a gipsy in the kitchen | love, food, fashion.

a gipsy in the kitchen | love, food, fashion.: marzo 2013

mercoledì 27 marzo 2013

Learning to fly- from marieclaire.it with love

Noi che ci svegliamo al mattino con gli occhi appiccicati dal sonno e magliette larghe perché i nostri sogni richiedono spazio e comodità.


Noi che siamo splendide con il rossetto rosso, ma guardaci senza trucco: siamo senza inganni.Vere.O per dirla alla Max Pezzali, belle vere.
Noi che beviamo litri di tè verdi e consumiamo tonnellate di idratanti per mantenerci luminose.
Noi che ci commuoviamo quando ci regalano dei fiori.
Noi che amiamo amare più che essere amate.
Noi che aspettiamo il trillo di whatzup, che l'Amore è una cosa semplice e allora per te ci sono, se mi piaci.




Noi che investiamo il nostro stipendio in pentole, tegami e prodotti per capelli.
Noi che siamo in equilibrio precario in tacco 15.
Noi che regaliamo sempre sorrisi e che non siamo mai arrabbiate per più di due giorni, che tutto scorre e scorre anche la delusione e lascia il posto a tutta questa luce che ci portiamo dentro.
Noi che non vogliamo mai deludere nessuno.
Noi tipe per bene a cui piacciono i ragazzacci.
Noi che adoriamo fotografare cieli e dolci.
Noi che come cuciniamo noi il fondant nemmeno la più brava delle pasticcere.
Noi che viviamo di labbra, di carne e di baci e di musica e se la musica è buona noi balliamo.
Noi che sentiamo il tuo sorriso.



Noi che amiamo le prime volte ma che non vediamo l'ora della ripetitività del quotidiano.
Noi che il nostro cuore si è rotto ma chissà come mai riusciamo sempre a trovare un po' di colla per ripararlo.
Noi che amiamo le righe.
Noi e il mare. E la sabbia tra le dita.
Noi che a volte sembriamo stronze e distanti, ma in realtà siamo molto vulnerabili e questo è il nostro unico modo per difenderci: un paravento fatto di timidezza e ghiaccio, ma credimi, basta un abbraccio, una parola dolce, e veniamo via.
Noi che con il guacamole ci faremmo il bagno.
Noi che siamo accentratici.
Noi che ci basta un abito bianco e i capelli bagnati, d'estate, per essere felici.
Noi che per ordinare una pizza ci impieghiamo venti minuti, per poi prenderla con dentro tutto: parmigiano, salame piccante, funghi e bufala.
Noi dall'anima macramè.



Noi che piangiamo alla fine di ogni film.
Noi che ci piace cambiare idea.
Noi che l'Autunno giustifica i maglioni pesanti e chunky, Jack Johnson, le mattine piene di sole e aria fresca, le tuberose al mercato, le caldarroste e il vin brulè.
Noi che un libro e una coperta in un giardino ti abbiamo creato il pomeriggio perfetto.
Noi che prendiamo aerei come tram.
Noi che il viaggio è la nostra conditio sine qua non.
Noi che crediamo, sempre.
Noi che scegliamo di fidarci, perché se l'opzione è il non fidarsi, io dico che è meglio dare credito alle persone.
Noi che ti riempiremmo di sms ma non vogliamo disturbarti.
Noi che adoriamo dormire abbracciati stretti stretti.
Noi che ci compriamo mutandine sciocchine.
Noi che abbiamo 8 tatuaggi ormai, 8 come i chilometri che facciamo ogni giorno
Noi che vogliamo una bicicletta.
Noi che siamo la primavera quando meno te lo aspetti.
Noi che siamo lunatiche.
Noi a piedi nudi nel vento, noi che amiamo gli uomini barbuti, noi che le mattine pigre sono bellissime, noi che inventiamo nuovi linguaggi per amarti
Noi che con noi va bene solo la pratica.
Noi che amiamo lo chignon.
Noi che abbiamo nomi belli.
Noi che vogliamo un labrador cioccolato per chiamarlo India e correre con lei nella neve.
Noi che crediamo nella logica delle calze a rete.
Noi che ci inventiamo un menù in mezz'ora. Un menù per una prima volta, un menù per un ballo, un menù per una sera di marzo che dovrebbe essere primavera e invece è ancora inverno come quelle sere di metà ottobre fredde che ti dicono che la stagione di Natale è in arrivo.



Purè di piselli e finocchio con misto mare.

Piselli
Fave
1 finocchio
3 patate
basilico
qualche foglia di menta
1 porro
Fleur de Sel.
Bacche di Curepipe
Creme Fraiche

Misto mare
Olio EVO

In una pentola antiaderente, far soffriggere la menta con  il basilico e il porro. Aggiungere i piselli, qualche fava, le patate e il finocchio.
Acqua a filo.
Aggiungere il fleur de sel, al momento dell'ebollizione.
Quando la verdura risulterà morbida, passatela al minipimer, aggiungendo un po' di creme fraiche e le bacche
( per le bacche: http://www.orlandosidee.de/italiano/spezie/spezie.htm)
far cuocere ancora un po', fino quando la consistenza risulterà cremosa e compatta.
Nel mentre far sbollentare in padella il misto mare, con un po' di olio evo ( circa 10 minuti)

Servire il purè con il misto mare on top.

Oggi mi trovate qui:
http://www.marieclaire.it/Cucina/Il-blog-di-Alice-Agnelli





martedì 26 marzo 2013

Tell me I'm your national anthem. Honestcooking.it


E se le cose che ci fanno stare bene durassero in eterno.
E se il nostro piatto preferito non finisse mai, e fosse sempre in creazione costante nel piatto da portata.
E se veramente per sempre fosse davvero per sempre.
e se il nostro maglione preferito non si sgualcisse mai.
E la nostra canzone preferita fosse sempre alla radio, ogni volta che la accendiamo.


E se il cioccolato che amiamo crescesse sull'albero fuori casa, che quando arriva la primavera insieme ai boccioli rosa crescessero meravigliose bacche tonde e sode e grandi e che afferri e producono una sana e consapevole libidine al palato.
E se il nostro shampoo preferito non terminasse mai, e ad ogni utilizzo invece che consumarsi, aumentasse di livello.
Se quei baci che ti fanno sentire le farfalle nello stomaco potessero prorogarsi per giorni e notti intere senza smettere mai.
Se quelle chiacchierate sincere fossero un rituale, dove gli occhi, le mani le parole si incrociano in una melodia inarrestabile.
E se i nostri ricordi stessero sempre con noi, e come un vecchio film apparissero ogni volta che vogliamo su uno schermo davanti a noi, come se fossero lì, appena successi.
E se quelle serate speciali in cui la musica è bella, in cui la compagnia è incantevole e il cibo squisito..ecco se quelle serate accadessero ogni sera?



Forse le cominceremmo a dare per scontate, senza realmente godercele, senza realmente assaporare ogni gusto, senza vivere ogni emozione perchè tutto diventerebbe scontato. E essere scontati è il peggiore dei mali.
Tuttavia c'è un posto a Milano, dove entri e ti senti subito a casa, dove appena attraversi la porta sei accolto da due fratelli dallo sguardo nobile e il sorriso sincero.
Dove puoi trovare zuppe calde e lasagne. Crumble di mele e croque monsieur.
In una cornice fatta di ambienti caldi e rassicuranti.
Sto parlando di Verger, in Via Varese 1.


Sto parlando del fatto che io vorrei essere sempre seduta lì, che mi comprerei pure tutta la meravigliosa collezione di abiti che hanno e sto parlando di passare la mia estate a bere kyr royal seduta nel loro dehor, sotto un'ombrellone di lino bianco, a guardare Milano accaldata trascinarsi nelle ultime fatiche lavorative, prima che tutti noi scappiamo in qualche mare a prendere ristoro per la mente e il fisico.
Non posso fare altro che consigliarlo, che dire che questo è il posto dove andare ora, quando si vuole stare tranquille, sentirsi a casa in una città come Milano, dove tutto corre e scorre ed è troppo facile perdere il contatto da ciò che è vero affetto.
Ecco diciamo così:Verger è quella fetta di calore che ti aspetta per rincuorarti.

Oggi qui:
http://honestcooking.it/verger-un-faro-di-amore-a-milano/


Happiness. Come cantano i Goldtrapp

Metti una sera a cena.
Metti una sera a cena dove l’unica necessità è la leggerezza.


La soavità.
Le confidenze tra cugine che si conoscono da una vita.
E metti anche che a tutto questo si aggiungono due birre, e la voglia di qualcosa di nuovo, di una piccola rivoluzione che parte dall'esterno per finire dritto dritto nel guardaroba.



Tra tutte le riviste di moda che si sfogliano tra una chiacchiera e l’altra mi capita in mano il nuovo lookbook di Mauro Grifoni.

Inizio a sfogliarlo per gioco, perché la mia amica Gaia me lo ha inviato, e allora lo stampo che io leggo tutte le mail delle mie amiche, magari in ritardo, magari tra un taxi e l'altro, magari mentre cucino..e sono subito attratta dalle rane in copertina che mi ricordano l’after eight e in questo periodo ho una voglia di cioccolato che proprio non riesco a saziare mai.
Comunque torniamo a look.
La meravigliositudine delle stampe – sono in fase revival ed ora amo amo amo qualsivoglia tessuto con stampe inusitate.






Amo il look 2. Quei pantaloni e quella giacca. Ne parliamo?
Tipo mattina di primavera verso maggio, all'inizio quando ancora il caldo è bello e ritemprante e tu ti avvi al lavoro saltellando.
Il look 3: ecco. Il look 3 è il mio abito. Un incrocio tra una gispy chic e la favola dell’estate spensierata, la soavità del bianco.
Idem il look 6: io e i miei abitini e la mia bicicletta. 
OH!
I look cute on the bike. 
Specialmente d’estate.

Chevvelodicoaffarre: camicia con rane, super super super love it. Mi ci vedo saltellare in brera vestita di un sorriso un po’ flirty e con quella camicia…magari abbinata agli shorts del look 9. Ecco questo è IL look per eccellenza, come il Louvre è IL museo.



Mentre mi perdo a immaginare altre avventure vestita solo della camicia rosa del look 18, che fa così pj chic, le mie commensali reclamano una cena degna di amiche affamate e in crisi sentimentale.

Sono ispirata: un buon risotto alle zucchine e un fondant di cioccolato.


Risotto con le zucchine e il curry

Zucchine a fette
Riso Carnaroli ( 3 pugnetti ad personam, più 2 per la pentola)
Brodo di verdure
Curry
Triito di 1 carota e due cipollotti.
Erba cipollina
Olio EVO
Vino bianco
Burro
Basilico
Erba cipollina fresca.

Far dorare nell’olio il trito di carote e cipollotti, e l’erba cipollina tagliata grossolanamente con le forbici.
Versare il riso, far dorare e coprire con il brodo.
Aggiungere le zucchine sbollentate precedentemente e tagliate a rondelle.
Aggiungere il curry e assicurarsi che non rimanga mai senza brodo.
Far cuocere per circa 15 minuti.
Alla fine aggiungere un po’ di burro, e basilico.


Fondant di cioccolato al Fleur de sel

Cioccolato fondente: 300gr
Burro: 240gr
8 uova
Zucchero a velo: 400gr
Farina: 140 gr
Mezzo cucchiaio di lievito.
Vaniglia in bacche
Fleur de sel alla vaniglia

Far sciogliere lentamente a bagno maria il cioccolato.
Incorporare il burro.
Lavorare lo zucchero con le uova, la farina la punta di lievito e le bacche di vaniglia.
Scaldare il forno a 180°C,
Imburrare una teglia.
Incorporare il burro con il cioccolato al composto di farina.
Spolverare con fleur de sel.
Infornare per 30 minuti

domenica 24 marzo 2013

More stars than there are in Heaven.



Due giorni fa era Sole e cielo blu. E per noi metereopatiche vuol dire tanto. Ho mangiato pancakes con lamponi e bevuto un frullato. Poi mi è venuto freddo e ho messo un maglione pesante.



Oggi diluvia, sembra novembre e avevo steso le lenzuola fuori, quindi dovranno essere rilavate.
Oggi diluvia e quando piove così vorrei fare tante cose, oltre ovviamente a rilavare le lenzuola,  vorrei andare da Bulgari e farmi fare un massaggio e distendermi accanto a quella meraviglia di piscina riscaldata e dormire e poi approfittare del loro wifi  e della loro fontana di cioccolato e passare il pomeriggio così. Ma poi mi verrebbero i sensi di colpa che qui bisogna risparmiare e allora forse è meglio andare dalle thailandesi sotto casa a farsi fare un pressochè di massaggio. Vorrei anche andare da Luca a guardare un film, prendere un tè con mia mamma e pranzare con mio padre. Il piano più ragionevole di tutti comunque mi sembra quello che sto facendo: letto, candela, Wild Child e computer che forse ora mi riguardo anche Io Sono l'Amore e mi metto a chiamare tutte le mie amiche.
A volte vorrei avere trasposizioni di me da sbriciolare in giro come glitter che così faccio tutto.  E sento tutto. E vedo tutto.



Oggi vorrei vento che scompiglia pensieri e mare profumo di mare e una scodella di linguine allo scoglio in cui annegare, alternata da tanto Gerwustraminer. Strizzare gli occhi al Sole. Mettere i piedi nell'acqua e sentire brividi e avere la pelle d'oca e ridere di questo.
Oggi è quasi un anno che non ci siamo più, è un anno dalla bicicletta in regalo che avevo schiacciato in ascensore e la fatina del sonno me lo ha ricordato e non mi ha dato tregua questa notte, riproponendomi su un cuscino d'argento sogni ricorrenti e paure e il suono della tua voce e un noi che non c'è più, forse non c'era più già da molto prima. Strana la mente che ti fa scordare tutti i motivi sciocchi per cui si litigava.


Silly things, like diamond rings
Fall between, other things like you and I
We used to have a coffee pot, we used it alot
To sit around and talk about, everything
We'll always want, but we'll never get
But a dreamers still a dreamer, till you wake them up
And sit them down and explain to them
The sky is up and the earth is down
Amongst other things, like human beings
They really aren't what they seem

They will lie cheat and steal to get ahead of you
I'm afraid it's true
When the world comes crashing down what are they to do

And I'm not blaming you, for being naive
But now just close your eyes and start dreaming, dreaming



Oggi è leggerezza. Come un'onda del mare, come una nuova musica nelle orecchie, come un po' di nostalgia "come parole che si incontrano a metà, si riconoscono e fanno flic floc" Come quando bevi un secondo bicchiere di vino e i pensieri si fanno buffi.
Oggi whatzup continua a non parlare ed è il gioco del silenzio e mi convinco che non c'è nulla da aspettare. Che quello che vogliamo noi sono le labbra, la carne, i baci e essere vicini. Il resto è pantomima. Nessuna elucubrazione, che i gesti valgono più di mille parole. O silenzi. Basta porre attenzione e tutto si capisce ed è chiaro.


E non ci sono scuse o trasferte o niente: who cares babe?
Potresti farmi essere femmina fino in fondo, che fa sempre bene.
Potresti provare qualche gesto eclatante credo, così potremmo poi cantare come Beyonce "Remember those walls I built, Well, baby they're tumbling down".


I don't want be a bad woman
And I can't stand to see you be a bad man.
I will miss your heart so tender
And I will love this love forever.


Due giorni fa Enzo, il nostro fattorino sensitivo, mi ha detto di: smettere di pensare a chi non ci pensa. Di guardare bene che c'è già qualcuno che farà capire il perché di tutte le domande.
Ieri Molly, la mia collega inglese mi ha detto di "Talk with strangers". It's so much fun.
Una settimana fa è uscito marie claire di aprile con me, fotografata, in edicola, oh U.A.O. Blog in, e ieri la mia amica Kat mi ha detto che sembro Olivia Palermo, e allora il mio ego si è un po' rinfrescato.
Oggi è il terzo giorno di primavera.
Oggi devo compare i solari protezione 40 per il viso che pasqua siciliana necessita di schermo totale.
Oggi vorrei un balcone fiorito.
O forse una nuova casa da sentire più mia effettivamente: ieri la mia amica di sempre mi ha detto che si vede che non sento mia questa casa, perchè di solito, lei dice, curo ogni angolo e questa casa non sa di me, dice.
Occhei dico io, è provvisoria, che qui non si immagina più di tanto, che qui basta una PMS e un po' di cistite per essere di nuovo un po' malinconici. Che forse non sappiamo nemmeno noi dove vogliamo essere, che i muri di barricata sono così alti che questa volta siamo riusciti a costruirci sopra anche i pungiglioni e non c'è accesso, sembra.
Che paura, dico io.
Questa stessa mia amica, però mi ha detto che sono come Gwyneth che riceve i suoi amici con le gonnone lunghe, e allora in un secondo, nella mia gonnona a righe, mi sono sentita molto glam.


Io e Gwyn, separate alla nascita. 

Oggi vorrei andare a Londra e stare nella Tate Gallery per ore e accendere il camino di mia zia e fermarmi a ordinare i pensieri e le direzioni.
Oggi mangio troppo cioccolato.
Oggi vorrei aprire un OstelloBello in Messico. O forse no, forse non in Messico, che a me piacciono el luci gialle e la pioggia, ogni tanto, e l'Autunno che legittima tutti i maglioni pesanti, le caldarroste a metà mattina, le vellutate di zucca. Strasburgo e la sua pioggia. I berretti di lana.

Oggi mi sono resa conto di non aver mai lavorato così tanto in vita mia.
Oggi amo:

"Dollar chocolate coin. KAWAII!.One of those place where me and hector miss you", mail di Pierre, ore 12.44, Domenica mattina. Merci bien chèrie, tu es the best friend ever.

  • le mie amiche. Che mi fanno vellutate di porri e mi riempiono di bollicine e trucchi presi alle riffe di redazione.
  • Lisa Hanningan.
  • i miei capelli.
  • il tè verde.
  • Pinterest.
  • gli stivaletti di Isabel marant che sono sempre sold out. Urg.
  • i miei due pasticcini francesi che mi hanno inviato una fotografia super sweet, con un messaggio che mi ha fatto andare in brodo di giuggiole.
  • il mio segno zodiacale.

Oggi forse comincio a scrivere il mio libro e faccio anche una torta, mentre scrivo.

Oggi voglio mangiare churros al cioccolato e se avessi un labrador di nome India lo porterei al parco, anche con la pioggia che poi ci pensa il tè a scaldarci, un po' come vecchie signore inglesi, o scozzesi.

Comunque sia.



mercoledì 20 marzo 2013

Cabeza alta amor!From marieclaire.it with love


Metti un sabato di sole.
Metti un sabato di sole a Milano, quelli che arrivano inaspettati, dopo settimane di freddo, neve e grigio.


Metti un sabato di sole a Milano, dopo che per quindici giorni filati non si è fatto altro che masticare, parlare e toccare chiffon.
E allora ti svegli con calma, guardi dal balcone e scopri che la primavera non è poi così lontana.
Scopri che puoi ridere, e sorridere e che lo smalto è perfettamente rosso e le righe sono ideali in cieli  così.
E soprattutto che hai davanti a te una giornata intera per cucinare con amici e per amici.
Offrendo amore e cura nel modo più bello: impastando, tagliando verdure e infornando torte.
Perché in food we trust.
Perché tutto ciò di cui si ha bisogno è mantenere alta l'ironia, avere accanto un buona squadra che sappiamo tutti che il primo valore di una squadra vincente è essere una squadra.
E da lì si creano alchimie, magie, e torte così deliziose che ti fanno dire Ernest Knam a chi?


Il progetto è nato per caso: un pomeriggio pigro stavo perdendo tempo su internet quando ho letto un post condiviso della mia amica Chiara: chef per una notte.
U.A.O.
Ho  immaginato in un secondo una cucina, un grembiule e un mestolo e il cuore mi si è inondato di toda gioia e toda beleza, come quasi che Netinho fosse qui a cantare per me una samba.

Ho scritto e sono stata subito accolta dal calore sincero di due fratelli eccezionali, Enrico e Cristiano,  che in un batter di ciglia hanno spiegato il progetto e hanno condiviso la loro cucina.
Per una sera inventi il menù, e loro ti mettono a disposizione ristorante - il loro amorevole luogo, Verger, in via Varese 1: ritrovo cozy&chic in quella Brera milanese che ci piace assai -  attrezzi e ovviamente la supervisione del buono e paziente Cristiano che sistema dosi e aggiusta porzioni, ma soprattutto ti guarda con premura e ti infonde certezze e sicurezze quando persino rompere un uovo ti sembra un'impresa da eroi.



Così con la mia roommie Matilde, che ha appena lanciato il suo delizioso catering, ci siamo paventate nella creazione di un menù vegetariano che potesse rendere i due fratelli Verger fieri di noi, ed i nostri amici e i commensali del ristorante appagati e sazi.

Ci sono stati abiti macramè, grembiuli sporcati, commozione, mani che si intrecciano, un fresco mojito come ristoro e tanto amore, in quella cucina, dove un po' per gioco e un po' in punta di piedi, ci siamo messe a disposizione del nostro essere un po' gipsy e senza Cordon Bleu, ma piene di sorrisi e coraggio, nell'approcciare un menù per 40 persone.

Ecco quello che abbiamo preparato:


antipasto
tartare di avocado pomodoro e coriandolo con chips di focaccia
tortino di ricotta di bufala con composta di pomodoro alla vaniglia
primi
vellutata di lenticchie corallo con lime e latte di cocco
cacio e pepe
secondi
fagottino di pasta fillo con chevre e miele con insalata aromatica
polpettine di melanzane con salsa di yogurt e cumino.
dolci
fondant cioccolato e sale
creme caramel





La ricetta che vorrei cominciare a condividere con voi, questa volta, è il creme caramel fatto con la ricetta di mia mamma.Un piccolo tributo a lei, che con 39,5°C di febbre si è attaccata al computer e mi ha inviato la ricetta.

Creme Caramel di Marina.


1 litro latte alta qualità intero
6 uova
120 gr. zucchero+ 60gr per caramellare
1stampo per creme caramel (per intenderci, quello senza foro centrale e liscio)
 bustina vanillina (o bacca di vaniglia, o vaniglia in polvere del madagacar -1/2 cucchiaino da caffè-)
  
mettere lo stampo sotto l'acqua fredda 
in un pentolino antiaderente fate caramellare 3 cucchiai abbondanti di zucchero, senza che diventi nero, mi raccomando!
versatelo quindi nello stampo e mettete in frigorifero.
quindi neel frullatore:
latte
vanillina(che NON è lo zucchero vanigliato!!)
zucchero
5 uova intere +un tuorlo.
frullate  bene.
quindi prendetelo stampo dal frigorifero e verste il composto.

prendete una teglia da forno con bordi alti, mettete acqua fredda per 15 cm e inserite al centro lo stampo.
deve cuocere a 140 gradi per un paio di ore.
se vedete che si scurisce velocemente la parte alta ,abbassate un po' la temperatura.
laciaate raffreddare in forno nella pentola con l'acqua.
una versione più golosa prevede750 gr latte, 250 panna.
ideale da guarnire con biscotti lingue di gatto.

to be continued....


oggi mi trovate anche qui:
http://www.marieclaire.it/Cucina/Il-blog-di-Alice-Agnelli

lunedì 18 marzo 2013

Vorrei illuminarti l'anima - #sweetmarch edition


Vorrei vivere in magliette a righe, rossetto rosso e shorts di jeans.
Vorrei avere un mini schermo portatile per mettere in loop la scena delle cruditè di io sono l'Amore.
Vorrei poter mangiare ogni giorno le lasagne di Leoni.
Vorrei un plaid da distendere nel parco, e accoccolarmici sopra, con un maglione pesante tartan e dei jeans risvoltati.


Vorrei andare al mare, durante la settimana, mangiare linguine allo scoglio, un maglione a dolcevita bianco, jeans bianchi, mani che si intrecciano e vino bianco a volontà.
Vorrei vivere in una canzone dei Lumineers. O dei Mumford and Sons. O dei Wild Child.
Vorrei farmi il nono tatuaggio ma poi veramente i miei chiederebbero l'intervento di un esorcista..
Vorrei vedere una farfalla.
Vorrei andare a Lisbona.
Vorrei mangiare un vietnamese rice paper roll pieno zeppo di avocado.
Vorrei una giornata di vento.
Vorrei una bicicletta.
Vorrei una gonna di tulle.
Vorrei un risveglio in campagna e un tramonto terso.
Vorrei che le doppie punte non esistessero. Così come gli scarafaggi, le persone che urlano, le multe e la cesta delle cose da lavare che è sempre piena.
Vorrei un cesto pieno di avocado e un bouquet di lamponi.
Vorrei la borsa di Givenchy.
Vorrei che la primavera fosse una #sweetspring ma anche hot and warm.
Vorrei trovare un centro di gravità permanente che non mi faccia (quasi mai) cambiare idea.O forse no, chè cambiare idea è bello, fa bene e mantiene giovani.
Vorrei conoscere Snoop Dog. E andare a Coachella.
Vorrei imparare il surf.
Vorrei un gelo d'anguria.
Vorrei una Canon Eos.
Vorrei tutti i tuoi baci.
Vorrei una sorpresa.
Vorrei ballare.
Vorrei una nuova collana feticcio.
Vorrei andare a Tokyo per abbracciare la mia Roko.
Vorrei anche un po' tutta la nuova collezione dei Valentini, che noi fanciulle dell'anima macramè in primavera siamo di pizzo vestite.
Vorrei anche un po' battere i piedi come Dorothy e ritrovarmi al Can Carlos di Formentera che ho una voglia di pastas con gambas al brandy accompagnata dal loro mojito.

Vorrei illuminarmi l'anima.
Vorrei illuminarti l'anima.

#sweetmarch issue.


Cinzia e Stella - Funky Mama

Anime Belle. Parte seconda.
Anime che si incontrano per strani incroci di destini.
Cinzia, che ho conosciuto proprio qui, in quetso universo cibernetico, attorno a questo tavolo da caffè che è il blog.
E da qui ogni commento che abbraccia l'anima, che scalda il cuore, che ti incoraggia.


E poi arriva la sua piccola Stella.
E quindi eccole.

Quando ti sei sentita mamma, per la prima volta?

ho sempre avuto spirito materno, adoro i bambini e ho provato la gioia di 2 nipoti gemelli , ma  durante il parto quando ho sentito questo pesciolino che usciva dalla mia pancia e il cordone ombelicale che si srotolava lì, in quel momento ho capito che ero mamma, una sensazione che non dimenticherò mai..

Cosa sogni per stella? 

sogno che possa avere un'infanzia spensierata e circondata dall'amore perchè credo che questo possa essere di aiuto per il futuro, e che in seguito possa inseguire i suoi sogni e coltivare le sue ambizioni, contando sempre sul nostro appoggio. 


Quale viaggio vorresti fare con lei? 

vorrei tornare a Parigi quanto prima e passeggiare noi tre lungo la Senna

Qual è il tuo must have per i suoi prodotti:   

i prodotti Mustela e l'olio di mandorle per la sua cura personale, e tutine Petit Bateu. Il nostro Joolz per passeggiare sul lungolago del nostro amato paesino

Una canzone per lei: 

da quando è nella pancia ogni mattina ascolto" Baciami ancora" di Lorenzo e ovviamente Stella Stellina di De Gregori



Le tre R: rispetto verso te stessa, verso gli altri e responsabilità delle proprie azioni. Come si fa a insegnarlo?

vorrei trasmettere a  Stella i valori con la quale sono cresciuta io,  l'altruismo perché l'egoismo puro non porta grandi risultati, l'essere riconoscente verso le persone che ti stanno a cuore e a non dare mai nulla per scontato.  



In kids we trust: un gioco, un progetto un’idea per rendere un po’ più kids friendly questo universo.   

Più flessibilità alle donne che lavorano, e qualche parco giochi in più, ben tenuto.

Il cibo e i bambini: come educarli a saper mangiare tutto, e al tempo stesso scegliere ciò che è buono per la loro salute. 

aiuto sono la regina dei dolci e temo che se mia figlia prenderà da me sarà golosissima. Ma sono comunque attenta  a ciò che cucino e cerco di variegare quanto più possibile la mia dieta  perché allattando lei possa gia' abituarsi a tutti i sapori. Preferirei in futuro prepararle io gli omogeneizzati e le pappine, evitando i conservanti presenti nei cibi già confezionati. 

oggi mi trovate anche qui:
http://www.lefunkymamas.com/category/rubriche/otta-love-mums/

sabato 16 marzo 2013

Donne. In cerca di Foulard.


Ci sono cose nella vita che ti fanno tremare, sussultare.

E non importa se il tuo raziocinio ti dice: non devi aver paura di nulla, se non della paura stessa.
C'è chi ha paura del buio, chi teme l'abbandono, chi urla alla vista di un ragno, chi si nasconde sotto le coperte al rumore del primo tuono.


Per assurdo tutte queste paure non si affrontano, o si accantonano in un angolo, sorridendo e non pensandoci.

Poi però c'è la paura della malattia, e di una malattia che solo il nome fa accapponare la pelle: il cancro.
The big C.

Nessuno in realtà vuole sentirne parlare e si spera solo che non capiti a  noi, alle persone che amiamo, eppure, nonostante tutto è una delle primarie cause di mortalità nel nostro paese.
Scuote le anime e chiede coraggio, forza e destrezza per affrontarlo e non sempre se ne esce vincitori.

Comunque sia lascia segni. Cicatrici.

Ci vuole tanto amore come arma per combatterlo e distruggerlo: amore, e allegria.
Anche qui un sorriso, inteso come prendere la vita con leggerezza, quando la Vita ti mette di fronte al tuo nemico più vero e più difficile.

Ecco.
Ecco allora che ci sono Angeli che aiutano le persone ad affrontare battaglie che la presa della Bastille è niente in confronto.
Angeli che decidono di rimboccarsi le mani e mettersi a disposizione degli altri, con quello che sanno fare,e con una buona energia che li fa allineare come soldati alleati.

Nello specifico: la mia amica Sofia, l'Angelo in questione, mi ha parlato di un nuovo modo per aiutare le donne che stanno combattendo il cancro, donando loro attimi di serenità attraverso la moda, attraverso momenti fatti di gioco.
Insegnare a queste meravigliose creature lottatrici come avvolgersi in sete e foulard, nell'attesa che la chemio faccia il suo percorso e che i capelli ricrescano.

Ed è qui che ho bisogno di tutti voi che mi leggete: uffici stampa, modaioli, collezionisti.
Servono foulard di seta.
Belli, belli e anzi meravigliosi.

Così che Sofia possa insegnare come avvolgersi in un mare di chiffon e far dimenticare per un attimo tutto il resto.
Il progetto sta per partire, ed è al San Raffaele.

Se avete in archivio meravigliose sete di foulard, per favore, scriveteci.
Un piccolo gesto che vuol dire tanto.
Che a tutti fa piacere ricevere un regalo, un dono, in un momento di buio.

E già che ci siamo, una preghiera, insieme al foulard.
Che è vero che gli altri siamo noi. Che non importa se siete Cristiani, Buddisti, Mussulmani o Atei. Un pensiero, una candela accesa, un po' d'amore inviato a chi sta mettendocela tutta per cominciare, di nuovo, per festeggiare il prossimo Natale con la propria famiglia, per rendere questo mondo un posto migliore.

Scrivete a Sofia:

sofiaodero@me.com

E inviate, gente, inviate tanti foulards.



giovedì 14 marzo 2013

Girls in their summer clothes - from marieclaire.it with love


Io la sento.
Voi la sentite?


La sento quando mi sveglio al mattino, e più che sentirla la vedo nello spiraglio che passa dalle persiane, quello spiraglio di luce più chiara, che non è necessariamente Sole, ma che capisci che qualcosa è cambiato, che l'aria è diversa.
La sento quando al mattino il piumone comincia a darmi fastidio e mi alzo dal letto con i riccioli intorno al viso,un po' appiccicati, un po' sudati ed ho voglia solo di doccia  e caffè freddo shakerato da passeggio che così cammino per le mie strade ed è bello ritrovare gardenie e camelie che si risvegliano nei piccoli spazi verdi che costellano la città come oasi miracolate dal cemento, mentre nelle orecchie alterniamo le Hole e Fabri Fibra.



La vedo negli occhi delle persone che cominciano a tirare un sospiro di sollievo, che l'inverno è passato, che forse siamo contriti perché non possiamo più metterci i collant, però abbiamo un lungo elenco di abiti frivoli e in cotone che ci aspettano.

La sento di nuovo alla sera quando esco, che i tramonti si fanno lunghi e rosa ed è un attimo che ti viene voglia di Spritz e patatine fritte, sedute sui gradini dei marciapiedi  chiacchierando con la tua migliore amica e rubando sorrisi che rimandiamo in altri sorrisi e moltiplichiamo per due.

E io mi fermo e guardo il cielo che è di nuovo azzurro e le nuvole sembrano zucchero filato buttato a caso e quest'anno al mare avrò un nuovo tatuaggio e ho voglia di mangiare le linguine alle vongole, bevendo vino bianco ghiacciato, di svegliarmi con gli occhi appiccicati  e sentire il profumo del sapone di Marsiglia, in quelle mattine tiepide, in cui le promesse del bello sembrano a portata di mano, quando basta uscire con i capelli bagnaticci e un po' di rossetto ed è  perfetto e: semplice.


ndr: questo post è stato ispirato dalla vista di questo meraviglioso abito dalla mia amica Memem, in Via Savona a Milano

E voglio andare a cena fuori, ridere delle mie paranoie e andare al cinema all'aperto e mangiare popcorn.
E voglio svegliarmi con te, nel tuo abbraccio e who cares about the world babe?
E voglio andare al mare insieme e baciarti con l'acqua salata e avere la sabbia tra le dita e prenderti in giro per le flipflop che sono certa che hai  e impazzire per i nodi nei capelli e farti impazzire perché divento di cattivo umore per i nodi nei capelli e voglio che continui a prendermi in giro e io voglio essere cranky e va bene così, perché è tutto bello, leggero, senza aspettative che noi prendiamo la Vita come viene, basta anche sogni, basta aspettare ad occhi aperti la realizzazione di stupidi preconcetti, la vita vera è più bella.
E voglio consumare tutta una scatola di fiammiferi solo per sentirne il profumo e ridere perché dirai che sono una piromane ma alla fine piace anche a te.
E voglio sedermi con un maglione davanti a un camino e fumare con te - mi insegni a fumare, che sfigata che sono, non so aspirare e allora che senso ha fumare?- e guardare le stelle che sono così belle quando arriva il caldo, il cielo diventa terso e who cares babe di tutto il resto?


E voglio spaventarmi alla vista del primo scarafaggio che vedrò attraversare la strada e fare la sciocchina spaventata.

E voglio un sacco di mazzi di ortensie bianche.

E voglio occhiali a forma di cuore.E voglio che la mia pelle si riempia di lentiggini e voglio che tu giochi con le mie lentiggini.

E voglio mettermi abiti leggeri, abiti in lino, in cotone e di nuovo domandarmi cosa mi trattiene da non scappare via, Scappiamo insieme dai. Magari in un posto dove fa sempre caldo, dove si surfa e dove io posso continuare a cucinare e a ridere, che il riso ci dona.



E voglio continuare a fare errori perché gli errori sono i nostri migliori insegnanti e allora va bene così, scrolliamo le spalle che grazie a Iddio e a Tutti i Santi che facciamo errori che i nostri errori profumano di buono, profumano di tentativi , di coraggio, di amore.
Come pane appena sfornato.
E allora ogni tanto vinciamo e qualche volta impariamo la lezione.
L'amore e la nostra gentilezza intrinseca sono l'arma più forte contro tutta questa mancanza di delicatezza che ci circonda, contro tutte queste povere anime sole che alzano la voce e sberleffano senza cognizione di causa.
E non importa più chi ci ha fatto piangere, ora importa solo chi ci fa sorridere.

E voglio andare ai concerti e cantare che I belong with you, you're my sweetheart, e voglio dirti che quello che offro è unico: dai pancakes ai baci.
E voglio andare nelle balere a ballare canzoni antiche e voglio cucinare la nostra cena con ricette antiche e come sottofondo  canzone antiche che suonano fuori dai balconi, aperti, per fare entrare il vento caldo.


Ecco una ricetta.Che sa di primavera,di quelle prime serate che tornano calde e ci abbracciano, con una birra fredda, seduti sul divano e parliamo parliamo e (ci)  mangiamo.
Facile, veloce, che non perdiamo tempo, che i minuti servono solo per baciarci.
Grazie a Gwyneth (Paltrow), per amare l'avocado tanto quanto lo amiamo noi.


Crostini di riso e Avocado

Fleur de Sal aromatizzato alla vaniglia
1 Avocado, pulito e tagliato.
2 cucchiai di yogurt greco
Il succo di 1 lime
Fiocchi di peperoncino disidratato ( li potete trovare da Punto Bianco a Milano, in Corso Indipendenza)
Cracker di riso


Tagliate l'avocado in piccole fette, e sentitevi libere di ammorbidirle e schiacciarle con la forchetta.
Nel frattempo, in una ciotola, mischiate lo yogurt, il fleur di sal alla vaniglia, e il lime.
Distribuite su ogni cracker 3 piccole fette di avocado, due riccioli del composto e qualche fiocco di peperoncino.
Birra fredda e poi baci sono richiesti prima, dopo e durante.

Oggi mi trovate qui:
http://www.marieclaire.it/Cucina/Il-blog-di-Alice-Agnelli