established&Sons.
Magari salata fuori qualcosa, prima di essere rinchiusa alla neurodeliri con un TSO.
Nota a calce. La piantina di menta che avevo regalato a Patrizia è deceduta dall'intenso stress provocato dalle mie manine che ogni sera raccoglievano le sue foglie per farci un mojito di aperò.
Quindi io ho fatto una versione più local - aridajee- della suddetta: basilico a iosa, per intenderci.
Un po' come in stile Domenico Dolce quando ha rifatto i lemon trees di Stella.
Detto questo.
Dunque, mio padre, che si considera glocal, ma in realtà è local, sostiene che lui predilige la versione originale greca, con pomodori e olive.
Mio fratello si è rifiutato di mangiarla perchè non apprezza le cipolle - è ancora pischello, capiamolo.
Patrizia e mia sorella Bianca invece l'hanno amata.
Io Idem, ma come dice mio padre, non faccio testo, perchè l'ho preparata io.
By the way, per aggiungere un internazionalismo, vuoi mettere l'anguria che assorbe il sapore di feta, cipolla e basilico?Il fresco che stempera la trullitrullilà delle cipolle di tropea?
Io ho amato molto.
Quindi, papà, io ti adoro tantissimo: anzi forse potresti anche un po' chiamarmi Elettra da quanto ti adoro. Però tu, permettimi, in cucina sei local, anzi localissimo.
E io ti apprezzo anche per questo: passi con nonchalance da un fois gras a un panino al salame, ma sono certa che se tu dovessi scegliere, il tuo piatto preferito sarebbero le tagliatelle al sugo.
E forse si, di cosa stiamo parlando, alla fine?
Io sono proprio come te.
Quindi occhei.
Hai ragione proprio tu, anche questa volta, come sempre.
Diciamo quindi che siamo due glocal in cerca di autore, che fa molto più fico e open mind di ammettere di essere local puristi, al 100%.


oggi mi trovate anche qui:



lunedì 16 luglio 2012

Sunday morning steal some covers share some skin..

Evabbuò.
Come direbbero a Roma,o giù di lì, credo.


Comunque.
Sabato: capelli raccolti, pigiama tutto il giorno ( anche se il mio pj è molto bello, rubato da cassetto di papà, super cozy), 1000 sms scambiati con la mia adorata gemella Kit, scatoloni da affrontare- perchè occhei che di necessità virtù, ma mica si può vivere di soli abiti di showroom....è arrivato il tempo di riappropriarsi di quel vintage Chanel che grida estate e di quei costumi presi pensando al fisique du rol che si vorrebbe sfoggiare - e vacanze da organizzare.
In realtà, il mio papà daddy è stato molto più lungimirante di me: un champagne brunch, che in un secondo ha steso la sottoscritta, relegandomi nel lettone per 3 ore pomeridiane consecutive.
Un po' di scatoloni sono stati sistemati, giusto il tempo di riappropriarsi delle 40 magliette a righe, che di righe non se ne ha mai abbastanza, per intenderci.
Un bagno caldo al cocco durato circa 1 ora, e film, di cui non ricordo nemmeno il titolo, perchè mi sono addormentata panzolle sul divano, credo subito dopo l'inizio.
A salvarmi da questa caduta di glamour - ecchediamine è estate, suvvia!Bisogna sfoggiare gambe toniche e culetto d'oro per dirla come Kit insegna- è arrivata la mia Caterina, che forse per non sentirsi troppo in colpa per aver demolito le mie alte aspettative di trovare il nuovo nido dopo solo 27 case viste, mi ha portato in un posto incredibile, anzi di più, ieri, domenica.

From the river with lotta love

Rocce, sassi, natura, acqua cristallina ma soprattutto compagnia divina.
Angurie spaccate su sassi in maniera maestrale, gare di canzoni in macchina, aria, vento tra i capelli e nuovi pensieri, questa volta di serenità.
Tuffi, allegria, risate, dolore inimmaginabile di sassi sulle gambe, la mia totale imbranataggine - giuro giuro giuro in un tempo non troppo remoto ero una sportiva che affrontava ogni sfida con destrezza - nel mantenere un equilibrio precario sulle rocce, pesche succose mangiate al sole, olio solare spalmato a profusione che rende la pelle morbida e baciosa, una pizza buonissima a fine serata, coppie bellissime e appassionate che si baciavano con - per l'appunto - passione  - oh che bei baci che ho visto!- qualche zanzara, e gioia.
Toda gioia.


E poi la sera tornare a casa, trovare lo sguardo d'amore del proprio papà che ti aspetta, tua sorella che non vede l'ora di ascoltare la tua giornata, tuo fratello che ti racconta del giro in moto che farà il giorno dopo, Patrizia che ti dice come sei bella, anche se sei  tutta con i capelli arruffati dal vento.
E la mattina svegliarsi, la doccia sempre e comunque bollente, la crema di fiori per il corpo, quell'abito in crochet bianco su gambe un po' più abbronzate, la camminata del mattino, il tè da Simone @ California Bakery come colazione- grazie simo grazie grazie grazie per le nostre chiacchere filosofiche mattutine e per l'acqua con le bolle che mi offri sempre-con un pezzettino di torta alle mele data di nascosto, per coccolare un lunedì mattina di metà luglio,  il mercato di via San Marco, il profumo di pollo arrosto e la felicità di trovare dei fiori di zucchine così belli da non poter non immortalare, cantare "l'amore è una cosa semplice" con Jospeh in ufficio ( si siamo molto pop) , i biglietti per il concerto di Florence and the Machine.


Ecco, e allora buona settimana. Csaba mi ha detto che nella settimana  numero29 ( e questa è lasettimana numero 29) belle cose succedono.
E la prima è scoprire la bellezza di un posto inaspettato, la simpatia di nuove conoscenze, la speranza di ritornare tra quelle acque blu, magari durante la settimana, con pochissima gente intorno, e con scarpe fantasmagoriche della Decatlon che ti rendono destra e scaltra.
High five per me.

venerdì 13 luglio 2012

Everybody's gonna dance around tonight

Racconto semiserio sull'epopea ricerca casa.


Premessa: sono a quota 27.
Ovvero 27, ventisette case.
Praticamente sono entrata nella vita di ventisette persone: case ancora abitate, case appena lasciate, muri che trasudano ricordi.
Ventisette nuclei famigliari che hanno ammirato la mia abbronzatura semiseria, alcuni che mi hanno squadrato, altri che mi hanno sorriso.
Sicuramente sono la gioia delle agenzie immobiliari, in questo momento.
E che tipi questi agenti immmobiliari: c'è chi arriva in moto, e in ritardo, c'è chi è pelato, chi ti racconta tutta la sua vita per trovare similitudini e conforto suppongo, chi premette che non ha alcuna intenzione di fare nessuna, per l'appunto, contrattazione.
Ed è anche abbastanza divertente, passati gli imprevedibili taxi lanciati in giro per Milano, per fare in tempo record il tragitto da e per l'ufficio, tra un appuntamento e l'altro, entrare e vedere mura, pavimenti, parquet. ormai il mio iphone ha raggiunto memoria insufficiente per alcun'altra foto di pavimentazioni.
Invece abbastanza comico il fatto che la mia amica Caterina ieri sera, credendo di consolarmi, mi ha confessato che lei di case ne ha viste 83 prima di trovare quella in cui ora abitano.
Quando ha visto la mia espressione scorata si è sfilata il suo meraviglioso bracciale Marni e me l'ha regalato, a mo' di good luck charm, credo.
Nel dubbio ho buttato giù due prosecchini in un colpo.
Comunque.
L'epopea sembra infinita, io sicuramente non sono di gusto accontentabile ed ecco che si sussuegono sviluppi.
C'è la casa dove entri, e trovi uno scarrafone kaput in bagno. Al mio grido, l'agente immobiliare ha capito che non era aria.
C'è la casa meravigliosamente stupenda nella mia via preferita di Milano, che sembra di essere a Londra: ma è vuota, e questa volta te la buttano sulla superstizione. Ovvero, se la prendi cose incantevoli sul tuo cammino. peccato che sia fatiscente, tutta da reimbiancare, e senza nemmeno la cucina.
C'è la casa che ti viene proposta solo perchè hai una voce carina e l'immobiliarista avanza avances.
C'è la casa dove ci sono 4 camere e due bagni, ma l'arredamento crolla in pezzi.
Poi ti trovi la casa dove il proprietario che te la mostra ti dice che prima ci abitava una ragazza che ballava in un night club, che però sbrigava le sue faccende fuori.
Di dubbio gusto.
Insomma, 27 case fa.
E poi dicono che noi milanesi non siamo pazienti.
Ammappate, direi io.
La gente ha solo un modo di essere: e noi milanesi in fondo in fondo siamo brava gente, e adoriamo rintanarci nelle nostre casucce a cucinare torte.
E la ricerca continua.
Fino a quando non troverò la casa ideale da riempire di erbe aromatiche, delle mie padelle, dei miei libri di cucina, delle mie fotografie, dei miei straccetti di chiffon e di una cantinetta pienza zeppa di sano vino consolatore.
E forse anche di un cagnolone che mi difenda, magari un cocker, giusto per non aver paura del buio e di dormire da sola.
Alla prossima puntata.

We are fa-mi-ly.


E oggi ho trovato nella mailbox un regalo bellissimo, di quelli che un po' i lucciconi te li fanno venire.


E quindi ecco il nuovo video della P&G, per le Olimpiadi.
Dopo il primo meraviglioso corto, sempre sul lavoro più difficile ma meraviglioso del mondo.L'essere genitori.

E allora.
Grazie.
Ma questo mio Grazie ora va alla meravigliosa famiglia che ho, che ha fatto muro intorno a me, proteggendomi e curandomi, con tutto l'amore del mondo: la mia mamma, il mio papà, Patrizia , mia sorella e mio fratello.
Grazie per i ricostituenti, il mojito appena tornata dal lavoro, nel momento più difficile, per le parole, i baci, le chiamate per assicurarmi che non salto alcun pasto, il sostegno,  i pigiami comprati a profusione, i baci della buonanotte, grazie per gli abbracci assonnati, il sushi tutti insieme, le divagazioni, lo champagne in frigorifero, Princess of China durante la doccia, le risate, le gare di tuffi, l'accompagnarmi per mano a vedere case. Ma soprattutto per avermi ricordato chi sono.

Quindi: Grazie.

martedì 10 luglio 2012

Florence ( and the machine and Ottolina)


Casa, divano di papà, interno sera.
Plaid e aria condizionata al massimo, gocciole e silenzio.


O meglio silenzio e Premium, dove stanno trasmettendo un film con quello che è quel gran bellone di Luca Argentero.
Fratello uscito, sorella pure, genitori idem.
Fuori un cielo grigio, che trovo molto confortante, adesso.
Finalmente, dopo un mese di trottola, tra Roma e Firenze e di nuovo Roma, un po' di quiete.
E domani si ricomincerà a discutere con capi e capette, mostri e mostriciattoli, ma keep calm, it's almost summer.
E poi succede che, come canta Natalie (Imbruglia) quando era ancora l'icona del taglio corto e delle magliette sbrindellate ma molto chic, arriverà settembre, come september, everything wrong gonna be allright.
E questo settembre io già lo so, avrò voglia di tartufi, scampagnate nella toscana più vera, tra foglie gialle e viti, con tanto di scappata da mamma Miuccia, per quel saffiano che abbiamo rimandato a tempi lieti.
(Devo smettere di mangiare gocciole mentre scrivo, mi sento la versione magra di Bridget Jones)

Florence
+
Little Miss Stella

= Pitti nano!

Comunque.
E dajeeee.
Firenze.
Same old appointment.
Io, Florence e la moda nani. Con un forecast di 38°C.
Con la mia amica Kit in pole position, una partita dell'Italia da assaporare e una scusa in più per buttare giù del fresco e aromatico nettare di bacco, ho sfodererato il migliore dei miei abitini blu e mi sono scritta Gigi ( Buffon, ndr) I love you sulle palpebre con l'ombretto verde.
Eh si perchè questa volta Firenze ha avuto un twist soul, un po' indie, forse anche cool.
Insomma alla Florence and the Machine.
Anche se in realtà ci si è diretti lì con Italo, che devo dire è abbastanza un bel viaggiare.
Quimdi voilà.

Said
Assunta Madre

E poi Roma. Roma Roma Roma: i tramonti sul lungotevere, le camminate lunghe, lunghissime, che però sembrano cortissime, con l'Annalisa, piena di confidenze, chiacchere, etcetera etcetera.
C'è stato persino il tempo per andare a Fregene, dove si sono potuti studiare i personaggi più variopinti che l'umanità possa presentare. C'è stata la cena da Said, un'antica fabbrica di cioccolato, dove abbiamo bevuto bolli-bolli-bollicine e abbiamo mangiato divinamente. C'è stata la nostra voglia di plateau royal dopo la giornata al mare, con la pelle che profumava di sale e doposole: correre da Assunta Madre e farci consigliare i migliori gnocchetti al pesciolino fresco, anticipati da un antipasto di cruditè di quelli che proprio ci piacciono.

Freggeneee

E visto che ormai Lourdes sembra una tappa obbligata, e le mie dita da vecchietta soffriranno di artrosi: mi sono rotta per l'ennesima volta il ditino. E questa volta, come sempre del resto, ho fatto tutto da sola: inciampata in un sanpietrino.
E domani mangio solo sushi che questa sera ho fatto indigestione di gocciole.

godzilla's feet con ammaccatura.









giovedì 5 luglio 2012

Pelle all'arrabbiata - From Marie Claire.it with love

A noi ci piacciono i tatuaggi.
Ma ci piace anche la leggerezza di una meringa appena montata, o la poesia di una tartare di manzo tartufata.
E Le Grand Fooding ha unito ieri sera, sotto una pioggia torrenziale gli elementi che amo di più: tatuaggi, per l'appunto, giovani chef stellati, street food - ma haute cousine style- la mia amica Caterina e i suoi abbracci rincuoranti.



E io, che in questo momento ho deciso di  lasciarmi andare alla curiosità del nuovo, perchè questo nuovo apporti leggerezza e nuovi orizzonti: ebbene si, ho provato la lingua di manzo e il cuore di agnello.Io che provo queste cosine qui. Che stranezza.E le ho pure mangiate di gusto perchè erano da sbarellarci sopra. Erano geniali negli abbinamenti.
E c'era anche tanto champagne, il che fa sempre molto bene.
Comunque, mi spiego meglio.


L'atmosfera era quella di una strada aggrovigliata tra due parchi, in una atmosfera illuminata da candele messe a caso in bottiglie. E poi un cortile, la pioggia, bancherelle, pelle all'arrabbiata, come si sono autodefiniti questi giovani e brillanti ( e carini) chef europei, che hanno trasformato Milano, per qualche ora, in una piccola Londra.
I menù erano a dir poco curiosi: una pannocchia da sgranocchiare cosparsa di maionese al rafano, un lecca lecca al polipo cosparso di pelle di maiale ( accidenti che bontà: eh si, questa proposta arriva da Al mercato: Eugenio e Beniamino, vi verremo a trovare presto per il vostro famoso hamburger), sandwich di pastrami di lingua di manzo, uova di trota e salsa di dragoncello, manzo crudo su pane grigliato con midollo sott'aceto, germogli di aglio orsino, crescione e rafano, wrap di cuore d'agnello, yogurt di pecora e acciughe, kebab d'anatra con ketchup di carote.


Ebbene si: ho adorato assaggiare tutte queste prelibatezze.
E il mio piatto preferito, senza dubbio, il famoso the winner is...è: sandwich di pastrami di lingua di manzo: le uova di trota e la salsa al dragoncello rendevano questo piatto delizioso, dandogli un tocco inusitato.
Devo dire che anche il manzo crudo e l'aglio orsino hanno il loro perchè.
Aggiungici che comunque pioveva, e la temperatura si era abbassata, finalmente, dando un po' di fiato. E aggiungiamoci anche che mi sono fatta un (finto) tatuaggio molto splatter sponsored by Acqua San Pellegrino....e direi un trionfo di serata.


E poi la location era di quelle giuste. Cioè se dovessi ora organizzare la festa più festosa di tutte, la farei senz'altro lì, alla Segheria di Via Meda.
Hip hip hurrà quindi per eventi così, che rendono Milano bella e ti fanno tirare un sospiro di sollievo: sopravvivere a Milano, nonostante Milano.
Perchè Milano è bella, ed è anche cool. Più cool di quanto potessi ricordare. Più rock di quanto il nostro darla per scontata  la faccia sembrare.

oggi mi trovate anche qui