a gipsy in the kitchen | love, food, fashion.

a gipsy in the kitchen | love, food, fashion.: febbraio 2013

mercoledì 27 febbraio 2013

Il cielo in una stanza. From marieclaire.it with love

From Parigi with love, dovrei dire.
Secondo giorno di trasferta parigina e ieri il mio amico Pierre e il suo compagno Hector mi hanno portato in un ristorante che non posso non condividere.
Queste sono giornate grigie, perfette per le coccole ma dedicate al lavoro, all'entusiasmo di presentare una nuova idea creativa, quindi va bene così: però alla sera ci aspettano ricompense culinarie dal sapore gourmand, piccoli viaggi di gusto a distanza di qualche strada.




Asfalto bagnato e il profumo della notte parigina: chiacchiere tra amici veri, e sakè caldo.
Non è il solito giapponese che si trova random: arriviamo e le porte sono in legno antico, sembra quasi di entrare in una vecchia drogheria.
Quello che colpisce da subito è che siamo gli unici "facce bianche" del circondario. Il che è un ottimo sogno, e segno.
I tavoli sono pochi, l'ambiente è minimale ma accogliente, la cucina è a vista e i cuochi tutti giovani chef made in Japan.



Nel menù non c'è traccia di sushi, sashimi o maki.
SI parla di tapas e non perchè si strizza l'occhio ad altre cucine, ma sono per dare la possibilità alle papille gustative di viaggiare con lo spirito.
Si mangiano verdure in brodo di pollo, udon ritempranti e si beve sherry e, per l'appunto, sakè bollente che scalda una gola costellata di spilli - credo ormai di essere a quota 4 influenze quest'inverno.
Luci gialle e soffuse che ci piacciono.
Risate e agreement su quanto a volte ci si senta alieni a troppo.
Programmazioni di viaggi primaverili.
Fondant al cioccolato in salsa di castagne.
Pensieri alternativi.
pensieri gioiosi.
Tempura croccante di zucca.
Vola la notte vola, e bisogna correre a casa che domani si ricomincia.

Kunitoraya. www.kunitoraya.com
5, rue villedo.
75001,Parigi

oggi mi trovate qui
http://www.marieclaire.it/Cucina/Il-blog-di-Alice-Agnelli

martedì 26 febbraio 2013

Tu me manques.

Qui. 
La neve, il piumone a pois, le luci gialle nelle case, il soffitto arzigogolato e ricamato.
I balconi della casa di fronte, Starbucks, il wifi solo alla sera, i tuoi messaggi che posso vedere solo troppo tardi.
Il lavoro fino a notte inoltrata, i miei pantaloni del pigiama, caldi, che mi ricordano casa. 
Ma la casa dov'è?
La casa dove posso stare in pace con te, come dice Jovanotti.


Qui, se tu fossi qua.
La doccia bollente. Il foie gras e il miele.  La farmacia di fronte all'ufficio. Gli abiti appesi: ho portato tutto chè non sapevo come vestirmi.
Ho quattro valigie.
Eppure si dimentica sempre qualcosa.
Tipo la mia crema anti tutto che ho lasciato in camera, a Milano.

E se io e i miei tatuaggi, il mio macramè, la mia musica, e i miei mestoli e il Cordon Bleu e aspetto qui?
Lode alla pazienza.

Io sfilo, tu sfili, egli sfila.
Noi sfiliamo.

Come mi vesto oggi?





lunedì 25 febbraio 2013

Carolina, Fitz e Clem. Funky mama.

Una delle mie convinzioni rispetto ai lavori che faccio è la fortuna di incontri, la serendipità che creano.
Sicuramente l'esperienza,ma più di tutto e sopra tutto, cosìè l'esperienza se non è correlata da persone meravigliose che ti aiutano a creare il percorso, re indirizzare la strada e arricchirti l'anima?


Il primo ricordo che ho di Carolina è un sorriso. E' di una donna bella, con una pelle luminosa e un viso aperto, solare, e accogliente.
Un gesto su tutti: in un momento di grande difficoltà emotiva, per la sottoscritta, è riuscita a stringermi in un abbraccio fatto di parole e consigli preziosi, di quelli che ti sollevano e ti ridanno la gioia di sperare che il futuro che ci attende è costellato di bellezze da vivere a 360°.

Carolina per me è un modello: creativa, bella, hip and cool, smart, e sopratutto sorridente e gentile. Una bella anima.
Carolina è una working mum, una mamma che lavora ma che nel mezzo del caos di sfilata accende skype e si collega con i suoi nani rimasti a Londra. 
Carolina, Fitz e Clem. Funky mama per eccellenza, e i suoi meravigliosi bambini.

Eccoli.


Quando ti sei sentita mamma per la prima volta?
Ho vissuto due gravidanze stupende, e per fortuna senza nessun inconveniente, ma devo ammettere che all’epoca me le sono godute come un momento mio, di donna, di trasformazione del mio corpo in una macchina perfetta, quasi super woman, un’energia incredibile. Il tutto e’ cambiato al momento della nascita, dal primo sguardo mi sono innamorata, sia del primo che della seconda, e li’ sono veramente diventata mamma. Ancora oggi, quando mi chiamano a volte non credo ai miei occhi e alle mie orecchie, ed il mio Io e’ passato un po’ in secondo piano.

Che cosa sogni per i tuoi piccoli? 
Quando penso al futuro dei miei bambini,mi preoccupo per l’impatto che la societa’ moderna ha sulla natura. Sogno un mondo meno votato al consumismo, e che finalmente si svegli e rispetti l’ambiente che ci sta intorno. Sogno un mondo dove le stagioni gli facciano assaporare la bellezze di cui siamo circondati, il mare cristallino, le montagne innevate, la campagna in fiore. E mi piacerrebbe un po’ tornare agli annni 70 quando l’ipad non c’era e il week end si andava dalla nonna in Piemonte. E sogno di poter essere accanto a loro per assaporare le gioie della vita insieme per sempre.



Quale viaggio vorresti fare con loro? 
I miei bambini cerco di portarli con me quasi ovunque, mi piace anche averli con me anche quando viaggio per lavoro, per le coccole della mattina. E per quanto riguarda i viaggi di piacere, senza di loro che piacere sarebbe???

Un rituale di bellezza da tramandare. 
Per tutti e due, spero che prendano il nostro esempio e che conducano una vita sanaPer mia figlia, usa poco trucco che la pelle si rovina, un ottimo idratante e non ti maltrattare i capelli.

I tuoi must have. 
La mia famiglia.


Le tre R: rispetto verso se stessi, rispetto verso gli altri e responsabilità per le proprie azioni. Come si fa a insegnare?
Il buon esempio in famiglia credo sia il primo passo per la formazione di individui sani, dai principi saldi e forti. Credo che sia di grande influenza il carattere, e cerco di insegnargli ad essere giudiziosi, ma non voglio neanche creare degli adulti troppo introspettivi e che dubitino di se stessi, la leggerezza a volte aiuta un sacco ad affrontare anche situazioni difficili.
Cerco sempre di fargli capire che il libero arbitrio e’ un dono bellissimo,  ma che con esso c’e’ il peso della responsabilita’. Quando gliene parlo pero’, per ora Fitz e Clementina mi guardano come fossi un’aliena .....

I bimbi e il cibo: come insegnare a mangiare tutto, a mangiare bene e ad avere una buona educazione alimentare.
Mah... io ci provo, ma in fondo i gusti sono gusti..... Fitz e’ un totale carnivoro, mentre Clem e’ praticamente vegetariana di nascita... secondo me e’ bene che abbiano un’alimentazione sana, senza spingerli troppo sulle cose che non gli piacciono davvero, altrimenti secondo me li ‘put off’ per sempre.  Io da piccola ero noiosissima, e poi a 18 anni una sera a Panarea ho scoperto le melanzane e il mio mondo del gusto e’ cambiato totalmente.


Com'è vivere in una città come londra?Il governo inglese aiuta di più le mamme rispetto in italia?
Non posso fare paragoni tra Londra e l’Italia, in quanto non vivo piu’ li’ da 15 anni.
Londra e’ un posto fantastico per i bambini, sono i benvenuti ovunque.
Le attrezzature veramente fanno la differenza,  ci sono bagni attrezzati per il cambio in quasi ogni posto pubblico, dal pub al museo.  Nei deparment stores della catena di john Lewis ci sono stanze maternita’ con spazi dedicati all’allattamento (con il mio primo figlio ho passato le ore al 3zo piano di Peter Jones!)
I musei sono tutti gratis, Tate Gallery e tate Modern, ma anche Science Museum,  il Victoria and Albert, quello di Natural History e’ uno tra i nostri preferiti e siamo li quasi tutti i week end in inverno. In tutti vengono organizzate attivita’ culturali/ricreative fantastiche, basta fare la coda da buoni inglesi.
Io adoro i nostri parchi sono tenuti con estrema cura e sono uno spazio necessario per correre e giocare in tutte le stagioni e sono fantastici per organizzare picnic e feste di compleanno per i bambini.
In particolare nella mia area (battersea) il comune locale gestisce una club del pomeriggio The 1 o’clock club per bambini da 0 a 6 anni con attivita’ ricreative e spazi a loro dedicati gratuito, aperto tutti i giorni dall’una alle 4.30. A Apsqua riapriranno il parco Avventura di Battersea park e non vediamo l’ora.
Gli asili statali ci sono solo dai 3 anni in su, ma anche per i bambini negli asili privati, dopo il compimento dei 3 anni viene assegnata una specie di borsa di studio che copre 15 ore settimanali di asilo.

oggi mi trovate anche qui:
http://www.lefunkymamas.com/category/rubriche/otta-love-mums/

domenica 24 febbraio 2013

io non ti conosco, io non so chi sei


Ecco.
Appena svegliata, fine di una settimana in cui difendere si è reso indispensabile, e l'attacco è stato trasformato in costrutti edificanti.


Questa mattina mi sono svegliata con un pensiero felice - si, tu- la pioggia che scende, tiro le tende così posso incantarmi per un po' a guardare il cielo grigio, con la mia musica, il mio tè alla viola, la mia musica, il nuovo numero di Monocle e Kinfolk che è appena arrivato. Mi sono svegliata e poi riaddormentata nel caldo del maglione a righe di lana e del piumone bianco.

Questa è stata anche la settimana della moda milanese: neve, freddo, traffico impazzito, non ha fermato il "circo" a correre per le strade alla ricerca di nuove tendenze, nuovi stili, nuove poesie, nuovi sogni.
Io mi sono eclissata e il mio sogno lo sto sognando nuovo, ogni giorno, con whatsup dal profumo buono, con tatuaggi e citazioni che quoto, con pensieri strutturati che mi cullano con un po' di rockabilly.

Cosa ho amato?
Ho amato Simone Rocha.
Le sue sovrapposizioni, il suo macramè, le sue trasparenze, la femminilità accennata e le felpe in peluche. I pantaloni baggy alla sampei.
I top che brillano.
Un incontro tra a favola della piccola fiammiferaia, in versione deluxe, e una Carrie post Aiden, in versione chic
E lei: così solare e saltellante che non si può non amare.
Potrei dire che sembra una brezza fresca in un panorama usitato.
Potrei dire che vedo da quei piccoli fori e trafori spuntare i miei tatuaggi.
Se dovessi abbinarla a una ricetta, cara Simone, tu saresti un risotto alla milanese con polvere alla liquirizia. Il classico esaltato dall'imprevedibile.
:)



simone rocha

E poi arriva mamma Miuccia.
Mamma Miuccia che ti offre un latte caldo bollente che ti rincuora e ti scalda l'anima quando più ne hai bisogno.
Mamma Miuccia che ogni desiderio lo trasforma in realtà.
Mamma Miuccia che sa che non ci sono più le mezze stagioni e da lei possiamo accettare anche maglioni 4 fili di cachemire in estate.
Mamma Miuccia che mixa il tartan con al pelle, i tweed li fa diventare asimmetrici e ridona lusso e lustro anche a capelli scompigliati e chignon improvvisati.
Mamma Miuccia per la quale ogni donna è straordinaria, a prescindere. Mamma Miuccia che sa quanto le borse grandi sono utili, che i sandali li vorresti subito perchè sono confortevoli e sono semplicemente perfetti.
Mamma Miuccia con le gonne a ruota e i maglioni cardigan che noi siamo donne cardigan che amiamo  uomini  un po' tatuati, un po' snowboarder e soprattutto del capricorno, ai quali regaleremo sicuramente un cardigan.
Mamma Miuccia tu per me sei una pavlova tutta morbida e fresca con mirtilli e lamponi e tutto il resto è noia.





Ed ora.
Ora aspettiamo Balmain che noi siamo un po' parigine nell'animo, e le collezioni sono must have a prescindere.
Ora aspettiamo Isabel Marant, Celine, Stella, Valentino, oh Valentini fateci sognare.

Parigi, eccoci.

giovedì 21 febbraio 2013

Say it to me now.


A noi che la pioggia piace, ma più che la pioggia piace il profumo che ha, piacciono le pozzanghere che così giustificano gli Hunter viola, piace il tè caldo che beviamo mentre incantate letteralmente seguiamo le gocce sulla finestra.
A noi che siamo tatuate e we #superloveit! ma viviamo di pizzi e macramè di Valentino.


A noi che ci piace dire che non esiste happy ending, perché ci sono solo happy starting.
A noi che ci piace Fabri Fibra ma che vedere un uomo in giacca e cravatta un po' ci piace.
A noi che abbiamo imparato a bere birra e caffè nero.
A noi che ci sono periodi che piangiamo spesso per niente, che sappiamo da quando apriamo gli occhi, con i capelli arruffati come andrà la giornata, a noi che i nostri alti sono alti alti e i bassi, bassi bassi.
A noi che viviamo di ortensie bianche, ma che la bellezza della neve ci fa trasalire e ci fa emozionare.
A noi che ascoltiamo i foo fighters, ma l'unica canzone che effettivamente sappiamo a memoria è "The best of you".
A noi che cuciniamo con la lavanda, che i soufflé non sempre riescono e che amiamo cucinare vellutate.
A noi che ci piace andare a ballare al Plastic per poter urlare a squarciagola le canzoni di Marcella (Bella) e Patty (pravo) e Viola (Valentino), ma solo i ritornelli che parlano un po' per noi, e di noi, solo per sentirle più vere.
A noi che piace bere vino seduti a un tavolo, con una candela come illuminazione, e chiacchierare per ore e ore e accorgersi troppo tardi del tempo che è volato.
A noi che ci piace raccontare favole e ascoltare racconti.
A noi che siamo permalose ma con un bacio ci porti via.
A noi che ci fermiamo ad accarezzare ogni labrador che vediamo e sogniamo di averne uno nostro, prima o poi, per portarlo al mare d'inverno, a correre sulla spiaggia.
A noi che fotografiamo ogni cielo, ogni piatto che mangiamo, che vivremmo in magliette a righe.
A noi che la domenica la vorremmo profumata di te, di una felpa oversize dove perdersi dentro, di piumoni bianchi e tartellette alla mela.
A noi che abbiamo imparato ad ascoltare nuova musica, intonare nuovi accordi, ricostruirci da capo, dopo che terremoti forti hanno scosso ogni certezza.
A noi che l'estate è la nostra stagione, che siamo gitane nell'anima e basta un po' di sabbia tra le dita e di sale nei capelli per continuare a sognare.
A noi che mangiamo la marmellata di castagne con il lardo, e che mixiamo maglioni tartan con micro shorts a fiori.
A noi che collezioniamo sassi bianchi.
A noi che amiamo lo smalto rosso e ci sentiamo un po' nude, senza.
A noi che i plumcake sono poesia pura.
A noi che quando la vita ci basisce corriamo a farci coccolare dal nostro papà un po' burbero e dalla nostra sorella carroarmato che amiamo come nessun paragone è abbastanza per dire quanto.
A noi che "il vento che ci soffia dentro non ci può spostare."
A noi che amiamo gli abiti bianchi e leggeri e che quando arriva il caldo non ci asciughiamo più i capelli.
A noi che amiamo l'avocado, le labbra da baciare e la coca cola.

Ecco.
Per noi c'è Glen Hansard che canta al Lime Light, una sera di febbraio in cui aspettiamo la neve, in cui la Corona è fredda ma disseta, in cui mentre ascolti, sogni un po'.
In cui intoni qualche strofa, ma non tutte, che tutte non le sappiamo mica, ma è bello così.

E c'è Glen con i suoi capelli buffi, con la sua voce che spacca e con la sua chitarra, con la sua filosofia spiccia da cantastorie.

Glen we #superloveyou!!!!

#sweetfebruary








mercoledì 20 febbraio 2013

Profumo di casa. From marieclaire.it with love.


Casa è un concetto paradossale per noi ragazze gipsy nell'anima.
Casa è il mondo.
Se la vita ci ha insegnato che se si fanno troppi progetti, Lei poi si arrabbia, noi da brave gitane cerchiamo ora di vivere alla giornata, fluttuando in un'aurea di leggerezza, che tanti ci invidiano perché il verso lusso è la lievità.
Il viaggiare leggeri, per intenderci.


Tuttavia la nostra anima macramè e il nostro essere un po' rock, si accompagnano perfettamente alla necessità di trasformare tutto quello che tocchiamo in aggettivi quali caldo, morbido e accogliente.
Come siamo noi del resto.
Due facce della stessa medaglia d'oro, come qualcuno ha scritto.

Quindi casa, profumo di casa.

Casa è il profumo di spezie che mi avvolge quando giro la chiave ed entro.
Casa è la cera per il legno che mia madre passa su tutti i mobili.
Casa è patchouli.
Casa è un rumore di pentole e di porte che cigolano.
Casa è un nome.
Casa è la coperta sul letto e la stufa accesa, nei giorni freddi.
Casa è una candela accesa.
Casa è una felpa oversize dove navigare dentro il sabato mattina, bevendo un po' di tè caldo.
Casa è il tortino di fagioli e patate della mia nonna.
Casa è le serate con le mie cugine, in cucina a bere vino rosso e ad abbracciarci.
Casa è l'estate in piscina con mia sorella.
Casa è la musica dell'iphone, mentre si sfogliano i libri di cucina, tutti impilati accanto al letto.
Casa è una ricetta, che diventa parte di quello che io chiamo i piccoli grandi piaceri della vita.

SFOGLIATINE ALLE MELE, ROSMARINO E LAVANDA

1 rotolo di pasta sfoglia rettangolare
2 mele
marmellata di albicocche
burro
zucchero semolato
un rametto di rosmarino
fiori di lavanda essicati

Preriscalda il forno a 190°.
Stendi la pasta sfoglia, ricava 8 rettangoli, bucherella con una forchetta e disponili su una teglia ben distanziati. Sbuccia le mele e affettale sottilmente.
Spalma un velo di marmellata su ciascun rettangolo e disponi le fettine di mela ordinatamente. Trita finemente rosmarino e lavanda in parti uguali. Spolvera le sfogliatine con il trito aromatico, un cucchiaio di zucchero e qualche fiocchetto di burro.
Inforna per 15/20 minuti. I bordi devono risultare croccanti e leggermente caramellati, eventualmente puoi azionare la funzione grill per gli ultimi minuti.


oggi mi trovate qui:

http://www.marieclaire.it/Cucina/Il-blog-di-Alice-Agnelli



martedì 19 febbraio 2013

Bianco come un punto. Punto e a capo. Honest Cooking.

Bianco.
Quante volte mi sono sentita dire: per te o tutto bianco o tutto nero.
Io ho sempre amato il bianco.


Le cose che amo di più sono bianche: il riso quando incontra il parmigiano, un gerwustraminer ghiacciato d'estate, mentre si aspetta che il sole lasci spazio a queste meravigliose notti d'estate fatte di baci e stelle, le ortensie nel giardino di casa in montagna, il macramè di Valentino, la neve, le nuvole nel cielo di Parigi, la schiuma del mare, questo mare che ci fa così belle che ci rende felici, che ci trasforma. Bianca come la mia carnagione, lattea direi. Bianco come lo zucchero a velo, come le mie lenzuola preferite. Bianca, come mia sorella, la mia adorata sorella.
Bianco come quel cardigan di cachemire che mi tiene comfy and cosy d'inverno.
Bianco come le diner en blanc, di giugno.
Bianchi come i miei vestitini estivi, fatti di sabbia e sole e luce e leggerezza.
Bianchi come i confetti, che però sono ripieni di cioccolato.
Bianco come il fior di latte.
Bianco come la farina che svolazza in cucina e tra le mie mani.
Bianco come le camicie bianche che la mia mamma adora e bianco come le perle di fiume che la mia nonna mi ha lasciato, ancora pregne del suo profumo.




E bianchi come i formaggi che io sono una formaggina.
E amo la morbidezza della ricotta, per esempio.
Amo come viene fatta, amo la sua freschezza amo che sia un ingrediente così facile da combinare.
E c'è un posto a Milano, uno di quei piccoli meravigliosi posti che ti fanno amare questa città, che ti fanno sperare che come il mondo è paese, la nostra metropoli è un agglomerato di piccoli ambienti che ti regalano tutto nello spazio di un marciapiede.
Poi c'è Marina, che gestisce questo piccolo bijou caseario, che offre anche pasta fresca, mozzarelle, peperoni essiccati e altre delizie.
Tutto sano, tutto genuino, tutto rigorosamente controllato e fresco.



PuntoBianco: Corso Indipendenza, 7. Anche qui, su facebook.

Una ricetta, così che sapete già come sfruttare queste delizie.

Pancakes (ricotta e mirtilli): in una ciotola capiente, lavorare con la forchetta 250g di ricotta fresca con 3 tuorli e 3 cucchiai di zucchero di canna. Aggiungere un cucchiaio di buccia di limone grattugiata e 1 cucchiaio di burro fuso. Aggiungere infine 55g di farina integrale (macinata a pietra) e gli albumi montati a neve. Imburrare leggermente una padella antiaderente e far cuocere 1/2 cucchiai di imapsto per volta, 2 minuti per lato. Per la salsa di mirtilli, far cuocere 100g di mirtilli freschi con 1 cucchiaio di miele e 2 cucchiai di acqua per 5/8 minuti o finché l’insieme sia leggermente sciropposo. Passare al colino e servire, insieme a una manciata di mirtilli freschi, con i pancakes

oggi mi trovate qui:
http://honestcooking.it/autore/alice-agnelli/


lunedì 18 febbraio 2013

Stubborn Love.

E ci risiamo.


Questa mattina, cara la mia bella città, mentre camminavo ti osservavo.
Coriandoli per terra, un po' pigra ti risvegliavi come una bella ragazza che la sera prima ha ballato troppo.
Come una bella ragazza dall'aria attorcigliata e scompigliata che si risveglia stropicciandosi gli occhi, nel suo pigiama caldo di cachemire rubato in showroom, quel pigiama che fa sentire confortate in queste notti di Monsieur Inverno, quando il lusso vero è avere il piumone sopra l'orecchio destro, alla sera.
Ed ecco la luce timida delle prime giornate che fanno un po' scampolo di primavera, ecco quella luce che inonda le finestre al mattino, un po' fioca, ma luce, luminosa, che ti fa dire, eccoci, ci siamo, respiriamo l'aria e viviamo aspettando primavera, per dirla canzonando.

Sei pronta, Milano?
Il circo della moda si sta trasferendo di nuovo qui, e tu rassegnata, stai per accoglierlo, come ogni sei mesi.
Rassegnata, come qualcosa da cui non si può scampare, tipo l'influenza stagionale che sai che bisogna fare perché i nostri anticorpi così si esercitano un po' in battaglie interne dalle quali uscire rafforzati.
Rassegnata perché alla fine fa parte del tuo DNA: Milano, la città della moda.

Tutti corrono, di solito piove persino, giusto per intasare ancora di più le tue vie di comunicazione.
Questa volta è data neve, addirittura.
Chissà che magari la neve plachi le voglie fashioniste e riporti tutto a una dimensione più sana, più pura, più umana.

Io per questa stagione aspetto con ansia kili di chiffon e macramè per sognare e immaginare. Volare in pizzi e dentelle.
Bramo Mamma Miuccia, che ho già detto: è una fede e poi fa passare ogni paturnia e il tempo del Saffiano è ormai dietro l'angolo.
Ma mi aspetto anche un po' più di moralità, di consapevolezza che la crisi che stiamo attraversando porti a qualcosa di buono. Che la crisi che stiamo attraversando lasci il posto a aria nuova, aria sana, aria che profuma di rispetto, di consapevolezza, di chiffon e di sorrisi.
Suvvia, non stiamo salvando il mondo!
La moda è leggera, la moda deve essere leggera. La moda deve portare il bene, il sogno.
basta riempirci di sgambetti e chiacchiere e pettegolezzi inutili.
Diventiamo più limpidi, facciamo della sincerità, del volersi bene, una moda. Chè alla fine lavoriamo tutti con un unico scopo.
Rendiamo la vita lieve.
Abbasso le superficialità, evviva la dolcezza.

#insweetwetrust.

Così come confido in cene amorevoli, in delicatezze di gesti e in premure affettuose.
Tutto il resto è noia.


E poi Milano: non vediamo l'ora che ritorni solo nostra, con le tue luci soffuse alla sera, con i marciapiedi che brillano di piccoli glitter, con i concerti al Magnolia, con quel vento caldo che all'arrivo di marzo ti scuote tutta, con i bar aperti fino a notte fonda, che noi con aprile ci si sveglia tutti e si esce dal letargo e siamo ninfa che scorre lungo la circonvallazione interna.
Con il profumo di focaccia calda quando arrivi in Porta Genova.
Con i piccoli fiori di pesco ai bordi delle strade, in via degli Scipioni e in regina Giovanna, che mi ricordano la mia nonna.
Con i pomeriggi pigri in Palestro.
Con tutti i profumi appena passi davanti alla Rinascente, che ti fanno sembrare una vecchia signora stanca.
Con la musica che esce dalle finestre, musica antica, a volte puoi far resuscitare un Cocciante, durante l'estate, che strimpella con tutta l'energia dai balconi aperti.
Con gli aperitivi nelle strade.
Con i camioncini di fiori accanto a Cucchi.
Con gli involtini da passeggio in Chinatown.

Con l'energia di persone come noi che credono che un nuovo corso, un nuovo percorso, un nuovo modo di vivere sia creabile e a portata di mano, una nuova democrazia di noi milanesi, tutta basata sulla gentilezza e l'accoglienza, la voglia di vivere bene.

Basta volerlo.

#sweetfebruary



domenica 17 febbraio 2013

If it makes you happy.


Io non so cosa sia.

Se ti rende felice, io  oggi indosso righe, righe e righe ed è domenica e profumo di Mustela, ed è domenica e questa mattina ho adorato i nostri whaztup ed è domenica e magari questa sera mi mangio una pizza e mi bevo una birra.



Se sono felice, forse è perché mentre camminavo, ascoltavo la mia musica e Milano era soleggiata, tiepida, un preludio di primavera, quasi e io ascoltavo i Lumineers ed ero qui, presente al presente.
Non so se è perché ho visto foto bellissime di ricette che farò, non so se è per il toast all'avocado e lime di questa mattina, a colazione, o perché questa sera cucino le apple tart.
Se sono felice è perché finalmente la mia mente non fa più programmi, e quindi riesco a  vedere le cose, senza offuscarle di aspettative, ed è bello è così semplicemente bello accorgersi di dettagli che prima si tralasciavano per inseguire un'idea appiccicata a qualsivoglia aspettativa dell'intelletto.

"La felicità è un pensiero, quindi smettila di fari domande".
Forse  è stato l'sms di mio padre: "ti voglio bene". Papà, non sai quanto te ne voglio io di bene e quanto mi riesca tremendamente difficile vedervi così poco. O forse quelle magiche parole di mia mamma in cui mi legittimano a pensare che come sono vado bene, che la leggerezza è un pregio dell'anima, un lusso riservato a pochi..
Sicuramente è per Madness dei Muse, che mi piace veramente tanto e mi fa ballare e cantare.Anche Ho Hey dei Lumineers che mi fa credere che tutto il mondo è paese e che è così facile re innamorarsi, re fidarsi, re sorridere, re abbandonarmi completamente a un nuovo profumo e a un nuovo odore di pelle.

Forse perché ho voglia di Venezia.
Forse perché quello che ti ho detto è vero: the world is our destination.
Quindi andiamo.

Forse è perché ci piacciono le cose semplici.
Forse.
Che quando ci addormentiamo,possiamo sognare assieme?

Un sorriso.

Il concerto di Glen Hansard.
Il tempo per la Toscana, quasi.

Bello come il caffè caldo al mattino  il "bien a vous" che ho letto oggi in una mail inviatami per l'accredito alle sfilate: bene a voi.
Bello come un tramonto caldo sull'orlo dell'estate  il fatto che noi eterne romantiche anche se ci facciamo tatuaggi,ascoltiamo i foo fighters e rock and roll diventa la nostra parola preferita, ecco, alla fine noi eterne romantiche amiamo la nostra anima macramè.

Confortante come un piatto di paccheri al pomodoro e basilico che finalmente Sanremo e il Carnevale sono passati. E sono passati, e possiamo tirare un sospiro di sollievo perché vuol dire che anche Febbraio sta per finire, Viva Dio.E a me Gennaio e Febbraio mica piacciono.

Non so se perché grazie al garage sale ho liberato e fatto spazi: viaggio leggera, adesso.

Forse anche sarà perché le giornate si allungano e io sogno di pigri pomeriggi al sole a mangiare patatine e a bere vino bianco ghiacciato, distesa su una coperta, in un parco.

Non so esattamente, però oggi sono felice.

E la felicità, come abbiamo detto, è un pensiero.





venerdì 15 febbraio 2013

Luxury Garage Sale- Sabato 16 Febbraio 2013

Domani!
Dalle 11am alle 7pm.
Shopping, scambi, abbracci e madeleines.
Qualche mojito.


Vi aspettiamo.

per info: alice.agnelli@me.com


"La mia idea di lavori di casa è pulire la stanza con un solo sguardo."

(Erma Bombeck)

mercoledì 13 febbraio 2013

El regalo mas grande


Buon quasi San Valentino.



L'anno scorso ero a sfornare biscotti a cuore,e a zampettare per la cucina con tacco 15 di Laboutin, pensando che quella fosse la vera felicità, che l'uomo che avevo accanto era il migliore del mondo universo e arginando la mia anima gipsy in simil casalinga di provincia per niente soddisfatta.
Gli scenari cambiano perché poi arriva una strana forza che si compiace della legge divina tale per la quale viene punito chi ha le ali e non vola, per dirla alla Jovanotti.

Ma noi abbiamo 9 vite, molti tacchi e parecchi rossetti e nessuno ci fa fuori.
La nostra anima è così bella e il nostro spirito così forte che nessuna lacrima ci scalfisce: ci rende solo gli occhi più belli e luminosi.
Le ferite che riportiamo hanno una bellezza insita rara e gioiosa, di quelle che non ci metti nemmeno il correttore per coprirle.
La dolcezza che trasudiamo non è banale arzigogolazione dell'intelletto, ma pura forma d'arte.

Noi profumiamo come un mattino d'estate quando l'erba è appena stata tagliata e il caffè è nell'aria, profumiamo come un tramonto in riva al mare, di sale e onde, profumiamo di lampone e ti diamo libertà, quella libertà che solo il nostro amore può resuscitare e creare.
baciaci dietro il collo, accanto alle orecchie.

provare per credere.
e chissenefrega di tutto il resto.
tutto il resto è noia.

Siamo un bicchiere di Perrier appena versato, pieno di bollicine e con il ghiaccio triturato dentro, proprio quando stai per morire di sete.


Noi, creiamo dipendenza.
Con tutti i nostri difetti, con tutte le nostre mancanze, con tutte le nostre imperfezioni.

Io ho un sacco di desideri per domani.
Desideri di gesti plateali, credo, come ha giustamente scritto una mia amica di FB.
perché noi accettiamo l'amore che crediamo di meritare quindi è bene iniziare ad alzare le aspettative.
Voglio, e non vorrei. Voglio un Qualcosa che mi faccia cambiare idea sul fatto che giovedì sia un semplice giorno di conference call alle 5 di pomeriggio e spartiacque che segna la fine di una settimana intensa, ça va sans dire, pre show e fatta di seating e fashion GPS da ri editare circa mille volte che tanto non va mai bene.



Tornando ai gesti plateali.
Cosa vorrei,per esempio, domani:

ortensie bianche. o peonie. o ranuncoli. niente rose, non mi sono mai state simpatiche, tranne che nelle creme da notte e nei tonici.se mi devi dire che mi ami, dimmelo guardandomi negli occhi e non affidarlo al linguaggio dei fiori, che sai mai, io sono un po' stordita, posso fraintendere e sono stanca di fraintendimenti. E poi mi piacciono i sussurri nelle orecchie. i love the little dirty talks. if you know what i mean.
un abbonamento a sake mojiti.
una fornitura di cannoncini della pasticceria Giacomo.
un concerto, magari dei Magic Numbers. o a vedere i Band Of Horses il 14 giugno a Oslo. il che include anche il weekend.
una bicicletta nuova, così che al mattino quando decido che la giornata richiede i 15 cm di elevatura, non debbo trascinarmi il sacchetto cambia scarpe, ma basta che mi metto in sella alla bici e va bene - si perchè io pedalo con i tacchi e cammino rasoterra, ofcourse.
guacamole. datemi una vasca di guacamole.
una maglietta a righe.vabbè questa era facile.
tutto la pre collezione di Celine, e il look rose+tye dye di Rodarte.
la reunion dei Sixpence none the richer.
le mie tonsille sane, di nuovo.
il mare quando è ancora inverno. io+te+basta. anzi forse io+te+vino+focaccia+spaghettiaifruttidimare.
un abbraccio forte, ma senza bacio, perché come scrive la mia adorata alessia,nel bacio ci sono troppi ormoni, invece un bell'abbraccio è una tazza di te caldo confortante e confortevole.è amore.
dimmi che tutto andrà bene. anzi no, non dirmelo.dimostramelo.
una fornitura di lime infinita.
regalami una renna.
regalami un non aver paura: del buio, delle persone, di sorridere e di lasciarmi andare, di nuovo.
regalami un weekend fatto delle tue mani, delle mie unghie rosse, della tua pelle che noi vogliamo le labbra e la carne, come dice J-X.
regalami FabriFibra.
(anche i foofighters vanno bene).
donami un giambattista valli lungo e fluente.
balla that's my bitch con me.
(voglio essere per te come la Serenella di Minghi )
un abbonamento per pain au chocolat e caffè nero a iosa.
mille whatzup mattutine, pomeridiane e serali, da togliere il fiato e mozzare il respiro, dalla bellezza delle parole.
due confezioni di prosciutto cotto arrosto di Eataly.
una fotografia di un cielo bellissimo da guardare e perdercisi dentro, da  sentirne il vento tra i capelli
trovami un nuovo soprannome.

be happy&naked with me.

insomma.
Spara nel mucchio, che qualsiasi cosa dell'elenco qui sopra va bene.

Ma anche no,che noi gipsy siamo semplici... alla fine a noi ci si porta via solo con un po' di dolcezza.


#sweetfebruary, valentine's edition
#inlovewetrust


martedì 12 febbraio 2013

I belong with you, you belong with me, you're my sweetheart

E fuori nevica.
E  ho preso i biglietti per i Lumineers. E vorrei tanto vivere in uno dei loro video, con le lucine piccole accese, i coriandoli che volano, i cappelli e le chitarre, gli uomini con le bretelle, i belong with you, you belong with me, you're my sweetheart, bellissimi fiori appesi al soffitto, e tutti vestiti solo di magliette bianche e bretelle.
E mancano circa 37 giorni alla primavera, ma noi che siamo a disposizione delle stagioni, ci godiamo questi scampoli di inverno, neve, coperte e piumoni.Quando nelle case i caloriferi sono accesi e il tepore ti riscalda le ossa e le guance.Quando nelle case le luci sono calde e accoglienti e accendere il forno è una gioia.



E ammetto che amo le righe, che forse ho troppe magliette a righe e che senza il tè Fujiama di Mariage non ci so stare.
E ho voglia di un bouquet di ortensie bianche.
E mangio troppo avocado che con lime e fleur de sel alla vaniglia è meraviglioso. Un esattamente capolavoro della natura.
E questo weekend è stato proprio bello.
Ed ho voglie di pesche.
E vorrei cucinare le apple tarte.
E ho voglia di raccogliere conchiglie.
E ho voglia di friggere le patate dolci e cospargerle di senape.
Ho voglia di Londra, Hyde Park, del camino di mia zia, di un maglione pesante, di mani che si riscaldano, di perdermi un pomeriggio di pioggia in un museo, di bere tè guardando seduta su una panchina, con il freddo del vento che accarezza le guance e pettina i capelli.
Mi piacciono i flash mob.
Anzi li adoro. Stupiscimi con un flash mob.
Vorrei un orto in balcone, di quelli in verticale che così ci stanno tutte le piante aromatiche con cui cucinerò meravigliose vellutate di basilico.
Vorrei più tempo. Per stare con il mio papà. 
Vorrei un respiro più pacifico.
Notte bella magnifica.E il sorriso che invio mi ritorna in baci.
Leggerezza. Leggera.Io sono leggera.Un sorriso.
Il burrocacao alla rosa.
Le lotte quotidiane. Piccole, ma alla fine grandi, battaglie e problemi da risolvere sempre, stando attenti a non ferire gli altri, che non è detto che una guerra debba sempre fare vittime.Io non voglio fare vittime. Io voglio stare attenta a tutte queste belle anime di cui sono circondata e voglio proteggerle tutte, al di là di qualsiasi cattiveria, o montagna da scalare.
Amo le gocce di neve sulla finestra.
Vorrei un bouquet di carote appena raccolte dalla terra.
Fuck butterflies, i feel the whole zoo when i'm with you. 


Viviamo in un'epoca incerta. Il Papa si è dimesso. Ammetto, non mi era mai stato particolarmente simpatico, ma pensandoci, aveva un'eredità difficile da sostenere: Giovanni Paolo II era stato un visionario, un uomo la cui elevatura morale e la cui bontà era al di sopra di qualsiasi dogma, precetto o imposizione. QUindi era chiaro dall'inizio che chi gli sarebbe succeduto, avrebbe avuto un compito molto arduo.
Dicono che ciascuno veda nella propria vita circa 7 Papi.
Chissà,adesso, cosa succederà.
Chissà.
Fa un po' paura questa perdita di valori, questa epoca in cui siamo in balia di eventi e niente e nessuno riesce ad arginarli. In cui forse vince la democrazia del superfluo. In cui  l'indecisione su che borsa comprare diventa una patologia di cui persino il Wall Street Journal parla (Handbag Decision Paralysis - HDP).
Ammetto che leggo poco i giornali e la televisione non ce l'ho nemmeno più: sono stanca di cattive notizie.
Voglio guardare questo bicchiere come mezzo pieno, e non importa se sarà pieno di acqua, champagne, vodka o aranciata. Basta che la mia fantasia, i miei sogni, lo continuino a riempire e che i miei occhi lo vedano sempre pieno.


E una nota a calce, una riflessione per la mia amica Valentina, che per colpa di Vodafone sta attraversando un incubo formato telefono.
Qui trovate quello che è successo.
Una vergogna, ma confidiamo nel lieto fine.
Leggete gente, leggete. Che queste fandonie non debbono più accadere.

http://www.oilnanoolamoda.com/2013/02/mi-hanno-rubato-lanima.html

http://www.oilnanoolamoda.com/2013/02/la-questione-vodafone-parte-ii-volte.html


Amica, a noi che abbiamo un'anima macramè,che crediamo nel potere di un'armatura fatta di pizzi di Valentino, che dispensiamo amore a profusione, e che ogni nostro poro trasuda acqua di rose. nessuno ci ruba nulla.
Ricordatelo.
Ci copiazzano, e scopiazzano, ma alla fine we rock this motherfu*$%**world, per dirla alla Beyonce.

Io, i miei abiti in chiffon e mamma Miuccia ti aspettiamo per andare a fare le fatine del plastic, come ai vecchi tempi, prima di Ory&Belfy. 
Oppure scegli tu: ti raggiungo in quel di Monferrato per un weekend a base di vino e risate.
Ti voglio bene.
Always and forevva.


Elisa e Linda - funky mama



Il bello di questo blog è che mi fa conoscere persone meravigliose.
Il bello di questo blog è che mi mette in contatto con anime belle, con spiriti generosi.
Il bello di questo blog è che è riuscito a costruire una piccola comunità di spiriti dolci.

Il bello di questo blog, siete voi.
Il bello di questo blog è ricevere le vostre email di sostegno, raccogliere le vostre confidenze, e abbracciarvi tutte virtualmente.
Il bello di questo blog è che ogni giorno mi fa alzare e ringraziare: voi, e tutti i Santi in paradiso per avermi dato la forza di continuare anche quando vecchi draghi perfidi hanno tentato di smontarci.

Ed oggi vi presento, fiera, Elisa, con la sua piccola Linda.
#ingirlswetrust.




Quando ti sei sentita mamma per la prima volta?
Non sono mai stata particolarmente portata o brava con i bambini, non mi sentivo molto materna. Poi ho conosciuto Lui e il desiderio di un figlio è nato da solo, fortissimo. Ho desiderato Linda e mi sono sentita mamma fin da subito, alla vista della seconda linea rosa, debolissima..Mamma a modo mio, ovviamente, poi ho dovuto - come tutte - imparare sul campo e distinguere la vita vera dall'immaginario.

Che cosa sogni per Linda?
Molto banalmente, sogno che possa crescere serena, libera di scegliere cosa fare, chi diventare. Sogno la felicità. Una vita piena.




Quale viaggio vorresti fare con lei?
Linda ha già vissuto il nostro viaggio di nozze...in giro per il Mediterraneo...mi piacerebbe per ora riuscire a portarla a Malaga, una città dove ho abitato per qualche tempo e dove sono cambiate tante cose, e a Barcellona, dove è nata la magia tra me e il suo papà. E poi quando sarà un pochino più grande mi piacerebbe riuscire a visitare New York insieme a lei, per scoprirla insieme, dato che non ci sono mai stata. Vorrei portarla ovunque...

Una canzone per lei.
Amo la musica, tutta, ogni momento della mia vita è associato, anche inconsciamente, ad una colonna sonora. Mi piacerebbe che imparasse ad apprezzare De André con i suoi testi inarrivabili, Rino Gaetano...ma anche Ligabue e Vasco. Per ora canto con lei Dog Days are Over di Florence and the Machine, ci mette allegria. Non vedo l'ora di farle ascoltare Senza Parole di Vasco, però, da urlare durante i viaggi in macchina...rito liberatorio.



Un rituale di bellezza da tramandare.
Mai - qualunque cosa succeda - andare a letto senza essersi struccate. Alla sera il viso deve essere pulito con cura, bisogna spalmare un buon idratante. A qualunque ora. Anche quando siamo un po' brille (davanti a Linda negherò di aver scritto quest'ultima frase: amore, la mamma ha sempre bevuto con moderazione!)

I tuoi must have.
I miei...un balsamo riparatore per le labbra (quello di Sisley è meraviglioso). La crema per le mani all'olio di riso dei Coloniali. Un po' di blush...dato che ho la carnagione praticamente trasparente. Per il momento i must have di Linda sono salviette e cerotti. E lo smalto e il rossetto di mamma.

Le tre R: rispetto verso te stessa, verso gli altri e responsabilità delle proprie azioni. Come si fa a insegnarlo?
Domanda difficile. Diciamo che fondamentalmente credo nel potere del buon esempio. E' per questo che penso che mia figlia mi abbia reso una persona migliore. Cerco di esprimere le mie opinioni con cortesia e calma, restando coerente e fedele ai miei principi. Tratto gli altri - e il loro tempo - con rispetto. Cerco di spiegarle che ogni nostro comportamento puo' influire sulla vita degli altri. E Lui fa altrettanto. Spero di aver imboccato la strada giusta.



In kids we trust: un gioco, un progetto un’idea per rendere un po’ più kids friendly questa città.
Mi piacerebbe cominciare dalle cose semplici. Che gli spazi verdi e attrezzati per i bambini fossero effettivamente "verdi" e più curati...che i bagni pubblici restassero puliti più a lungo di 5 minuti (portare una bambina di 2 anni e mezzo a fare pipì cercando di evitare il peggio dovrebbe essere uno sport olimpico...e io sarei da podio)...insomma tutte cose che con un pochino più di educazione e senso civico da parte di tutti potrebbero essere realtà, non sogno. Se devo pensare più in grande mi piacerebbe che anche qui in provincia arrivasse l'influenza dei paesi nordici...asili nido aziendali, ad esempio. O comunque, asili nido la cui retta non preveda la vendita di organi interni da parte dei genitori.

come si fa a insegnare ai propri figli come stare attenti e guardinghi, ma allo stesso tempo far credere nell’amicizia, nell’amore e nella fiducia verso gli altri?
Altra domanda difficile. Purtroppo mettendoli troppo in guardia rischiamo di creare adulti chiusi ed insicuri. Spingendoli troppo e indiscriminatamente verso tutti, al contrario, si forzano reazioni e rapporti che magari non sarebbero nati ( ho scoperto che i bambini sono molto selettivi). Cerco di osservarla interagire con gli altri, sforzandomi di non intervenire, per essere presente ogni volta che qualcuno le stropiccia un po' il cuoricino. La sprono a condividere..a scoprire...anche quando ho paura che potrebbe farsi male. Ma di base credo che - purtroppo - dovrà farsi le ossa da sola. Il mio compito sarà consigliare e raccogliere confessioni, e cercherò di assolverlo nel migliore dei modi.

oggi mi trovate anche qui:
http://www.lefunkymamas.com/category/rubriche/otta-love-mums/