a gipsy in the kitchen | love, food, fashion.

a gipsy in the kitchen | love, food, fashion.: agosto 2013

giovedì 29 agosto 2013

Day turns to night, night turns to whatever we want.

Da quando è successo quello che io chiamo il "Big D"  ho dimenticato il senso di appartenenza ma non perché non abbia avuto occasione o modo di buttarmi di nuovo in questo stato quanto piuttosto perché credo non valga la pena di perdere un po' di se stessi negli altri. 


Questi altri che comunque in un modo o in un altro deludono - dove la delusione è un venire meno a qualche aspettativa che chissà perché mai la nostra mente continua a cercare come punto di appoggio - sempre. 
E non per cattiveria quanto piuttosto per non curanza, per una mancanza di delicatezza da ricercare nel fatto constatato che ormai i nostri quotidiani sono sempre più una corsa alla sopravvivenza, a marcare come fatti impegni e incombenze che ti portano poi a semplicemente trascurare quello che di importante c'è . 

Eppure.
Eppure quando torno qui, nella mia isla bonita , sento che il mio cuore si spacca nel puro e semplice atto di riconoscenza. 


E appartengo, allora: appartengo a questo respiro di questa Isola magica fatta di incroci e odori di mare, saline e boschi. 
Appartengo al Vento, a queste notti piene di Stelle da sembrare dipinte tante ce ne sono, alla sabbia e a ogni elemento che contraddistingue questo luogo.





Qui.
Dove e quando riconosco di nuovo me stessa: in questa sabbia così fine che gioca con la pelle, nelle dita e ti si appiccica addosso. 
In questa aria così profumata di pineta, mischiata a iodio e alberi di fico che solo respirarla e' un antidoto a ogni dolore . 

Il volto si ricorda che esiste un modo per far curvare solo all'insu' le labbra ed un viso che sembra normale diventa incredibile quando fa la sua comparsa questo sorriso che viene dal cuore e prende gli occhi ..e la luce del tramonto, quella che ti sorprende miracolosamente in spiaggia, ecco che ti invade ogni muscolo e permette al corpo di ritrovare la sua dimensione.


E poi. 


Poi un susseguirsi di pensieri che però poi prendono il largo e vengono cancellati. 
La mente e' risettata e nulla sembra più un ostacolo ma solo un passo verso una nuova felicità di consapevolezza.
Le onde il mare il profumo dei solari la colazione lenta e un po annoiata, la pasta con i gambas al brandy, i mojito in spiaggia, le conchiglie rotte da conservare come tesori la libertà del motorino,  belle anime che si ripuliscono. 


Il mare culla sogni e il rosa del cielo regala speranze e prospettive. 
Al di la di ogni luogo comune. 

La domanda e' come si fa a lasciare tutto questo e tornare a casa. 

Come, come. 
Non si può. 






E la mente viaggia libera verso un sogno cosi semplice da fare quasi paura: un uomo con la barba, una casa nella pineta dietro a San Francesc, un cane, due nani magari. Candele,vasi di recupero usati come bicchieri, terracotta come pentole .

È il peso di quello che non abbiamo che determina poi l'insoddisfazione che ci pesa a volte come un macigno, nelle ore di tutti i giorni?




Tramonti che legittimano orgasmi oculari così circolari e completi e immensi da far sembrare la terra un quadrato.


E poi i libri che rimangono intrisi di sale sabbia e mare della isla magica.

L'estate non finisce, cambia solo luogo.

E io vorrei rimanere ferma qui, in questo momento quando guardo al di là del mio naso e tutto sembra semplice, in questo panorama come sfondo e la magia è compiuta.

La mia isla bonita. Io e questa isola, io in questa isola. Tutto il resto è noia.

L'amore più bello è quel tipo che risveglia l'anima e ci fa tendere verso qualcosa di più elevato, che inventa un fuoco nel nostro cuore e regala al tempo stesso pace alla nostra anima. 
E questo è quello che sento ogni volta che sbarco qui. 
E questo è quello che vorrei sempre portarmi nella mente, una libertà di emozioni che trapassa ogni definizione.


#diaridiviaggio parte due.

mercoledì 28 agosto 2013

Adoro adoro adoro i tuoi grovigli, li conto ad uno ad uno e penso in questo mi somigli. From Marieclaire.it with love


Ed eccomi di ritorno, dopo 2 paesi in cui si parlano 2 idiomi differenti, 24 kili di bagaglio, due multe per over weight,  4 voli, 3 traghetti, 5 libri letti tutti d'un fiato, e svariati kilometri in macchina.

Eccoci di ritorno,dove avevamo lasciato tutto, sospesi come in un attimo, appena pronti  per la summer theraphy, dopo un'estate che veramente avrei voluto non finisse mai, fatta di amici, sorrisi, abbracci, tuffi dove l'acqua è più blu e niente di più-ù-ù-ù.

Racconti, pensieri, divagazioni ed emozioni.
Un'estate nuova, fatta di nuovi sapori, che sorprendono quando si scopre che non si pensava fossero così buoni.



Il racconto della mia estate deve partire dal Sud Tirolo, da una montagna all'ombra della quale ho strapazzato mia sorella di baci, l'ho avuta tutta per me e ho potuto riprendere fiato, ricollegarmi a chi sono. Senza asterischi.





Un weekend con mia sorella,  per far ritrovare agli occhi quella serenità che si brama alla fine di ogni stagione lavorativa.

Per far gioire gli occhi nelle centomila sfumature di verde che questa meravigliosa terra ci regala- non credo di aver mai visto così tante gradazioni di verde, così magnifiche da volerle catturare in una sorta di rete che acchiappa ogni dettaglio e lo trasforma in proprietà privata.

Per lasciarmi trasportare dalle parole di Bianca, dai suoi sorrisi, dai nostri sguardi complici, fatti con gli stessi occhi del nostro papà - The Agnelli Side of the Moon, ne avete mai sentito parlare?

Quindi, un viaggio in treno infinito, con 40° C e senza aria condizionata.



Ma poi: la gente un po' ruvida ma così sincera, così onesta, così fiera.

Ma poi: i ruscelli, questa aria rarefatta che sbatte contro i polmoni e fa tornare a respirare il cuore, da' aria ai sentimenti come quando si apre la finestra in una casa che è rimasta chiusa troppo tempo e soffre di aria stantia, viziata.

Ma poi. un hotel così carino, che per cena ci rinfranca con una stupenda zuppa di aglio fredda con limone, pistacchi e crouton di burro, da tenere lontano ogni vampiro ma che ha fatto esultare le mie papille gustative.

E poi due sere solo io e lei: la mia piccolina che piccola non è più.
Anzi, è più alta di me e ha idee ben chiare su come si devono trattare i maschi.
Ha due gambe kilometriche e delle labbra da far invidia a Marion Cottilard.

Quando sei cresciuta così in fretta da non rendermene nemmeno conto?
Io sono ancora sospesa nell'attimo in cui ti accompagnavo da Nonno Beppe dietro casa a prendere il gelato e mi preoccupavo se lo mangiavi troppo veloce, mia bella ricciolina dai boccoli scuri e morbidi.
Ti guardo ed eri tu che mi stringevi la mano, strizzandola nella tua piccola paffuta presa di nana di 4 anni, che si parava davanti a nostro padre difendendomi contro tutto e tutti.

Un attimo, un soffio e la Vita cresce, si evolve e va avanti: ti guardo e mi ritrovo a sognare quando ti aspetterò fuori dall'esame di maturità o quando invece arriverà il momento che un ragazzo ti stropiccerà il cuore e io sarò lì, impotente, e nella migliore delle ipotesi questo ragazzo verrà azzoppato dalla sottoscritta, ma purtroppo ciò non eviterà che arrivi la bordata di acqua bollente così, addosso a te, senza che io possa nemmeno aprire un ombrello per proteggerti.






L'unica cosa che posso fare è prometterti che avrai  tramonti meravigliosi in cui perderti, gambe che tremono solo allo squillo del telefono quando ti accorgi che lampeggia quel nome lì..avrai canzoni da cantare fino a perdere la voce, sbornie così pesanti che giurerai a te stessa che mai più toccherai un bicchiere di alcool, per poi ricrederti due giorni dopo.
Avrai risate che scoppiano all'improvviso, ti accorgerai che la vita è stupenda in ogni sfumatura, anche quando odi tutti, anche quando non troverai più l'ultimo 39 in saldo di Manolo e ti accorgerai che  è così ingiusta a volte e l'unica cosa che brami sarà lasciarti annegare in un vaso di nutella.

Amerai, oh si amerai tantissimo e i tuoi occhi verdi saranno pieni di luce e magari mi ruberai anche quel fantastico abito di Dior vintage ma andrà bene così, perchè l'unica cosa che voglio, è la tua felicità.
Al di là e al di sopra di qualsiasi cosa, fiorellino.

Ricorda sempre che quando le radici sono profonde, non hai da temere il vento.
E io con papà, mamma e Paolo saremo meglio dei Coromandel di Coco Chanel.

Tu sei la ragione, il collante e la forza.




E quindi eccoci lì, in quella stanza piena di legno, piumoni morbidi e Sole, a rubare attimi prima di venire catapultate nelle varie isle bonite.

Due notti e due giorni e scopri la versione tirolese dello spritz, il marillo, fatto con prosecco e liquore di albicocche e ti chiedi come hai fatto per tutta questa vita a starne senza.

Incontri due rockstar: una che fa cioccolato e l'altro che sa tutto di marmo, birre e speck, e come ogni rockstar ha un cuore morbido e ti racconta dei suoi gemelli appena nati.

Ci si perde in meleti dove io trovo poesia e lo sprazzo di una vita che vorrei, fatta di cose molto più semplici di quello che la mia apparenza a volte può mostrare: alla fine, come mi dici sempre tu., sono una ragazza semplice, non mi serve tanto per essere gipsy e felice..i miei affetti, un uomo con la barba e i miei libri, la mia cucina.








E poi quell'ultima sera, prima che entrambe ci dirigessimo verso nuovi e sospirati lidi: un ristorante stellato, uno chef creativo che ha regalato emozioni, un bouquet fatto di fiori bianchi e erbe di campo che profumavano se strofinate nelle mani.
Buon vino, buona cucina, sorrisi e confidenze.
Zuppa di patate croccanti e il cuore è confortato, come nella migliore tradizione dei comfort food.

Love is all around, quando siamo insieme.
Perchè noi siamo Amore.



* un piccolo vademecum di indirizzi gipsy perchi è diretto in Val Venosta

Hotel  Vinschgerhof.
www.vinschgerhof.com
Dove abbiamo mangiato quella favolosa zuppa di aglio:camere confortevoli, piumini morbidi e splendida vista sulle montagne.
Un grazioso hotel di proprietà della famiglia Pinzger,situato in posizione strategica per chi vuole esplorare in
modo moderno ed “eco-sostenibile” (bici, piedi, treno) le bellezze della Val Venosta . Una curiosità: Manfred Pinzger, il proprietario, è  stato Senatore della Repubblica.

Le Cave di Marmo di Covelano. 
www.covelanomarmi.it
Ebbene si: sono riuscita a trascinare la mia adorata anche quassù Spettacolo mozzafiuato, popolo della moda è a perfetta location per shooting. Tutto bianco, sembra di stare sulla Luna.
La cava di Marmo di Covelano é la più alta d’Europa a 2.200 metri d’altitudine all’interno del Parco Nazionale dello Stelvio.
Questo marmo è anche un po' un orgoglio nazionale: infatti  Zaha Hadid  ha utilizzato il Marmo Bianco di Covelano per i suoi ultimissimi grattacieli newyorkini.

Il cioccolato Venustis: foodie di tutto il mondo unitevi! Non potete rientrare alla base senza aver fatto scorte di questo cioccolato meraviglioso a base di albicocche, ribes e lamponi.
Per anche ordini a domicilio: www.venustis.it
Thomas Tappeiner è colui il quale ti fa sperare di poter avere una chance di sposare un tirolese...ti prepara il marillo e ti offre cioccolato come se non esistesse cellulite. Come dire: l'uomo perfetto.





Kupperlain: ovvero il fantastico ristorante con una stella Michelin che ha fatto da teatro alle nostre risate, pieno di fiori bianchi, bouquet adorabili ma soprattutto con delizioso cibo.
Io credo di non aver mai fatto una tale esperienza culinaria, nemmeno quando ero da te, caro Gualtiero, in Franciacorta.
Vini ottimi e sapientemente scelti, materie prime di qualità eccelsa cucinate e reicreate per dare vita a piatti quali il Gelato di patate con popcorn di speck caviale fiordaliso e calendula. O vogliamo parlare della spuma di polenta con il gelato al gorgonzola?
Crogioliamoci anche un po' nel burro alla rosa che accompagna il pane fatto in casa.
Vedi sotto #tantaroba. 
Per prenotazioni: www.kuppelrain.com
Chiedete di fare una chiaccherata con l'amabile chef   Jörg Trafoier e con sua moglie Sonya Egger   che  nel corso degli ultimi decenni hanno trasformato questa antica trattoria in un luogo di culto per buongustai ed amanti del vino. 

Da non perdere, per un po' di shopping gourmandise:

  • Il maso Fohlenhof (www.gartner.it): Rudolf Gartner è il contadino del maso e per anni insegnante nella scuola di agricoltura a Burgusio. La sua famiglia gestisce il maso con l’agriturismo e Rudolf si dedica anche alla distillazione di frutti.
  • Il l maso Kandlwaalhof (www.luggin.net): La famiglia Luggin da anni produce succhi di mele, ma sono diventati famosi per il succo di mela rosso (prodotto con le mele Weirouge), nonché con la loro frutta essiccata come anche per gli aceti di frutta e diverse varietà di senape alla frutta. Inutile dire che nel mio frigorifero campeggiano senape all'albicocca e alle mele che non vedono l'ora dell'arrivo dell'autunno per celebrare il primo camembert di stagione.


Una ricetta, infine.
I canederli con ripieno all'albicocca.
What else?

(ricetta presa dal sito ufficiale del Sud Tirolo


Per 6 canederli

Impasto
40 g di burro
10 g di zucchero
1 bustina di zucchero vanigliato
1 presa di sale
1 uovo
150 g di ricotta (quark)
50 g di farina
6 piccole albicocche
60 g di marzapane
1 C di burro
60 g di pangrattato
1/2 c di cannella
2 C di zucchero
2 C di burro fuso per condire


Impasto:
mescolare energicamente il burro ammorbidito, lo zucchero, lo zucchero vanigliato ed il sale. Unire a questo impasto, sempre mescolando, l'uovo, il quark e la farina. Far riposare l'impasto, coperto, per ca. 15 minuti in frigorifero.

Canederli di albicocche:
lavare le albicocche, asciugarle, inciderle (ma non dividerle a metà) in modo da poter estrarre il nocciolo, quindi farcirle con il marzapane (10 g ognuna). Stendere l'impasto per i canederli su una superficie infarinata e, dopo aver ottenuto unasfoglia sottile, ritagliarla in sei quadrati (7 x 7 cm). Avvolgere la pasta attorno alle albicocche e formare i canederli. Cuocere i canederli brevemente in acqua salata. Sciogliere il burro e tostarvi leggermente il pangrattato. Scolare i canederli, quindi passarli nel pangrattato, cospargerli di zucchero e cannella e condirli col burro fuso.
Tempo di cottura: ca. 8 minuti

oggi mi trovate qui:



giovedì 1 agosto 2013

L'eternità è un battito di ciglia.


Et voilà.

Un secondo fa che era capodanno, che camminavo nelle strade assaporandomi l'odore della neve, sbirciando il sole e catturando ogni angolo di caldo che trapassava  gli zero gradi esterni.


Un secondo e mezzo fa era profumo di lenzuola stese al sole, troppo caldo, quanto caldo in cucina, non riesco a ragionare, pensare, scrivere.


Poi pioggia, cielo a pecorelle.

Un'estate bizzarra, un po' londinese, che manca di leggerezza, a tratti.

E' così che succede, crescendo?

Si smettono di sentire le nuvole rosa e si comincia a ragionare per giorni e difficoltà da superare?
Forse.

Ma io decido di rallentare e sospendermi in quell'attimo in cui il profumo della menta è forte, quando chiudo gli occhi e vedo il mare, lo sento quasi tra i capelli, e nelle dita, se mi tolgo le scarpe e cammino scalza sul parquet.

Penso che è proprio bello questo vento che al crepuscolo soffia e ci ricorda che è tutto così: semplice.

Ecco: e allora due secondi e sono qui a preparami per la S U M M E R T H E R A P Y.


Ovvero: sconnessioni varie e casuali, ma molto programmate.

Poche cose, le essenziali: magliette, abiti bianchi fatti di niente, qualche costume, nessun gioiello se non gli anelli delle mie adorate migliori amiche. I libri. Il mio tè. Viaggio leggera quest'anno.

Camminavo, l'altro giorno e pensavo che la Vita è altrove: lungi da me sputare nel piatto dove mangio, che è un piatto ricco, meraviglioso, sorprendente.


Però.


Però sono stufa di tutta questa milanesità imperante, il presenzialismo per forza, le falsità.

I chiacchiericci, il sottostare a regole non scritte e dettate da vanità.
Non fanno parte di me, non sono io e non voglio diventare così.
Sono stanca di persone che prendono e basta e poi voltano le spalle: io sono generosa, amo dare molto più che ricevere e non voglio dovermi costruire una corazza per evitare che poi mi si stropicci troppo questo cuore.

Ho voglia di nuovi cieli, nuovi scenari.

Una nuova Vita, più semplice, più reale, più impregnata di me e di quello che sono.

A volte penso: vado a Bali, ricomincio lì. Trovo il mio uomo con la barba, viviamo di amore, figli e ancora amore, un cane, qualche gatto una casa nel verde, le mie pentole e i miei tegami. Un lavoro semplice che poi a mettere la scintilla ci pensiamo noi.

Un oceano di distanza tra me e quello che mi è stato imposto.
La Vita è una.
Voglio un nuovo approccio, basta perder tempo nel rincorrere ciò che pensiamo di non avere, voglio imparare a concentrarmi sull'incanto di adesso. Voglio ascoltare la mia muscia senza passare nervosamente in shuffle da una canzone all'altra.
Voglio smettere di perdere la pazienza e giustificarmi con "sono stanca", voglio gentilezza e voglio essere gentile.

Sempre.


Come fare?

Non ne ho idea.

Spero che quest'Estate porti consigli e direzioni.


Gispy goes summer.

Anzi, visto che a volte parlare per hashtag è molto meglio che parlare solo per dare aria alla bocca: 


#agispyinthekitchengoessummer




Un inverno che mi ha regalato tanto, una primavera che ha segnato nuovi inizi, un'estate che spero regalerà emozioni, consapevolezze,  sorrisi, cieli stellati, un'estate nella quale cercherò energie, ispirazioni, in cui voglio gli occhi pieni di nuovi desideri e sogni.

Smettila di camminare con la testa immersa nel tuo  f&$@&g Iphone, A.


Cosa voglio e non più vorrei perché diventa un imperativo:


Voglio Leggerezza.

Voglio mangiare tanto baccalà e bere birra.
Voglio non pensare a come vestirmi per almeno 3 settimane
Voglio vivere in tshirt e crema solare e infradito.
Voglio fare tante fotografie.
Voglio spiaggia.
Voglio tramonti in cui tuffare gli occhi, annebbiare lo sguardo e perdere i pensieri.
Voglio non asciugarmi più i capelli e dimenticarmi delle zanzare.
Voglio ridere.
Voglio cantare.
Voglio appoggiarmi al finestrino aperto mentre stiamo correndo alla ricerca di nuovi lidi.
Voglio scommettere di nuovo su sogni e desideri.
Voglio perdere la cognizione dei giorni.
Voglio leggere i 10 libri in arretrato.
Voglio le solite mille lentiggini e voglio lamentarmi di queste mille lentiggini.
Voglio giochi antichi di sguardi, fare tardi la sera e carezze sparse e diffuse.
Voglio inviare sorrisi che mi ritornino in baci e che nutrino i baci miei.
Voglio assaporare  ogni minuto di questa estate come una cannuccia che raschia il fondo di un bicchiere di aranciata  fino a quando si sente il fischio vuoto e si passa allora a giocare con il ghiaccio.


Buona estate.

Che sappia di anguria, di sale sulle labbra, di labello alla ciliegia, di vino bianco ghiacciato, di risvegli pigri, di gambe intrecciate, di riccioli, di colazioni assaporate pigre, di aperitivi lunghi con sabbia appiccicata addosso e patatine mangiate dal sacchetto,  di vento, di shampoo al cocco, di olio nuxe e di tutte le cose che ci piacciono.


Che ci regali una nuova lievità, nuove idee e soprattutto nuovi sorrisi.


On se revoir à Septembre.....